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Le imbarcazioni monossili: aspetti di ricerca, restauro e museologia

La piroga è stata un mezzo di navigazione in uso sin dal Paleolitico Superiore ed ancora oggi sfruttato da alcune popolazioni poco evolute. Il maggior numero dei reperti monossili è stato scoperto e portato alla luce nell’area centro-occidentale del Continente Europeo (Italia, Francia, Svizzera, ...). Comunque, tali imbarcazioni sono presenti con diversa frequenza in molti ambiti geografici europei, indizio dell’universalità della tradizione e dell’esperienza costruttiva relativa a questo natante. Il suo rinvenimento in alcuni Paesi anche del Continente Americano ha permesso di rimettere in discussione persino la storia dei nostri progenitori ed il loro passaggio attraverso lo stretto di Bering: forse non si spostarono via terra, ma già sapevano usare questi antichi natanti nelle loro migrazioni dal Vecchio al Nuovo mondo!
Nel territorio italiano, fin dal XIX secolo, sono state recuperate numerose piroghe, soprattutto nell’Italia Settentrionale ed in particolare in Lombardia, dove sono emersi centinaia di relitti. Il mio lavoro è consistito nello studio dei vari ritrovamenti europei e dei diversi studi realizzati dagli specialisti del settore. Ho quindi approfondito l’argomento prendendo in considerazione l’imbarcazione monossile nei suoi molteplici aspetti funzionali, pratici, tecnologici, economici, sociali ed etnografici. Ho infine affrontato anche l’esame delle specie arboree predilette per la realizzazione di questo importante reperto archeologico.

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1 INTRODUZIONE L’Italia Ł un paese ricco dal punto di vista archeologico. Negli ultimi 20 anni, i ritrovamenti delle imbarcazioni monossili, soprattutto nell’Italia Settentrionale, sono aumentati grazie allo sviluppo dell’archeologia delle acque1. Con il termine monossile si fa riferimento a quel tipo d’imbarcazione ricavata da un unico tronco d’albero (dal greco µόνος - solo, unico - χιλον - tronco-). Alla terminologia greca (µόνοσχιλον) e latina (monoxylus), si Ł affiancata anche quella moderna, d’origine caraibica (piroga), di solito attribuita ai natanti lunghi e stretti. In generale, comunque, il termine monossile viene attribuito a quelle imbarcazioni ottenute, scavando e svuotando internamente un tronco d’albero (sia esso quercia, tiglio, pino, ontano, palma, o altro) con l’impiego di utensili di pietra, selce, metallo, o per mezzo del fuoco2. Il mio lavoro risulter suddiviso in diversi capito li, che affronteranno ciascuno questioni peculiari, nell’ambito della ricerca sulle piroghe italiane. Il suo scopo Ł quello di stabilire e comprendere a che punto Ł giunto lo studio di questi natanti, nel territorio italiano, partendo da un confronto con le ricerche effettuate anche in ambito europeo3 (Cap.1: Le imbarcazioni monossili in Europa compl eto di tabella e cartina sulla distribuzione delle piroghe in Europa). Mi soffermer , poi, sulla documentazione fino ad oggi raccolta in Italia, sulla base dei singoli lavori realizzati4 da quegli archeologi che si sono interessati a tale argomento. Non esiste ancora, del resto, un catalogo approfondito ed aggiornato delle monossili italiane. Di molte non si conoscono neppure i dati piø elementari (posizione del ritrovamento, dimensioni reperto, luogo di conservazione); per altre, invece, ma solo dopo gli anni ’90, sono gi state fatte analisi esaustive dai ricercatori, che hanno provato anche a suggerire soluzioni alle principali 1 Solo negli ultimi anni ci si sta rivolgendo con maggiore interesse a tale disciplina, come dimostrano la nascita di pubblicazioni, riviste monografiche, convegni internazionali, (G.Monzeglio, 1998) 2 In Europa, gli attrezzi e le capacit tecniche per costruire una tipologia semplice come la monossile, erano gi disponibili fin dal Paleolitico, ma solo nel Mesolitico scavare un tronco divenne tecnicamente possibile, con la comparsa di asce con lama di pietra e selce atte a foggiare i tronchi d’albero (S.Medas, "Imbarcazioni e navigazione preistorica nel Mediterraneo",1993.) 3 Cordier, 1963 (per la Francia); Ellmers,1973 (per la Germania); S. McGrail, 1978 (per l’Inghilterra ed il Galles); A.V.Okorokov, 1995 (per la Russia e l’Ucraina); B.Arnold, 1995-1996 (per la Svizzera, ma anche l’Europa Centrale) 4 Cornaggia Castiglioni, 1967; Cornaggia Castiglioni, Calegari,1978; Fozzati-Nisbet, 1982; Bonino, 1983.

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Informazioni tesi

  Autore: Fabiana Barbaglio
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze dei Beni Culturali
  Relatore: Lanfredo Castelletti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 358

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Parole chiave

archeologia
archeologia sperimentale
arnold
bilanciere
conservazione
cornaggia castiglioni
dendrocronologia
etnografia
imbarcazione
legno bagnato
monossile
navigazione
piroga
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