Skip to content

Il ruolo degli investitori istituzionali nella corporate governance anche alla luce delle riforme in Italia e UK

Mentre si sollevava il dibattito sul miglioramento dei sistemi di corporate governance, si assisteva ad un aumento incredibile della crescita dei gestori del risparmio collettivo, circostanza che ha fatto sì che prima la dottrina e successivamente i legislatori spostassero la loro attenzione sugli investitori istituzionali come potenziale rimedio ai diversi problemi di agenzia.
Il bagaglio informativo, la professionalità e gli ingenti capitali, che dopo essere stati raccolti venivano in gran parte investiti nelle società quotate facevano assumere agli investitori istituzionali una posizione del tutto diversa da quella dei piccoli risparmiatori, tradizionalmente e logicamente apatici, rendendo possibile, o perlomeno, auspicabile, una loro azione di monitoraggio nei confronti del management o del gruppo di controllo.
Sulla scia di questi dibattiti, nonchè spinti proprio dalle istanze degli stessi investitori istituzionali, i legislatori hanno iniziato a rivisitare le regole di governance, con l'obiettivo di rivitalizzare maggiormente le assemblee e i diritti di "voice" degli azionisti che detenessero quote significative.
Nonostante molta fosse l’attenzione rivolta dai legislatori agli investitori istituzionali e altrettanto elevata fosse l’aspettativa di un loro coinvolgimento, questi ultimi non sembravano, tuttavia, aver abbandonato definitivamente quel tradizionale atteggiamento di passività orientato all’utilizzo dell’exit piuttosto che alla voice. Comportamento questo dettato da una serie di ostacoli che gli investitori istituzionali incontrano nel divenire attivi, tra i quali indubbiamente l’ordinamento risultava essere uno dei maggiori.
Consci di questa circostanza, i legislatori iniziarono a nutrire il desiderio di porre maggiore attenzione a queste questioni nel riformare il diritto societario, e quindi di costruire un quadro normativo che eliminasse le strozzature che impediscono la valorizzazione degli investitori istituzionali come protagonisti della vita societaria e che prevedesse un’incentivazione all’utilizzo degli istituti nonché una loro semplificazione.
Nel presente lavoro si voleva verificare se la riforma inglese e quella italiana, che nelle loro premesse tanta attenzione avevano riposto sugli investitori istituzionali e sulle minoranze qualificate, siano state poi, all’atto pratico, in grado di offrire impulsi adeguati e di rimuovere taluni ostacoli causa di passività degli investitori qualificati. L’interrogativo non verteva quindi sull’eventualità che l’attivismo fosse più o meno utile, bensì sulla possibilità che un maggior attivismo fosse realizzabile, su come i legislatori, attraverso il recente Companies Act, da un lato, e la legge sul risparmio e alcuni strumenti di autodisciplina, dall’altro, abbiano cercato di incrementarlo ed, infine, se questi interventi siano potenzialmente in grado di riuscire nel loro intento.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
5 INTRODUZIONE Dagli anni ottanta la libertà di circolazione dei capitali ha portato ad uno straordinario aumento della mobilità internazionale di quest’ultimi, tale da offrire la possibilità, da un lato, agli imprenditori di trasferire le proprie imprese in quei paesi che garantivano un sistema giuridico e giurisdizionale più confacente alle esigenze, dall’altro, agli investitori istituzionali, e in genere ai risparmiatori, di spostare i propri capitali, soprattutto quelli investiti in titoli azionari, nelle imprese dei paesi dove si registravano maggiori garanzie per quanto attiene alla trasparenza dei mercati e alla tutela degli interessi degli azionisti. Da queste opportunità derivava una nuova forma di concorrenza tra Stati, basata sull’efficienza dei sistemi di corporate governance, che spingeva i legislatori nazionali alla ricerca e all’adozione di regole migliori. Pur con caratteristiche e entità differenti, i diversi modelli di governance mostrano inevitabilmente delle intrinseche inefficienze. Mentre in Inghilterra, caratterizzata da società a proprietà diffusa, dove mancano azionisti-imprenditori interessati alla gestione quotidiana, si lamentano gli alti costi necessari per monitorare il management, onde evitare che quest’ultimo, libero dal vaglio costante dei soci, possa assumere comportamenti abusivi, in Italia, al contrario, dove le società sono contraddistinte dall’alta concentrazione tra proprietà e controllo, il problema di agenzia si pone tra amministratori-azionisti di maggioranza e azionisti di minoranza. In questo tipo di governance il problema si identifica nella possibilità che gli amministratori si approprino delle ricchezze sociali, non per tornaconto personale, bensì a favore degli azionisti di maggioranza dei quali sono espressione.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Trissi Pareschi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Diritto dell'impresa
  Relatore: Antonio Nuzzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 222

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

amministratore di minoranza
attivismo
azione di responsabilità
azionisti di controllo
companies act 2006
conflitto d'interessi
corporate governance
diritti di voice
fondi pensione
fund manager
investitori istituzionali
legge sul risparmio
management
minoranze
problema di agenzia
riforma del diritto societario

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi