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Le Scuole di dottorato di ricerca: analisi dei modelli e delle problematiche didattico-scientifiche ed amministrative

ANALISI NEL QUADRO DELLA NORMATIVA STATALE VIGENTE DELLA FASE SPERIMENTALE DEI PRINCIPALI MODELLI DI AGGREGAZIONE IN SCUOLE DI DOTTORATO (UNICA, DI AREA E INTEGRATIVA) DELLE PIU' IMPORTANTI UNIVERSITA' ITALIANE, VALUTANDO LA POSSIBILITA' DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI PREFISSATI, IN PARTICOLARE QUELLO DELLA MAGGIORE EFFICIENZA E QUALITA' SIA DAL PUNTO DI VISTA DELL'OFFERTA FORMATIVA CHE DELLA GESTIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO UTILIZZATO.

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PREMESSA L’Università italiana sta vivendo attualmente un riordino della formazione dottorale (3° livello dei corsi di studio universitario) con lo scopo di promuovere la qualità dell’alta formazione attraverso l’accorpamento, l’incentivazione di accordi con istituzioni e centri di ricerca e di iniziative di internazionalizzazione che favoriscano il coinvolgimento e la mobilità dei dottorandi nella ricerca scientifica nazionale ed internazionale. Lo scopo del Dottorato di Ricerca è infatti quello di “…fornire le competenze necessarie per esercitare presso università, enti pubblici e soggetti privati attività di ricerca di alta qualificazione…” (art 4 l. n. 210 del 03/07/98). Lo stesso Ministro dell’Istruzione Moratti annunciò nel 2003, durante la conferenza di Berlino fra tutti i Ministri U.E. dell’istruzione, l’obiettivo di potenziare i dottorati di ricerca per farli diventare un terzo ciclo di istruzione universitaria incentivandone l’internazionalizzazione, garantendone la qualità e promuovendo i centri di eccellenza universitaria. Per cercare di superare l’eccessiva frammentazione dei corsi di dottorato, che comporta in molti casi una docenza ed un programma formativo inadeguati alla ricerca di alta formazione, una minore apertura agli studenti ed una diseconomia funzionale del personale amministrativo (che deve spesso occuparsi anche di altre mansioni all’interno dei singoli dipartimenti), e per potenziare i rapporti con la realtà industriale e con la comunità scientifica nazionale ed internazionale, i più importanti Atenei hanno avviato negli ultimi anni (nei limiti imposti alla loro autonomia dalla normativa statale e seguendo le indicazioni del Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario) un processo di istituzione delle Scuole di Dottorato (o Graduate-Schools), aggregando, con diversi modelli organizzativi, corsi con tematiche affini per promuovere, organizzare e gestire tutte le attività connesse ai dottorati afferenti ad ampie aree multidisciplinari o interdisciplinari. Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare, nel quadro dei principi e limiti posti dalla normativa statale vigente, la fase sperimentale dei principali modelli di aggregazione in Scuole, valutando la possibilità di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Particolare attenzione è stata prestata all’obiettivo della maggiore efficienza e qualità sia dal punto di vista dell’offerta formativa che della gestione del personale amministrativo, analizzando le potenziali economie e le diseconomie delle diverse forme di organizzazione, prestando particolare attenzione alla soluzione della sede unica sia per le attività didattico-scientifiche che per quelle strettamente amministrative- contabili. Si auspica, infatti, che l’istituzione delle Scuole di Dottorato non si configuri solo come una semplice ristrutturazione funzionale di un insieme di corsi di dottorato già esistenti, al fine di ricevere incentivi finanziari statali, ma piuttosto come strumento di creazione di un effettivo valore aggiunto in termini di più adeguate strutture, maggiore funzionalità dal punto di vista logistico ed amministrativo e, soprattutto, di una migliorata qualità e flessibilità dell’offerta didattica e di formazione alla ricerca scientifica, anche in collegamento con il mondo del lavoro, assicurando ai singoli dottorati momenti formativi qualificanti e più estesi rapporti con gli ambienti esterni, sia professionali che di ricerca. Il Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU) ritiene infatti che le Scuole debbano costituirsi solo dove esistano risorse strutturali, umane e finanziarie da dedicare al loro funzionamento e solo nei settori considerati di eccellenza, proprio perché, in caso contrario, esiste il duplice rischio di causare l’insorgere di conflitti di competenze con le strutture già esistenti (ad esempio, in seguito all’accentramento delle funzioni didattiche ed amministrative) e di aumentare i tempi di risposta e le risorse necessarie, portando così ad aggravi anziché agli auspicati vantaggi. II

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Informazioni tesi

DIRITTO E AMMINISTRAZIONE UNIVERSITARIA
  Autore: Annamaria Manetti
  Tipo: Tesi di Master
Master in
Anno: 2005
Docente/Relatore: Roberto Barsotti
Istituito da: Università degli Studi di Pisa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 36

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