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La cultura architettonica vercellese dell'Ottocento tra innovazione e restauro

L’argomento della tesi ha lo scopo di delineare il panorama culturale ottocentesco in materia di architettura e restauro nella città di Vercelli. In tal senso un punto di riferimento obbligato è costituito dall’attività svolta dai progettisti all’interno della Commissione di Pubblico Ornato, massima autorità in campo di regolamentazione edilizia del secolo XIX. La nostra indagine ha preso in considerazione un lasso di tempo che parte dal 1833 (anno dell’istituzione della Commissione) e si arresta negli anni intorno al 1884, periodo in cui si sviluppano nuovi orientamenti per il restauro che ribaltano le teorie fino ad allora consolidate. A questo proposito ricordiamo due episodi riferiti a quell’anno: la morte di Edoardo Arborio Mella, la cui figura caratterizza la concezione del restauro nell'800, e la costruzione del Borgo Medioevale in occasione dell’Esposizione torinese del restauratore portoghese Alfredo De Andrade che avvia simbolicamente una nuova generazione di restauratori. Gli strumenti di cui ci siamo serviti per la ricerca sono le fonti bibliografiche sul tessuto urbano locale e le principali fonti archivistiche attinenti gli argomenti presi in esame. Da quest’analisi sono stati acquisiti degli elementi che hanno portato alla scelta delle figure professionali al tempo più attive ed influenti; del loro operato è stato eseguito uno studio approfondito mediante la schedatura dei relativi progetti. Le informazioni ricavate sono state organizzate in tabelle che evidenziano, per ciascun progettista, i relativi disegni offrendo così una panoramica della loro produzione. I dati ricavati sono stati in un secondo tempo messi in relazione con gli edifici cui si riferivano, individuando in tal modo un campionario significativo dell’attività edilizia svolta da ciascuna delle figure professionali prese in esame; ciò ha permesso inoltre di verificare quali progettisti realizzano degli interventi sul medesimo edificio. Di una parte di queste architetture sono state realizzate schede che, oltre a fornire indicazioni sulla loro posizione nel tessuto urbano, riportano i contributi bibliografici dei testi consultati. Esse sono state suddivise, a seconda della destinazione d’uso, in edilizia pubblica, privata e religiosa. Successivamente sono stati individuati alcuni casi emblematici, a cui è stato riservato uno studio più attento, che hanno consentito di mettere in evidenza i temi relativi all’innovazione ed al restauro caratterizzanti il fermento culturale del XIX secolo. Il progetto della stazione è inserito nel processo di sviluppo tecnologico conseguente alla diffusione della rete ferroviaria in Piemonte.

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V Introduzione L’argomento della tesi ha lo scopo di delineare il panorama culturale ottocentesco in materia di architettura e restauro nella città di Vercelli. In tal senso un punto di riferimento obbligato è costituito dall’attività svolta dai progettisti all’interno della Commissione di Pubblico Ornato, massima autorità in campo di regolamentazione edilizia del secolo XIX. La nostra indagine ha preso in considerazione un lasso di tempo che parte dal 1833 (anno dell’istituzione della Commissione) e si arresta negli anni intorno al 1884, periodo in cui si sviluppano nuovi orientamenti per il restauro che ribaltano le teorie fino ad allora consolidate. A questo proposito ricordiamo due episodi riferiti a quell’anno: la morte di Edoardo Arborio Mella, la cui figura caretterizza la concezione del restauro nell’ ‘800, e la costruzione del Borgo Medioevale in occasione dell’Esposizione torinese del restauratore portoghese Alfredo De Andrade che avvia simbolicamente una nuova generazione di restauratori. Gli strumenti di cui ci siamo serviti per la ricerca sono le fonti bibliografiche sul tessuto urbano locale e le principali fonti archivistiche attinenti gli argomenti presi in esame. Da quest’analisi sono stati acquisiti degli elementi che hanno portato alla scelta delle figure professionali al tempo più attive ed influenti; del loro operato è stato eseguito uno studio approfondito mediante la schedatura dei relativi progetti. Le informazioni ricavate sono state organizzate in tabelle che evidenziano, per ciascun progettista, i relativi disegni offrendo così una panoramica della loro produzione. I dati ricavati sono stati in un secondo tempo messi in relazione con gli edifici cui si riferivano, individuando in tal modo un campionario significativo dell’attività edilizia svolta da ciascuna delle figure professionali prese in esame; ciò ha permesso inoltre di verificare quali progettisti realizzano degli interventi sul medesimo edificio. Di una parte di queste architetture sono state realizzate schede che, oltre a fornire indicazioni sulla loro posizione nel tessuto urbano, riportano i contributi bibliografici dei testi consultati. Esse sono state suddivise, a seconda della destinazione d’uso, in edilizia pubblica, privata e religiosa. Successivamente sono stati individuati alcuni casi emblematici, a cui è stato riservato uno studio più attento, che hanno consentito di mettere in evidenza i temi relativi all’innovazione ed al restauro caratterizzanti il fermento culturale del XIX secolo. Il progetto della stazione è inserito nel processo di sviluppo tecnologico conseguente alla diffusione della rete ferroviaria in Piemonte. La diffusione delle strade ferrate segna fortemente il territorio e ne muta il paesaggio articolandolo con le nuove costruzioni che con esse si sviluppano.

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Cinzia Bica
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1996-97
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Luciano Re
Coautore: Tarantino Patrizia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 403

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Parole chiave

architettura vercellese
restauro architettonico

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