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I colori della sordità

Questo lavoro nasce dal desiderio di trovare risposta a tanti interrogativi sul rapporto dei genitori con un figlio speciale.
Il ruolo dell’altro nella crescita di ogni bambino e del bambino sordo in particolare, è fondamentale, soprattutto in quella condizione che appare come più problematica, ossia la relazione bambino sordo-genitore udente. All’interno di questa diade, infatti, si registrano i maggiori problemi di comunicazione, legati a modi diversi di essere, di percepire e di conoscere il mondo.
L’atteggiamento dei genitori ha un ruolo essenziale nell’accettazione del deficit da parte del figlio e nella fiducia che il ragazzo avrà in se stesso, più il genitore udente è in grado di accettare la sordità del figlio, il suo essere diverso da sé, senza negarla, né eluderla, più sarà capace di riconoscere accanto alle reali difficoltà del bambino anche il suo essere persona dotata di risorse e di specifici bisogni emotivo-affettivi.
Oggi si parla di educazione del bambino sordo, si considera importantissimo imparare a parlare, ma altrettanto fondamentali sono anche altri aspetti, quali l’accettazione del deficit, la costruzione di una propria identità, e la capacità di mettersi in relazione con gli altri.
Ancora oggi, però, l’accesso alla cultura nella nostra scuola avviene prevalentemente attraverso la lezione frontale del docente e l’interrogazione, modalità che viaggiano sul canale acustico-verbale e penalizzano quindi lo studente sordo.
È necessario imparare a fare scuola in modo diverso quando si ha in classe un alunno sordo. Numerose ricerche sia in Italia che all’estero hanno aperto nuove prospettive nell’educazione dei sordi mediante le tecnologie (computer e sottotitoli) che offrono al sordo il vantaggio di poter utilizzare la vista, canale integro, per accedere alle informazioni, e la lingua dei segni.
È necessario tener presente che il soggetto con deficit uditivo non necessariamente ha un ritardo nella sfera affettivo-relazionale-cognitiva e, quindi, la possibilità di educabilità è integra.

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3    INTRODUZIONE Lo scopo della scuola è quello di avviare in ogni fanciullo un processo di crescita in umanità ed in cultura. Recita l’art. 34 della Costituzione: "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita". In palese contrasto con quanto solennemente sancito da tale norma, fino a pochi anni addietro la scuola ha svolto un ruolo di rifiuto e di discriminazione verso quei soggetti portatori di handicap o anche svantaggiati che, al contrario, essa avrebbe dovuto, per la funzione educativa che le è propria, agevolare nell’inserimento partecipativo alla vita scolastica e sociale. L'integrazione del soggetto portatore di handicap ha rappresentato la più grossa riforma scolastica degli ultimi decenni: ha costretto la Scuola ad interessarsi al ragazzo non solo come destinatario di informazione, bensì come soggetto da integrare nella vita associativa. Il disabile inserito ha indotto la Scuola “uguale per tutti” a diventare “diversa per ciascuno”, attivando una flessibilità d'organizzazione interna ed un collegamento con i Servizi socio- psico-pedagogico e sanitario specialistico. In questo senso la “diversità” degli allievi disabili non implica alcun giudizio su di essi e sulle loro capacità, né in ambito scolastico né in campo più esteso: ogni individuo è diverso dagli altri ed ogni disabile è differente da ogni altra persona, non perché abbia qualcosa in meno, ma perché anch’egli, come tutti, ha le proprie caratteristiche individuali; se per alcuni aspetti della vita scolastica egli può avere necessità di aiuto da parte degli adulti o dei coetanei, per altri aspetti può invece contribuire, grazie alle capacità che in ogni caso sono presenti in un individuo, alla realizzazione di un progetto comune. È questa l’esperienza educativa fondamentale che può sperimentare ogni allievo: verificare come non esista inferiorità fra gli uomini, ma solo diversità in base alla quale ciascuno può

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Informazioni tesi

  Autore: Lucia Battipaglia
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Insegnamento agli alunni in situazione di handicap
Anno: 2008
Docente/Relatore: Roberto Quaini
Istituito da: Libera Università degli Studi di Bolzano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 73

FAQ

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Parole chiave

attaccamento
diverse abilità
educazione
handicap
integrazione
risorsa
sordità
tecnologie educative

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