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Fatti e valutazioni nella tutela penale dell'attività di vigilanza

L’elevato dinamismo che caratterizza la nostra società definita, sempre più spesso, “Società dell’Informazione” pone come centrale l’informazione stessa, attribuendole il ruolo di risorsa strategica che condiziona l’efficienza dei sistemi, divenendo fattore di sviluppo economico, di crescita e di ricchezza culturale. Viviamo, si è detto, nella Società dell’Informazione; in una società in cui l’informazione si configura come nuovo bene economico, attorno al quale si concentrano gli interessi produttivi primari, e che si caratterizza per il profondo mutamento della funzione della comunicazione, la quale si trasforma “ da mezzo a fine ”. Alla pari di quanto è accaduto nel passaggio dalla società industriale alla Società dell’informazione, si pone il problema di capire cosa diventa il singolo mentre realizza di vivere all’interno di una società globale, in cui si richiede al cittadino una nuova preparazione, più completa e diversa da quella necessaria nella società industriale, al fine di difendersi dal potere dei mass-media di influenzare l’intera società umana. L’informazione, quindi, si presenta come tema strettamente attuale e d’indiscusso interesse per gli studiosi di varie branche del sapere. Nel presente lavoro, dopo aver svolto alcune osservazioni circa il concetto di informazione - e le sue accezioni - e l’importanza dell’informazione nel mercato finanziario, si procederà ad analizzare il tema della tutela penale dell’informazione societaria alla luce delle varie riforme succedutesi dal 1974 al 2005. Si proseguirà, poi, con l’esame degli aspetti problematici della fattispecie di False comunicazioni sociali, nella vecchia e nella nuova disciplina, per concludere con l’analisi del tema della tutela penale delle funzioni di vigilanza di Banca d’Italia, Consob e Isvap alla luce delle recenti riforme di cui, rispettivamente, alla legge n. 62/2005 e al d. lgs. 262/2005.

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1 Capitolo primo INTRODUZIONE 1. PREMESSA L’elevato dinamismo che caratterizza la nostra società, definita sempre più spesso “ Società dell’Informazione ” pone, come centrale, l’informazione stessa, attribuendole il ruolo di risorsa strategica che condiziona l’efficienza dei sistemi, divenendo fattore di sviluppo economico, di crescita e di ricchezza culturale. Il termine “ Società dell’Informazione ”, usato per la prima volta nel 1993 all’interno di un documento dell’Unione Europea, il Libro bianco su crescita, competitività e occupazione, il c.d. “ rapporto Delors ”, fa riferimento all’esistenza di un nuovo sistema di pensiero, il cui fulcro è rappresentato dall’attività di raccolta, elaborazione e trasferimento delle informazioni. Viviamo, si è detto, nella Società dell’Informazione, in una società in cui l’informazione si configura come nuovo bene economico attorno al quale si concentrano gli interessi produttivi primari. La Società dell’Informazione si caratterizza per il profondo mutamento della funzione della comunicazione, che si trasforma “ da mezzo a fine ”. Alla pari di

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Informazioni tesi

  Autore: Antonietta Di Lernia
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giuseppe Losappio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 226

FAQ

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