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La conciliazione come strumento di tutela per i consumatori

La conciliazione è una procedura di risoluzione alternativa delle controversie, volontaria, riservata e non vincolante, in base alla quale una terza persona imparziale, il conciliatore, assiste le parti in conflitto guidando la loro negoziazione e orientandole verso la ricerca di accordi reciprocamente soddisfacenti.
La conciliazione non vuole sopperire alle carenze del sistema giudiziario, né si pone come alternativa alla giustizia, ma propone una via, differente dalle altre più conosciute o più praticate, di soluzione dei conflitti.
Tale procedura viene tradotta dal quadro legislativo europeo e italiano fino ad arrivare alla formazione del Codice del Consumo.
Vengono inoltre esaminate le figure di conciliazione proposte dagli art. 140 140bis e 141 del Codice del Consumo relativamente alla figura dei consumatori

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Facoltà di Giurisprudenza di Siena Scienze Giuridiche e Sistemi Amministrativi sede di Grosseto Insegnamento:Procedure stragiudiziali per la risoluzione delle controversie Docente: Dott.ssa Giuliana Romualdi Studente: Teodoro Scardamaglio Anno Accademico 2007/2008    2  Introduzione La conciliazione è una procedura di risoluzione alternativa delle controversie, volontaria, riservata e non vincolante, in base alla quale una terza persona imparziale, il conciliatore, assiste le parti in conflitto guidando la loro negoziazione e orientandole verso la ricerca di accordi reciprocamente soddisfacenti. La conciliazione non vuole sopperire alle carenze del sistema giudiziario, né si pone come alternativa alla giustizia, ma propone una via, differente dalle altre più conosciute o più praticate, di soluzione dei conflitti. Tale procedura si colloca al di fuori del processo civile, essa infatti può essere esperita prima di iniziare una causa per trovare una soluzione che soddisfi pienamente le parti. Per realizzare questa ipotesi è particolarmente opportuno che le parti inseriscano una clausola nel contratto, la quale preveda che in caso di controversia esse tentino preventivamente una conciliazione. Accanto a questa ipotesi ci può essere anche quella in cui le parti intendono trovare una soluzione in via stragiudiziale anche a processo iniziato, ponendo così fine (in caso di esito positivo) alla controversia dinanzi al giudice ordinario. Si può dire, inoltre, che la conciliazione è alternativa anche nel senso che si basa tutta sulla volontà delle parti di trovare un accordo in base ad una comune collaborazione (modello autocompositivo). Ad esempio l’arbitrato( 1 ), così come il processo civile, appartiene alle procedure contenziose, cioè rappresenta uno scontro tra due parti volto ad accertare la violazione di un diritto: compito del giudice, o dell’arbitro, è quello di mettere a confronto le parti e individuarne le relative responsabilità. Diversamente, con la conciliazione si tenta di individuare la soluzione ottimale del problema e di orientare le parti a giungere ad un accordo vantaggioso per entrambe.                                                             1  L’arbitrato è una procedura secondo cui le parti si accordano per sottomettere la loro controversia alla valutazione di un terzo l’arbitro, la cui decisione chiamata lodo risulta variamente vincolante. 

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Informazioni tesi

  Autore: Teodoro Scardamaglio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Giuliana Romualdi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

FAQ

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art. 140 bis codice del consumo
art. 140 codice del consumo
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