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Mercati finanziari ed economia reale: teorie, modelli e verifiche empiriche in area Euro

Gli studi prodotti dalla moderna teoria finanziaria hanno permesso lo sviluppo di vari modelli di pricing, che hanno come obiettivo principale quello di fornire una spiegazione ai prezzi ed ai rendimenti dei titoli.
La costruzione di tali modelli permette agli operatori finanziari di avere a disposizione degli strumenti che permettano di investire oculatamente i capitali a disposizione, razionalizzando il rischio.
I modelli multifattoriali, in particolare, permettono di effettuare gestioni di portafoglio passive ed attive, diversificando specifici rischi o scommettendo sull’andamento di particolari variabili economiche. Inoltre, tali modelli permettono di adattare meglio il rendimento dei portafogli detenuti dagli investitori a determinati indici, anche imponendo vincoli al tipo ed al numero di titoli contenuti in esso.
I modelli multifattoriali comprendono la possibilità di fare uso delle variabili macroeconomiche al fine di spiegare i rendimenti dei titoli.
Il primo obiettivo di questo studio è di indagare un’eventuale esistenza di relazioni tra le variabili macroeconomiche e l’andamento dei rendimenti sul mercato finanziario.
Se tali relazioni risultano essere significative, cercheremo di sfruttarle al fine di produrre un modello multifattoriale che spieghi il processo di pricing dei titoli.
Per fare ciò è necessario individuare il mercato di riferimento sul quale stimare l’eventuale esistenza di relazioni e, quindi, il modello di pricing.
L’adozione della moneta unica europea a partire dal 1 gennaio 1999, e la conseguente disponibilità di una buona quantità di dati aggregati europei, ci ha spinto a studiare il mercato finanziario dei paesi dell’area Euro.
Il secondo obiettivo, dunque, è di verificare l’influenza degli indicatori economici aggregati a livello europeo sul pricing dei titoli delle maggiori imprese europee.
Nel caso in cui si riesca a pervenire ad un modello multifattoriale di pricing che utilizzi tali indicatori, potremmo concludere che le economie dei paesi europei hanno raggiunto un elevato grado di integrazione, e che, se si vuole investire in imprese italiane, francesi, tedesche, è necessario utilizzare sempre di più le variabili aggregate europee piuttosto che gli indicatori dei singoli paesi.
Per comprendere se il modello di pricing che impiega variabili macroeconomiche sia più o meno buono, è necessario individuare un termine di paragone. A tal fine, verranno costruiti dei modelli multifattoriali mediante l’impiego di una procedura di estrazione statistica dei fattori: l’analisi fattoriale.
Per ciascun modello effettueremo dei test di stabilità e di capacità previsiva, in modo da verificare la bontà dei risultati ottenuti anche in un’ottica di lungo periodo.

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Introduzione 4 Introduzione Il mercato finanziario viene comunemente inteso come il complesso delle negoziazioni di titoli a medio e lungo termine, rappresentativi di capitali investiti durevolmente. Come per tutti i mercati, si ha un’offerta ed una domanda; la prima è costituita dai risparmiatori, i quali, avendo liquidità in eccesso, intendono investirla al fine di percepire un utile. La domanda è costituita: 9 dalle società commerciali, che emettono azioni (rappresentative del capitale sociale o di rischio) ed obbligazioni (rappresentative del capitale di debito); 9 dallo Stato, che emette i titoli del debito pubblico; 9 dalle banche, che emettono certificati di deposito ed altri prodotti finanziari. Dato il rendimento atteso (o fissato) di ciascuna attività, si formano i prezzi dei vari titoli. L’andamento dei prezzi dei titoli, dunque, varia nel tempo in dipendenza delle aspettative degli investitori. Il processo di formazione delle aspettative coinvolge diverse variabili, quali gli indicatori macroeconomici, le notizie sulla gestione dell’ente emittente del titolo, le caratteristiche dello stesso emittente e così via. In molti casi l’andamento dei prezzi sfugge ad ogni razionale spiegazione, e si vengono a formare le cosiddette bolle speculative: il prezzo di scambio si allontana dal valore reale del titolo a causa dell’intervento eccessivo degli speculatori, rialzisti o ribassisti. È per questo che spesso il mercato finanziario viene definito come un’economia “virtuale”, in contrapposizione all’economia reale, basata sui veri valori delle attività economiche.

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Rizzo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Silvestro Lo Cascio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 112

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