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Le patologie muscolo-scheletriche nei musicisti: statistica ed esperienze riabilitative

Tutto nasce da una passione per la musica, la mia.
Ancora giovanissimo ho cominciato a suonare la batteria spinto da mio fratello e controllato dai miei genitori reticenti di fronte ad una passione così particolare, costosa e forviante. Dopo molti anni ho coronato il mio sogno di studiare fisioterapia continuando, nonostante tutto, a suonare piuttosto intensamente. Nel mio percorso musicale ho conosciuto molti musicisti, di varie età e livello professionale e, quasi casualmente, ho notato che una percentuale piuttosto cospicua di essi presentava diversi problemi di tipo ortopedico riconducibili all’uso del proprio strumento. Così è nata l’idea di questa ricerca.

L’utilizzo di strumenti musicali ed il relativo addestramento che ne porta alla conoscenza, all’abilità ed alla professionalità, spesso comporta intensive, estreme e particolari prestazioni del corpo umano. Negli ultimi anni il numero sempre più grande di giovani che aspirano a diventare musicisti professionisti, ha comportato un crescente interesse per le patologie muscolo–scheletriche dovute a quest’arte, con particolare interesse alla prevenzione e riabilitazione delle stesse.
Come già detto, questo studio è nato dalla diretta osservazione di musicisti non professionisti, i quali presentavano, in buona parte, diversi problemi imputabili all’uso del proprio strumento musicale. Da quest’osservazione nasce l’idea di indagare l’incidenza e l’entità dei disturbi funzionali derivanti dall’uso di strumenti musicali in musicisti professionisti e non, ipotizzando che a livello professionistico, o comunque di studio, le problematiche siano più frequenti ed importanti.
In questo studio si è cercato innanzi tutto di delineare le dimensioni dell’interesse per questo problema. È stata quindi svolta un’indagine statistica con analisi dei dati raccolti allo scopo di quantificare e qualificare l’entità di questo problema. Sono stati analizzati i principi di fisiologia articolare e le basi neuroanatomiche della pratica musicale. Si è cercato poi di esaminare il problema delle lesioni, dagli aspetti più generici a quelli più approfonditi e specifici. Infine sono state descritte le esperienze di trattamento effettuate.
Gli effetti della pratica musicale sull’apparato locomotore possono diventare dannosi se quest’arte viene appresa ed esercitata senza conoscere i limiti dettati dalla fisiologia ed ignorando i principi di base della prevenzione e del trattamento delle lesioni. Queste conoscenze dovrebbero far parte del patrimonio culturale comune non soltanto agli specialisti in questo tipo di problema, ma anche agli insegnanti di musica, ai produttori musicali ed artistici, ai direttori d’orchestra, ai maestri ed ovviamente ai musicisti stessi.

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5 PREFAZIONE “Voglio scrivere canzoni piene di tristezza. Quel tipo di tristezza che ti fa prendere il mignolo di qualcuno per romperlo in tre pezzi.” Nick Cave, 1981 Tutto nasce da una passione per la musica, la mia. Ancora giovanissimo ho cominciato a suonare la batteria spinto da mio fratello e controllato dai miei genitori reticenti di fronte ad una passione così particolare, costosa e forviante. Dopo molti anni ho coronato il mio sogno di studiare fisioterapia continuando, nonostante tutto, a suonare piuttosto intensamente. Nel mio percorso musicale ho conosciuto molti musicisti, di varie età e livello professionale e, quasi casualmente, ho notato che una percentuale piuttosto cospicua di essi presentava diversi problemi di tipo ortopedico riconducibili all’uso del proprio strumento. Così è nata l’idea di questa ricerca. L’utilizzo di strumenti musicali ed il relativo addestramento che ne porta alla conoscenza, all’abilità ed alla professionalità, spesso comporta intensive, estreme e particolari prestazioni del corpo umano. Negli ultimi anni il numero sempre più grande di giovani che aspirano a diventare musicisti professionisti, ha comportato un crescente interesse per le patologie muscolo–scheletriche dovute a quest’arte, con particolare interesse alla prevenzione e riabilitazione delle stesse. Come già detto, questo studio è nato dalla diretta osservazione di musicisti non professionisti, i quali presentavano, in buona parte, diversi problemi imputabili all’uso del proprio strumento musicale. Da quest’osservazione nasce l’idea di indagare l’incidenza e l’entità dei disturbi funzionali derivanti dall’uso di strumenti musicali in musicisti professionisti e non, ipotizzando che a livello professionistico, o comunque di studio, le problematiche siano più frequenti ed importanti. In questo studio si è cercato innanzi tutto di delineare le dimensioni dell’interesse per questo problema. È stata quindi svolta un’indagine statistica con analisi dei dati raccolti allo scopo di quantificare e qualificare l’entità di questo problema. Sono stati analizzati i principi di fisiologia articolare e le basi neuroanatomiche della pratica musicale.

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Gazzetta
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Fisioterapia
  Relatore: Giovanni Saccavino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 83

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Parole chiave

fisioterapia
muscoli
musica
musicisti
patologia
pianoforte
riabilitazione
scheletrico
statistica
violino

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