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L'intermediazione degli enti autorizzati nelle procedure di adozione internazionale. L'esperienza dell'associazione Amici di Don Bosco.

Questa tesi inzia con una breve panoramica sull'evoluzione dell'adozione internazionale negli ultimi anni, per poi proseguire con un'attenta analisi del ruolo e delle funzioni svolte dagli enti autorizzati, con particolare riferimento alla legge n. 476/1998. Nel mio lavoro ho focalizzato l'attenzione principalmente sulle attività degli enti PRIVATI autorizzati, ma visto che ad oggi la Regione Piemonte è l'unica ad aver istituito un ente PUBBLICO per le adozioni internazionali (Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali), ho reputato significativo fare un confronto tra il modus operandi di un ente privato autorizzato (l'Associazione Amici di Don Bosco) e un ente pubblico autorizzato (l'Agenzia per le Adozioni Internazionali).

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Introduzione In Italia, ai giorni nostri, l’adozione internazionale, cioè l’adozione di minori stranieri residenti all’estero, è sicuramente uno dei fenomeni sociali più interessanti degli ultimi decenni a causa della sua continua evoluzione ed espansione, che l’ha portata dal 1987 a superare il numero delle adozioni nazionali, trasformandosi da fenomeno di élite a fenomeno di massa 1 . La prima legge in Italia che ha regolamentato organicamente l’adozione internazionale è la legge 4 maggio 1983 n.184, che è stata poi completamente riformata nella parte relativa all’adozione internazionale dalla legge del 31 dicembre 1998, n. 476 (“Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta all’Aja il 29 maggio del 1993. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri”). Nello scenario mondiale, l’anno zero dell’adozione internazionale è da individuarsi nella fine della seconda guerra mondiale e nella sua infelice eredità, causata da un elevato numero di minori in condizione di abbandono nei diversi Paesi d’Europa e dell’Asia, occupati dalle forze alleate 2 . Durante quegli anni, si assistette ad un elevato numero di adozioni di minori negli Stati Uniti; anche l’Europa però divenne progressivamente terra di adozioni internazionali, in particolar modo di minori adottati all’interno dei confini europei. Nei Paesi cosiddetti industrializzatiti, ivi compresa l’Italia, col passare degli anni si assistette ad una netta flessione del tasso di natalità (a cui è conseguito un aumento del bisogno di protezione sociale dei minori e delle loro famiglie), ad una drastica riduzione dei bambini italiani abbandonati dichiarati adottabili ed ad un aumento della sterilità che indirizzarono un numero sempre maggiore di persone ad adottare bambini stranieri 3 . Il vero boom è avvenuto nel 1991 quando in Italia le domande di adozione internazionale hanno raggiunto una quota pari a 12.000 contro 6.000 delle domande di adozione nazionale. Secondo le stime, sono adottati ogni anno nel mondo fra 30.000 e 40.000 bambini 4 . L’ISTAT, a seguito di una specifica indagine sulle domande di adozione condotta per la prima volta nel 2003 presso i 29 tribunali per minorenni dislocati sul territorio nazionale, ha rilevato che le coppie che hanno richiesto l’adozione di un minore italiano e/o straniero sono state in totale 7.602: di queste, il 67,8% ha presentato contestualmente domanda di adozione 1 Così Luigi Fadiga, L’adozione, il Mulino, Bologna, 2003, p. 67. 2 Per una sintetica ricostruzione della storia dell’adozione internazionale v. Paolo Morozzo della Rocca, La riforma dell’adozione internazionale: commento alla L. 31 dicembre 1998, n. 476, Utet, Torino, 1999, pp. 1-5. 3 Alfredo Carlo Moro, Manuale di diritto minorile, Zanichelli, Bologna, 2002, p. 241. 4 Stéphanie Romanens-Pythoud, “L’adozione internazionale oggi: struttura, poste in gioco e prospettive”, in Minorigiustizia, 2007, n. 2, 120-126, in particolare p. 120. 4

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Parole chiave

adozione internazionale
agenzia regionale per le adozioni internazionali
associazione amici di don bosco
attività informativa e formativa delle coppie
convenzione dellaja del 1993
deliberazioni commissione per le adozioni internaz
enti autorizzati
legge n. 476 del 1998
protocollo operativo piemontese

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