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La New Wave, il percorso di una subcultura attraverso le Arti

Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare una delle subculture più importanti, nata alla fine degli anni ’70 dalle ceneri del Post-Punk, e sviluppatasi nel corso di tutti gli anni ’80 con sfaccettature e sottogruppi difficilmente catalogabili: la New Wave.
Fondamentale per l’analisi del termine “subcultura” è stato il contributo di Dick Hebdige, che nel suo libro Sottocultura: il fascino di uno stile innaturale, ne analizza le caratteristiche attraverso lo studio del Punk, da lui considerata come l’ultima vera subcultura.
È proprio sovvertendo quest’affermazione che inizia questo lavoro: la New Wave può essere considerata a tutti gli effetti una subcultura.
Tutto questo grazie ad un’estetica immediatamente riconoscibile e una filosofia di vita molto complessa e ricca che hanno contribuito a rendere questa sottocultura una tra le più longeve del panorama sociologico, ma nello stesso tempo poco analizzata e frettolosamente catalogata come “dark”.
Lo scopo di questa analisi è proprio quello di approfondire e dare dignità ad una concezione di vita che unisce persone di luoghi ed età diverse, affrontando l’intrecciata relazione che lega questa subcultura a tutte le Arti.
La New Wave si sviluppa a partire dal settore musicale, proponendo una tipologia di musica riconducibile al Post-Punk, ma con un’attenzione maggiore alla stesura delle liriche e dei testi.
Padri fondatori di questo filone musicale sono gruppi come The Cure, Joy Division, Siouxsie and the Banshees, Sister of Mercy, Cocteau Twins e Depeche Mode, analizzati nei capitoli successivi sia ripercorrendo la loro storia, che approfondendo le tematiche presenti nei loro album più importanti.
Si cercherà di chiarire le differenze che intercorrono tra le diverse categorie musicali troppo spesso confuse o erroneamente assimilate.
Un contributo fondamentale viene appunto dalle Arti, partendo in primo luogo dal fumetto, che nei suoi disegni e nell’intreccio delle sue storie cerca di dare un’immagine e tradurre su carta l’ideologia e l’estetica di questo movimento musicale e culturale al tempo stesso.
Vero manifesto della New Wave può essere considerata l’opera di James O’Barr, Il Corvo, in cui l’autore, affascinato dalla ricchezza e dalla liricità dei lavori di gruppi come The Cure e Joy Division, crea un personaggio profondo e complesso, una storia romantica e gotica allo stesso tempo, un’atmosfera malinconica in cui l’amore è talmente forte da riuscire a vincere persino la morte. Tutto questo è reso non solo attraverso lo sviluppo della storia, ma dal tratteggio del disegno, dall’uso dei colori (il bianco ed il nero), che riescono a proiettarci magicamente in un’atmosfera onirica e spettrale.
La stessa atmosfera che è riuscita a ricreare il regista Alex Proyas nell’omonimo film del 1994, avvalendosi di una scenografia gotica (caratterizzata dall’uso massiccio del bianco e del nero, dalle case alte e sottili, dalle cattedrali medievali e della pioggia, vera e propria protagonista che sottolinea in ogni istante la tensione lirica e la malinconia imperante), di attori perfettamente calati nella parte (uno su tutti l’indimenticato Brandon Lee), di un’estetica che riproduce minuziosamente lo stile gothic e da una colonna sonora che vede protagonisti i padri della New Wave.
Sempre per ciò che riguarda la settima arte, un contributo fondamentale è dato dalla fantasia e sensibilità del regista Tim Burton, che con la sua regia visionaria è riuscito a dar vita a personaggi che sono entrati a pieno diritto nell’immaginario collettivo.
Inoltre il cinema ha cercato di ripercorrere la vita di alcuni personaggi simbolo della New Wave prematuramente scomparsi, come ha fatto il regista e fotografo Anton Corbijn con Ian Curtis, leader e frontman dei Joy Division, nel film Control.
L’apporto delle Arti è risultato fondamentale nel caso della letteratura, primaria fonte di ispirazione per i gruppi della New Wave.
In questo lavoro, in particolare, si è cercato di analizzare l’importante influenza che ha avuto la letteratura nella creazione e stesura dei testi dei Cure, confrontando quest’ultimi con i brani o le poesie da cui traggono ispirazione.
Robert Smith, mente del gruppo, ha più volte sostenuto come gli scritti di autori prestigiosi come William Shakespeare e Franz Kafka, ma anche quelli di scrittori minori come Marvin Peake e Penelope Farmer, siano risultati fondamentali per la nascita delle sue liriche più ispirate.
Lo stesso vale per la concezione filosofica presente negli album, che poggia saldamente su correnti letterarie quali il Decadentismo francese ed il Romanticismo inglese, attraverso la riproposizione di tematiche legate alla paura della Morte,
alla caducità dei sentimenti, allo scorrere del Tempo e all’anelito verso l’Infinito, cercato e mai trovato nell’Amore e nella Fede.

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La New Wave: il percorso di una subcultura attraverso le Arti 1 Introduzione Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare una delle subculture più importanti, nata alla fine degli anni ’70 dalle ceneri del Post-Punk, e sviluppatasi nel corso di tutti gli anni ’80 con sfaccettature e sottogruppi difficilmente catalogabili: la New Wave. Fondamentale per l’analisi del termine “subcultura” è stato il contributo di Dick Hebdige, che nel suo libro Sottocultura: il fascino di uno stile innaturale, ne analizza le caratteristiche attraverso lo studio del Punk, da lui considerata come l’ultima vera subcultura. È proprio sovvertendo quest’affermazione che inizia questo lavoro: la New Wave può essere considerata a tutti gli effetti una subcultura. Tutto questo grazie ad un’estetica immediatamente riconoscibile e una filosofia di vita molto complessa e ricca che hanno contribuito a rendere questa sottocultura una tra le più longeve del panorama sociologico, ma nello stesso tempo poco analizzata e frettolosamente catalogata come “dark”. Lo scopo di questa analisi è proprio quello di approfondire e dare dignità ad una concezione di vita che unisce persone di luoghi ed età diverse, affrontando l’intrecciata relazione che lega questa subcultura a tutte le Arti. La New Wave si sviluppa a partire dal settore musicale, proponendo una tipologia di musica riconducibile al Post- Punk, ma con un’attenzione maggiore alla stesura delle liriche e dei testi. Padri fondatori di questo filone musicale sono gruppi come The Cure, Joy Division, Siouxsie and the Banshees, Sister of Mercy, Cocteau Twins e Depeche Mode, analizzati nei capitoli successivi sia ripercorrendo la loro storia, che approfondendo le tematiche presenti nei loro album più importanti.

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Brunelli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
  Corso: Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale
  Relatore: Maria Cristina Marchetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 149

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cinema
controcultura
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fumetto
il corvo
letteratura
musica
new wave
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the cure
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