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Tipologie femminili nel «Diario di Viaggio» di Egeria

La posizione della donna nel mondo antico, sia ellenistico o romano, è di inferiorità nei confronti dell'uomo a causa dei pregiudizi della debolezza del sesso femminile.
E' un'inferiorità che si può esprimere o in una riduzione degli ambiti nei quali le è concesso intervenire, senza che con ciò le venga negata dignità e prestigio, ovvero in una effettiva considerazione di sudditanza e di esistenziale imparità nei riguardi dell'uomo.
Questa concezione della donna si trova in contrasto con l'atteggiamento che Gesù dimostra nei confronti delle donne; infatti, si riscontrano in modo netto le prese di posizione di Gesù circa la dignità personale e il valore religioso autonomo della donna. Questa nuova posizione della donna nella società cristiana le deriva da alcuni primati che a lei attribuisce la Sacra Scrittura:
• l'essere la prima a ricevere l'annuncio della risurrezione di Cristo (Mt 28, 1-8);
• a rivelare quale sia il modo giusto di avvicinarsi a Cristo per ottenere misericordia (Mt 9, 20ss);
• a collaborare nell'attività missionaria e pastorale nelle prime comunità cristiane, come discepola alla pari degli uomini.
Proprio nei primi secoli della Chiesa cristiana emergono figure di donne che dimostrano un atteggiamento di libertà e di creatività, di adesione entusiastica ed attiva al nuovo impegno di fede.
E' quanto si è cercato di far emergere in questo lavoro analizzando il Diario di Viaggio della pellegrina Egeria, vissuta verso la fine del IV secolo. Infatti, nel primo capitolo vengono affrontate varie problematiche che l'opera stessa e l'autrice pongono al lettore: Chi è questa pellegrina; Da dove proviene; Perché compie un simile viaggio; Quale ruolo occupa nella società cristiana del suo tempo.
Per poter comprendere la posizione di Egeria, e più in generale, della donna cristiana, si è dovuto analizzare, nel secondo capitolo, la condizione socio-culturale della donna nelle società mediterranee antiche, in particolare greco-romana e giudaica. Nel terzo capitolo, attraverso una dettagliata analisi del Diario di Viaggio, sono emerse alcune tipologie femminili che hanno caratterizzato il cristianesimo primitivo: le diaconesse, le vergini e le martiri. Si è cercato, quindi, di individuare e definire questi tre ruoli ricoperti dalle donne, nella diffusione della fede e della cultura cristiane, nella società, nei ministeri ecclesiali, nell'esperienza del martirio. Attraverso le numerose opere scritte dai Padri si è potuto far emergere in positivo l'impegno attivo e la coscienza di sé che le donne stesse hanno potuto esprimere, creando esse stesse modelli esemplari di nuovo comportamento, che sembrano superare gli stessi limiti della natura femminile.
Si è cercato, inoltre, di delineare la donna pellegrina, sottolineando il significato del pellegrinaggio cristiano dell'epoca ed alcune figure di donne pellegrine, vissute nel IV e V secolo, che hanno ripercorso i lunghi cammini verso i luoghi santi (Elena, Melania Maggiore, Paola, Eustochio, Melania Minore).
Nel corso dello studio, viene evidenziata la figura e la personalità di Egeria, attraverso il Diario di Viaggio, che in alcuni tratti mette in luce la sua personalità, la sua religiosità e la sua sensibilità di essere donna.
Non poche sono state le difficoltà incontrate su questioni dibattute e non risolte, neppure dai critici e dagli studiosi, per la mancanza di testimonianze storiche, quali: il luogo d'origine di Egeria; la condizione religiosa o laicale in cui si trova; il tempo in cui vive o scrive.
Egeria‚ una donna animata da grande entusiasmo, la quale vuole vedere tutto con i propri occhi ed è avida di sapere tutto per aumentare la propria devozione. Questo suo ardore l'accompagna ovunque: nella terra di Gessen, sul monte Nebo, a Gerusalemme ed in altri luoghi santi. Il suo entusiasmo e la sua religiosità conquistano i vescovi, i monaci, gli abati, gli eremiti che l'accolgono con ammirazione, pur essendo una donna.
Egeria vive ed è testimone di quanto avviene nella società cristiana d'Oriente: un modello significativo nella sua epoca e valido, sicuramente, per analogie con la condizione femminile del nostro tempo.

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CAPITOLO I Il Diario di Viaggio: questioni storico - letterarie I.1. Tradizione Nel 1884, lo studioso italiano Gamurrini trovò nella biblioteca della Fraternità di Santa Maria in Arezzo il manoscritto Peregrinatio ad loca sancta, il quale molto probabilmente proveniva dall'Abbazia di Montecassino 1 . Questo manoscritto, redatto in lingua latina, conserva in 44 pagine un frammento di un viaggio straordinario soprattutto per la lunghezza del percorso e per le condizioni dei tempi e dei luoghi in cui venne compiuto da una non precisata dama in Terra Santa. Durante tutto il pellegrinaggio, l'eroina racconta alle sue "sorelle" i lunghi cammini attraverso i deserti, gli incontri con i monaci che abitavano queste solitudini, i colloqui con i vescovi delle città dove si fermava, le interessanti cerimonie alle quali aveva avuto l'onore di assistere a Gerusalemme. La lettura e lo studio di questo manoscritto appassionò molti studiosi, che cercarono di conoscere il nome della pellegrina, la sua provenienza, la sua figura storica, il periodo in cui è stato svolto il viaggio, qual era il motivo che aveva indotto la pellegrina a compiere un simile viaggio. Molte sono state le ipotesi avanzate dagli studiosi, ma la scarsità di notizie dirette ed indirette non hanno permesso di risolvere l'enigma che circonda questa pellegrina. Infatti, 1 G.F.GAMURRINI, I Misteri e gl'Inni di S.Ilario vescovo di Poitiers ed una «Peregrinazione» ai luoghi santi nel quarto secolo scoperti in un antichissimo codice, in Studi e documenti di storia e di diritto 5 (1884) 81-107. 3

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Grazia Ratto
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 1990-91
  Università: Facoltà Teologia dell'Italia Settentrionale - sezione di Torino -
  Facoltà: Teologia
  Corso: Istituto superiore di scienze religiose
  Relatore: Don Luigi Cervellin
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 67

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