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La comunicazione finanziaria tra valori di bilancio e valori economici: i dibattiti e le tendenze in atto nella prospettiva della F.C. Juventus S.p.A.

In un sistema bilancistico regolato dalle attuali disposizioni non sono (quasi) mai rilevati i beni immateriali generati internamente e, dunque, il valore contabile di un’impresa può essere significativamente e strutturalmente discosto dal suo valore economico, anche per effetto della mancata informativa economico-finanziaria circa gli immateriali in questione. In definitiva, si potrebbe addirittura ritenere che il bilancio non adempia a una delle sue finalità generali, la rappresentazione veritiera e corretta, privando i fruitori dello stesso di informazioni rilevanti ai fini della scelta di allocazione delle risorse. Se la comunicazione obbligatoria registra tali gravi limiti, quella volontaria, promossa fortemente dalle istituzioni poste a presidio del buon funzionamento dei mercati finanziari, non ha soddisfatto finora le pressanti attese informative che su di essa storicamente si appuntano. Analizzando la problematica dalla prospettiva di una società calcistica professionistica, la FC Juventus Spa, cercheremo di individuare delle linee guida e dei principi di carattere generale che dovranno guidare lo sviluppo del progetto Intangible Assets dello Iasb e di indicare delle possibili soluzioni ai rilievi emersi nel dibattittito internazionale attualmente in corso.

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7 INTRODUZIONE Negli ultimi decenni si è assistito ad un cambiamento radicale, ad una trasformazione di ciò che gli economisti definiscono le funzioni produttive aziendali, gli assets principali che creano valore e crescita1. Assets tangibili quali gli immobili, gli impianti industriali ed i beni strumentali continuano ad essere un importante fattore nella produzione sia di beni che di servizi; tuttavia, la loro importanza relativa è sensibilmente diminuita nel corso del tempo rispetto all’incremento dell’importanza degli assets intangibili. Da un’indagine compiuta da Margaret Blair della Brooking Institution, è emerso che nel 1982 il rapporto tra il patrimonio tangibile delle società industriali ed il valore complessivo di mercato delle medesime società era pari al 62,3 %. Dieci anni dopo tale percentuale era già scesa al 37,9%2 e tale dinamica ha continuato ad accentuarsi negli anni successivi. Un’analoga indagine compiuta da Baruch Lev per l’anno 1999 ha evidenziato un valore medio del Market to book value delle società dell’indice S&P 500 pari al 6,25%, con una percentuale ancora inferiore per le società high tech3. Questo spostamento nell’importanza relativa dei value drivers d’impresa, che ha visto l’emergere e l’affermarsi della cosiddetta “knowledge economy”, è stato amplificato dalla combinazione originale di due forze collegate: una di carattere economico e politico, rappresentata dalla globalizzazione dei mercati finanziari ed una seconda, di carattere tecnologico, rappresentata dalle sempre più ampie potenzialità delle nuove tecnologie informatiche, abilitanti le transazioni commerciali di business e le relazioni tra le aziende e gli individui. Nel contempo, a fronte di tale prepotente evoluzione del contesto economico, sociale e finanziario, si è verificata tuttavia una stagnazione completa nei sistemi di rilevazione e di misurazione contabile: risulta fin troppo semplice richiamare i recenti clamorosi casi di società statunitensi, in cui proprio il fallimento dei bilanci e delle regole contabili hanno agevolato il prodursi di tali scandali, evidenziando i limiti degli strumenti di analisi e valutazione tradizionali. Si tratta, in realtà, delle due facce di un unico problema e, di conseguenza, la soluzione dell’uno (analisi e valutazioni più 1 Lev, B. (1999) “New Maths for a New Economy”, Fast Company, in http://www.fastcompany.com/on- line 2 Blair, M.M. (1995) “Ownership and Control: Rethinking Corporate Governance for the Twenty-First Century”, Brooking Institution, Washington, cap. 6 3 http://pages.stern.nyu.edu/blev/knowledge&shareholdervalue.doc

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Informazioni tesi

  Autore: Paolo Bulleri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Legislazione per le imprese
  Relatore: Michele Casò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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Parole chiave

comunicazione finanziaria
disclosure volontaria
intangibili
intangibili generati internamente
intangibles
juventus
marchio
relevance
reliability
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