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Merleau-Ponty: la forma e l'equivoco nell'uomo

I recenti sviluppi della psicologia contemporanea mostrano il debito di questa nei confronti della filosofia fenomenologico-esistenziale del secolo scorso. Seguendo le analisi del comportamento umano, svolte da Merleau-Ponty nella "Struttura del comportamento" e in "Fenomenologia della percezione", abbiamo descritto l’esperienza primaria dell’essere-al-mondo. Risvegliando l’allusività simbolica del gesto e l’espressività mimica del corpo abbiamo voluto ricondurre l’uomo alla propria dimensione d’origine e d’esistenza, rimossa dall’ontologia cartesiana tacitamente assunta dalle psicologie empiriche novecentesche.
Dall'automa meccanico al soggetto incarnato, il comportamento è compreso quale movimento significativo e relazionale, prima di essere spiegato quale somma algebrica di stimoli e risposte.
Un'ampia sezione della "seconda parte" è stata dedicata all'analisi del rapporto intersoggettivo, interpretato anche alla luce delle descrizioni sartriane dell'esperienza d'altri. Questo ci ha permesso di focalizzare il lavoro sugli aspetti problematici del rapporto io-altro, aprendo la strada ad una possibile interpretazione di una patologia contemporanea: l'anoressia.

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4    Introduzione: per una psicologia filosofica. La psicologia contemporanea ha senza dubbio raggiunto notevoli progressi rispetto alle teorie che la caratterizzarono all’alba del secolo scorso. Nel dettaglio la necessità di un approccio inter-disciplinare, oggi più che mai, sembra essersi consolidata. Concetti quali individuo, mondo ed esistenza hanno finalmente trovato una collocazione propria anche nell’ambito delle terapie psicologiche. L’incontro, il confronto ed il dialogo costante tra psicologia e filosofia, nel corso del novecento, hanno permesso a questa disciplina di orientare il proprio interesse verso una dimensione umana ricca e sfaccettata. Tuttavia non sono ancora stati definitivamente eliminati alcuni pregiudizi ontologici, tacitamente operanti all’interno dell’architettura concettuale delle psicologie organicistiche ed empiriche. L’uomo è costantemente minacciato dal progresso di un pensiero tecnico, che pone e determina, nella rappresentazione diretta, le relazioni meccaniche di un mondo ad esso esterno. Per la psicologia il rischio diviene allora quello di confondere il proprio metodo con quello di una scienza fisica dissimulata e per l’uomo si configura la possibilità di scivolare dall’ambito proprio dei fenomeni a quello fisico degli oggetti. La fisiologia classica, il comportamentismo, le psicologie “empiriche” e “intellettualistiche”, del secolo appena trascorso, sono un esempio di questa comparazione, o addirittura equiparazione, tra psicologia e scienza. In esse è ravvisabile lo stesso procedimento, vincolato dalla comune adesione incondizionata all’impianto metafisico cartesiano, che ne rivela l’impostazione precostituita ed astratta. L’importanza del pensiero filosofico si inserisce allora nel contesto di un dibattito che ha lo scopo di mostrare tali implicazioni; di suggerire un’alternativa possibile all’approccio psicologico e scientifico, che non cancelli i risultati conseguiti da queste discipline, ma ne ricollochi i presupposti impliciti sullo sfondo di un mondo originariamente aperto ed esperito. Questo è dunque l’apporto della fenomenologia, e soprattutto del pensiero di Merleau-Ponty, analizzato nella seguente esposizione. In queste pagine infatti ci siamo posti l’obiettivo di mostrare come alcuni aspetti teoretici, sviluppati nelle prime opere del filosofo francese, possano trovare una reale applicazione in ambito psicologico, al fine di favorire un profonda comprensione dell’esistenza umana. Le valutazioni critiche e “negative” compiute da Merleau- Ponty, nei confronti della “ontologia implicita” adottata dalle teorie classiche, portano ad esplicitare, non solo il tacito assunto cartesiano a cui abbiamo appena accennato, ma quella reale dimensione di “avvolgimento”, di coinvolgimento reciproco, in cui uomo e mondo sono inscritti e di cui sono intessuti.

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Informazioni tesi

  Autore: Sebastiano Pirotta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Manlio Iofrida
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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