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Brigitte Reimann e Christa Wolf: un epistolario, un'amicizia

Questo mio lavoro riguarda la traduzione e l’analisi delle lettere che le scrittrici della Germania dell’Est, Brigitte Reimann e Christa Wolf, si scambiano dal 1964 al 1973. Christa vive a Kleinmachnow, mentre Brigitte vive a Hoyerswerda e dal 1968 a Neubrandeburg.
Tengo a precisare che ho dato maggiore spazio alla personalità di Brigitte Reimann, meno famosa di Christa, ma ugualmente considerevole e rivalutata dopo la sua morte avvenuta nel 1973. Brigitte Reimann e Christa Wolf, nate rispettivamente nel 1933 e nel 1929, hanno storie familiari e personalità diverse, ma caratteristiche comuni. Quasi coetanee, dotate di caparbietà e volontà di affermarsi nel mondo letterario, consapevolezza del ruolo sociale della scrittura nell’ambito del comune ideale socialista, si stimolano reciprocamente, si sostengono l’un l’altra e si scrivono molto. Brigitte si confronta con Christa nei temi più svariati: la famiglia, i sentimenti, l’esperienza della malattia e l’ambiente letterario. Attraverso le lettere la personalità di Brigitte si delinea: è una donna vitale, curiosa di sperimentare tutto, ma vulnerabile e insicura rispetto a Christa la quale rispetta i canoni della madre, moglie tradizionale ed è una scrittrice ormai sicura del proprio successo.
L’aspetto più interessante dell’epistolario è l’evoluzione del loro rapporto caratterizzato soprattutto dalla curiosità di scoprire le differenze reciproche e lo scambio di idee e sentimenti che avviene fra loro. Brigitte è una donna instabile che conduce una vita sregolata e anche nel breve periodo della sua vita, muore a soli 39 anni, si sposa per ben 4 volte e ogni matrimonio è un’esperienza fallimentare.
Solo con Rudi, un medico conosciuto a Hoyerswerda, anche se il loro rapporto è discontinuo, riesce a rimanere unita a lui in quanto apprezza la pazienza, l’amore, la tenerezza che le riserva, nonostante le infedeltà di lei, e sebbene fin dall’inizio sia a conoscenza della gravità e dell’incurabilità del male di Brigitte.
Lei è cosciente di non essere fatta per il matrimonio perché per lei il lavoro di scrittrice è più importante del marito, ma si rende anche conto che, proprio a causa della sua malattia, ha bisogno anche dell’aiuto di Rudi.
Il male ha segnato profondamente tutta la sua esistenza.
All’età di 14 anni si è ammalata di poliomielite e il suo rimanere claudicante le ha provocato un senso di inferiorità che non riuscirà più a superare. Nel 1963 le viene diagnosticato un cancro al seno e cinque anni più tardi un altro cancro inoperabile alle vertebre. All’inizio Brigitte ambisce all’approvazione di Christa, considerata un modello, una maestra, in quanto è una donna realizzata nella professione, ma più tardi la considera anche una confidente oltre che un’amica. Così Brigitte ha occasione di confortarla quando le confida la sua delusione per la censura nei riguardi del suo nuovo racconto Nachdenken über Christa T. e la rassicura ricordandole l’ammirazione che molti hanno per lei e le sue opere. Christa la sostiene nelle difficoltà che incontra nella sua attività e sarà fra le persone che rimarranno accanto a Brigitte in occasione dei suoi numerosi ricoveri in ospedale e la conforteranno nel dolore e nella malattia che pian piano diventa devastante. Anzi Christa la esorta a “vivere” e continuare a scrivere. E’ proprio nella scrittura che può trovare una ragione di vita. Da ricordare che Brigitte aveva esordito nel 1961 con il racconto Ankunft im Alltag con tale successo da far coniare il termine di “letteratura d’arrivo” testimoniata dalla sua stessa esperienza di Hoyerswerda e del percorso di Bitterfeld. La fedeltà nell’ideale socialista pian piano però svanisce per tutta una serie di cause:
1. la critica al romanzo Franziska Linkerhand da parte della scrittrice Annemarie Auer che lo definisce senza una trama lineare e il partito, che lo definisce negativo, cinico, non socialistico.
2. Le forti critiche agli scrittori e artisti in occasione del XI Plenum del dicembre 1965, accusati di produrre opere distruttive e brutali che provocano il deterioramento dei costumi dei giovani (in realtà solo un pretesto per camuffare la vera realtà della crisi economica).
3. L’ostacolo al suo trasferimento a Neubrandenburg da parte della STASI del distretto di Cottbus a causa della sua mancata sottoscrizione all’approvazione di invasione della Cecoslovacchia nel 1968.

Questi sono tutti elementi che per Brigitte costituiscono la perdita di quello slancio vitale necessario per combattere e continuare a scrivere il suo romanzo destinato a rimanere incompiuto e la resa alla malattia, mentre per Christa sono quasi sempre uno stimolo per continuare a lottare per un ideale in cui crede fermamente.

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1 LA STRUTTURA DELL’EPISTOLARIO Lo scambio epistolare tra Christa e Brigitte si svolge dal novembre 1964 al febbraio 1973. La frequenza delle lettere è abbastanza regolare, a parte qualche occasionale silenzio di tre o quattro mesi. Oltre alle lettere di Christa e di Brigitte, nell’epistolario si trovano anche una lettera di Margarete Neumann a Christa, risalente al periodo in cui Brigitte si trova in ospedale (marzo 1970), e l’ultima lettera di Christa ai genitori di Brigitte, scritta nel mese di febbraio 1973, con la quale la scrittrice prende congedo da loro, testimoniando la sua amicizia per l’amica scomparsa. Nelle lettere di Christa sono spesso citate le città di Kleinmachnow, Neubrandenburg, Hoyerswerda, Parigi e i luoghi di villeggiatura di Plattensee, Prieros, Stutzerbach, Winkel, Komorowo, Bad Saarow, mentre Brigitte, oltre a Neubrandenburg e Hoyerswerda, ricorda Buch e Berlino, luoghi della sua degenza in ospedale e Plau am See, Tollensee e Stavenhagen, dove trascorre le vacanze. In molte delle sue lettere Christa fa riferimento alle opere alle quali sta lavorando: in particolare Der geteilte Himmel e Nachdenken über Christa T. Brigitte si rende partecipe delle preoccupazioni e delle titubanze che la stesura e la stampa di questi lavori rappresentano per l’amica Christa e le dà dei

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Informazioni tesi

  Autore: Anna Salvini
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Lucia Bruschi Borghese
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 285

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brigitte reimann
christa wolf
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epistolario

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