Skip to content

Il danno da demansionamento

Prima di analizzare la tematica dei danni derivanti dalla lesione della professionalità si è reso necessario, da un punto di vista concettuale, cercare di capire che cosa debba intendersi con quest’ultimo termine; sarebbe d’altronde operazione poco coerente, da un punto di vista logico, analizzare le conseguenze di una lesione a un bene, che già di per sé non si presta ad una definizione precisa, senza prima sapere quali siano gli elementi che lo caratterizzano.
Il presente lavoro vuole individuare i problemi relativi alla determinazione qualitativa dell’oggetto del contratto di lavoro, per poter correttamente analizzare le problematiche che da esso ne derivano, con particolare attenzione al danno derivante dalla dequalificazione.
In primo luogo si analizzerà il termine “mansioni”, in modo tale da individuare quale sia il significato più appropriato da attribuire al medesimo, al quale spetta l’arduo compito di specificare, delimitandola compatibilmente con la sua costruzione dogmatica, la prestazione lavorativa oggetto del contratto.
Si disserterà come il termine in questione, pur consistendo in una variante terminologica di “mera attività”, non possa, dopo l’entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori, avere un contenuto eccedente la ratio
della norma in cui è inserito, ancorché quest’ultima sia suscettibile di più interpretazioni.
Successivamente si passerà ad analizzare il concetto di equivalenza delle mansioni, di cui all’articolo 2103 c.c., comprendendo come esso sia un concetto aperto, solo teologicamente determinato, idoneo ad adeguare le istanze di flessibilità di manodopera con la tutela della personalità e della dignità umana, tutela su cui si basa l’articolo in questione. Si procederà, in seguito, ad illustrare più specificamente le questioni relative ai derivanti dalla lesione alla professionalità, con particolare attenzione, anche attraverso le pronunce giurisprudenziali in merito, alla possibilità di enucleare, nel nostro ordinamento, uno specifico diritto alla prestazione lavorativa. Una volta illustrate le varie ipotesi di danno conseguenti alla lesione della professionalità, si affronterà il problema della natura giuridica della responsabilità del datore di lavoro che abbia cagionato, con la propria condotta illegittima, un danno ingiusto.
L’argomento, seppur vasto, non può prescindere dalle problematiche connesse alla nascita e all’affermazione, nel nostro ordinamento, della figura del danno biologico; vedremo, d’altronde,
come la dottrina giuslavoristica non potrà esimersi dall’affrontare, pur nella specificità della materia, i problemi, sollevati in ambito civilistico, relativi alla natura giuridica (patrimoniale, non patrimoniale, tertium genus) del danno in questione, riferendoli, tuttavia, al complessivo nocumento subito dal lavoratore a causa della violazione, da parte datoriale, dell’articolo 2103c.c. ovvero dell’articolo 2087c.c.
Si esaminerà come si sia reso necessario offrire al lavoratore-persona una tutela che non sia limitata solo all’aspetto meramente retributivo, ma che ponga una concreta tutela alla sua persona e alla sua professionalità.
Si analizzeranno le diverse posizioni prese dalla giurisprudenza e dalla dottrina sulla problematica dell’onere probatorio; come si sia passati da un orientamento che prevedeva il danno da demansionamento in re ipsa, in cui il danno è riconosciuto al solo verificarsi del comportamento del datore di lavoro che configuri la dequalificazione, fino a giungere ad un orientamento contrario, in cui risulta necessaria una prova specifica del danno che si ritiene di aver subito.
Si verificherà come i sopra indicati orientamenti abbiano reso necessario un intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, le quali, con sentenza n° 6572/2006, hanno posto fine al contrasto giurisprudenziale sorto in ordine alla prova del danno da demansionamento.
In fine si è osservato come la Suprema Corte a Sezioni Unite con quattro sentenze nel novembre del 2008 ha posto un freno alla vecchia tripartizione del danno non patrimoniale, la quale suddivideva il su detto pregiudizio in danno morale, biologico ed esistenziale, considerandolo come danno unicum.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
3 INTRODUZIONE. Prima di analizzare la tematica dei danni derivanti dalla lesione della professionalità si è reso necessario, da un punto di vista concettuale, cercare di capire che cosa debba intendersi con quest’ultimo termine; sarebbe d’altronde operazione poco coerente, da un punto di vista logico, analizzare le conseguenze di una lesione a un bene, che già di per sé non si presta ad una definizione precisa, senza prima sapere quali siano gli elementi che lo caratterizzano. Il presente lavoro vuole individuare i problemi relativi alla determinazione qualitativa dell’oggetto del contratto di lavoro, per poter correttamente analizzare le problematiche che da esso ne derivano, con particolare attenzione al danno derivante dalla dequalificazione. In primo luogo si analizzerà il termine “mansioni”, in modo tale da individuare quale sia il significato più appropriato da attribuire al medesimo, al quale spetta l’arduo compito di specificare, delimitandola compatibilmente con la sua costruzione dogmatica, la prestazione lavorativa oggetto del contratto. Si disserterà come il termine in questione, pur consistendo in una variante terminologica di “mera attività”, non possa, dopo l’entrata in

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Demelzia Cardellicchio
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Luigi Menghini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 169

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

2103 codice civile
danno
demansionamento
dequalificazione
mansioni

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi