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Enterprise Risk Management in campo assicurativo alla luce di Solvency II

Solvency II è un progetto di riforma dell’attuale regime di vigilanza prudenziale sulle imprese di assicurazione (“Solvency I”) che, promosso dalla Commissione Europea e destinato a divenire operativo non prima del 2011, nasce come risposta alla necessità di superare i limiti da questo evidenziati e riconducibili, in prima approssimazione, all’assenza di sensibilità dei livelli di capitale attualmente richiesti rispetto al profilo di rischio specifico della singola impresa di assicurazione.
Pertanto tale progetto, adottando un risk-based economic approch, introdurrà requisiti regolamentari (cd Solvency Capital Requirement e Minimum Capital Requirement) calibrati sul rischio effettivo dell’impresa assicurando, anche grazie all’architettura “Lamfalussy”, un’elevata e un’adeguata tutela nei confronti dei contraenti. Ne deriva che il nuovo sistema di solvibilità dovrà essere congegnato in modo da incentivare l’impresa a compiere una corretta valutazione e gestione dei rischi cui è esposta nell’esercizio della sua attività.
E’ auspicata, inoltre, una maggiore armonizzazione tra i vari settori finanziari -in particolare tra quello assicurativo e bancario-, una vigilanza più efficiente sui gruppi assicurativi e sui conglomerati, una maggiore convergenza tra le normative applicate ai singoli Paesi UE, al fine di assicurare un level playing field, a livello europeo, e una certa compatibilità con gli standard assicurativi di supervisione internazionali emanati dallo IAIS (International Association of Insurance Supervisors) e dallo IAA (International Association of Actuaries) e con i principi contabili elaborati dallo IASB (International Accounting Standards Board).
I principi fondamentali del nuovo regime di vigilanza prudenziale sono contenuti nella proposta di Direttiva quadro denominata “Solvency II” che, emanata dalla Commissione Europea il 10 Luglio 2007 e, al momento, in fase di negoziazione in seno al Consiglio e al Parlamento Europeo, dovrà essere completata da disposizioni di attuazione (cd Implementing Measures) che disciplineranno gli aspetti di dettaglio del sistema.
Tale proposta non includerà solo le nuove disposizioni in materia di solvibilità e di vigilanza prudenziale, ma costituirà un’occasione per razionalizzare buona parte della normativa comunitaria vigente in materia assicurativa.
Analogamente a quanto previsto da Basilea II per le banche, Solvency II si articolerà su tre pilastri: requisiti quantitativi (I pilastro), requisiti qualitativi (II pilastro) e informativa al mercato (III pilastro). Una simile struttura, caratterizzata dall’interazione tra i vari pilastri, funge da ideale supporto alla valutazione della “solvibilità globale” delle imprese di assicurazione.
Sicuramente l’introduzione di Solvency II genererà, da un lato, vantaggi e impatti positivi su tutte le parti in causa (contraenti, Autorità di vigilanza, settore assicurativo, ect…) e dall’altro problemi a breve termine quali, per esempio, eccessivi costi iniziali di attuazione.
Quanto illustrato rappresenta, in sintesi, il contenuto del Capitolo Primo di questa tesi. Nel Capitolo Secondo, invece, si andrà ad esaminare, in maniera piuttosto dettagliata, il secondo pilastro di Solvency II costituito, da un lato, dalle norme che concernono la governance, il Risk Management e il controllo interno dell’impresa e, dall’altro, dalla disciplina dell’attività di vigilanza.
Sotto il primo profilo, si evidenzierà come il nuovo regime di solvibilità darà maggiore enfasi alla qualità della gestione dei rischi e alla solidità dei controlli interni, nel quadro di un adeguato sistema di governance che comprenderà anche la funzione di audit interno, la funzione attuariale e l’esternalizzazione di attività.
Del secondo profilo, invece, si illustreranno sia gli obiettivi ed i principi generali della vigilanza individuale, evidenziando soprattutto l’importanza del Capital add-on, ossia del potere riconosciuto alle Autorità di vigilanza di imporre alle imprese, in prefissate circostanze, una maggiorazione di capitale, sia le innovazioni che il nuovo regime introdurrà a livello di vigilanza sul gruppo assicurativo.
Anticipando la Commissione Europea, l’Isvap ha provveduto a disciplinare alcuni degli aspetti contenuti in questo secondo pilastro; in particolare, ha dettato tutta una serie di disposizioni in materia di Risk Management e controllo interno, che ora leggiamo nel Regolamento n. 20 del 26 Marzo 2008 che ricalca quanto già previsto al riguardo dalla Circolare n. 577/D del 30 Dicembre 2005.
Del sistema di controllo interno nelle imprese di assicurazione sarà realizzata un’ampia argomentazione nel Capitolo Terzo. Tuttavia, il tema centrale di questa tesi è l’Enterprise Risk Management delle imprese di assicurazione (ERM), ovvero il processo di identificazione, valutazione e gestione dei rischi secondo un’ottica globale ed integrata, cui sono dedicati i Capitoli Quarto e Quinto.

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4 INTRODUZIONE Solvency II è un progetto di riforma dell’attuale regime di vigilanza prudenziale sulle imprese di assicurazione (“Solvency I”) che, promosso dalla Commissione Europea e destinato a divenire operativo non prima del 2011, nasce come risposta alla necessità di superare i limiti da questo evidenziati e riconducibili, in prima approssimazione, all’assenza di sensibilità dei livelli di capitale attualmente richiesti rispetto al profilo di rischio specifico della singola impresa di assicurazione. Pertanto tale progetto, adottando un risk-based economic approch, introdurrà requisiti regolamentari (cd Solvency Capital Requirement e Minimum Capital Requirement) calibrati sul rischio effettivo dell’impresa assicurando, anche grazie all’architettura “Lamfalussy”, un’elevata e un’adeguata tutela nei confronti dei contraenti. Ne deriva che il nuovo sistema di solvibilità dovrà essere congegnato in modo da incentivare l’impresa a compiere una corretta valutazione e gestione dei rischi cui è esposta nell’esercizio della sua attività. E’ auspicata, inoltre, una maggiore armonizzazione tra i vari settori finanziari -in particolare tra quello assicurativo e bancario-, una vigilanza più efficiente sui gruppi assicurativi e sui conglomerati, una maggiore convergenza tra le normative applicate ai singoli Paesi UE, al fine di assicurare un level playing field, a livello europeo, e una certa compatibilità con gli standard assicurativi di supervisione internazionali emanati dallo IAIS (International Association of Insurance Supervisors) e dallo IAA (International Association of Actuaries) e con i principi contabili elaborati dallo IASB (International Accounting Standards Board). I principi fondamentali del nuovo regime di vigilanza prudenziale sono contenuti nella proposta di Direttiva quadro denominata “Solvency II” che, emanata dalla Commissione Europea il 10 Luglio 2007 e, al momento, in fase di negoziazione in seno al Consiglio e al Parlamento Europeo, dovrà essere completata da disposizioni di attuazione (cd Implementing Measures) che disciplineranno gli aspetti di dettaglio del sistema. Tale proposta non includerà solo le nuove disposizioni in materia di solvibilità e di vigilanza prudenziale, ma costituirà un’occasione per razionalizzare buona parte della normativa comunitaria vigente in materia assicurativa.

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Dini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Economia
  Corso: Banca, Borsa, Assicurazioni
  Relatore: Roberto Caparvi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 197

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