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Dalla storia alla letteratura: ''Willenbrock'' di Christoph Hein

La Wende, ovvero la Svolta, avvenuta con la caduta del muro del 9 novembre 1989, è stato un evento che ha letteralmente travolto ogni singolo settore della vita tedesca. Indubbiamente anche la letteratura ha risentito dell’evolversi politico che ha decretato la fine della Rdt: Christoph Hein, quale scrittore socialmente e politicamente impegnato, ha sostenuto fino all’ultimo istante la sua ideologia politica lottando per convincere i suoi concittadini della possibilità esistente di dar vita ad un socialismo ben distante dagli orientamenti presi dal governo della Sed, un socialismo reale che offra tutto il suo impegno per il prossimo. Secondo Hein la prospettiva di un futuro migliore non è certo data dal capitalismo, addirittura disegnato nelle Grundrechenart (una raccolta di saggi e discorsi che vale come testimonianza dei numerosi interventi di Hein in campo ideologico-politico) come un drago gentile e colorato che sicuramente attrae il popolo della Germania est con le sue promesse di ricchezza e benessere. Il culmine dei suoi interventi è sicuramente l’intervento nella Alexanderplatz che ancora per l’ennesima e ultima volta mira a creare nella popolazione la fiducia sufficiente a ribaltare una situazione diventata oramai insostenibile. L’appello continua ad essere quello a favore della creazione di un socialismo vero e contro una fusione con l’ovest, interessato solo a continuare la sua corsa verso il capitalismo e la modernità d’impronta americana, anche se di lì a poco il muro crolla deludendo le speranze dello stesso Hein.
Dopo la “sconfitta” in campo politico-ideologico, ad Hein non resta che continuare la sua carriera letteraria traendo sempre spunto dalla storia e di come essa ha agito sulla società stravolgendone purtroppo gli equilibri. Ed è in particolare con il suo ultimo romanzo Willenbrock che Hein ritrae inesorabilmente tutti i difetti di una società sorta dalle macerie del muro di Berlino. Una società travolta da ciò che appunto egli chiama “drago gentile”, il capitalismo che attrae chiunque con le sue promesse di benessere ma che in realtà porta tra gli individui una sorta di malessere esistenziale.
Il protagonista del romanzo Bernd vive a cavallo degli anni della svolta e ne subisce le conseguenze.
La svolta è vista subito come positiva in quanto aumentano le possibilità di arricchirsi; il benessere è presente nel racconto di Hein: macchine lussuose e il potersi permettere più di una casa (così viene presentato il protagonista) sono il simbolo di una riunificazione con effetti positivi ma il cittadino tedesco avverte sempre di più di essere solo di fronte a questioni grosse da risolvere. La malavita che è aumentata notevolmente in primo luogo nel 1990 a causa del Decreto di interagibilità della frontiera sull’Oder-Neisse stipulato da Helmut Kohl e in secondo luogo dall’abolizione effettuata da Bonn del visto per i polacchi in entrata in Germania: il ritirarsi dalla scena di Gorbaciov ha causato un vero e proprio colpo per la politica degli stati confinanti con la Russia, trovatisi, di punto in bianco, privi della guida russa. Per questa ragione il vuoto politico-economico creatosi ha spinto le popolazioni meno abbienti a mettersi in marcia verso quei territori che offrivano amicizia e aiuto, quali la Germania unita.
Hein si scaglia duramente contro questo decreto: nel romanzo lo scrittore non si esprime però attraverso le parole del suo personaggio. Bernd non criticherà mai lo Stato e le decisioni da lui prese ma si limiterà a mostrare le conseguenze di queste medesime; ecco che Hein lascia al lettore tutta la libertà di giudicare certe decisioni prese dalla Germania unita (ovviamente se ne è a conoscenza).
Lo Stato non fa nulla per aiutare il singolo. Il cittadino tedesco è lasciato a se stesso. Il lettore nota ciò dall’incompetenza degli organi di difesa statali: Hein descrive con sottile sarcasmo le inadempienze quasi kafkiane della Legge. I ladri non verranno mai puniti, ed ecco sollevarsi dunque tutta una serie di proteste che giungono però da voci di personaggi secondari
Il motto diventa quindi “Hilf dir selbst!” ovvero aiutati da solo.
Willenbrock è un uomo di natura docile e comprensiva che però è meccanicamente coinvolto nel vortice xenofobo di questi anni. Anche il protagonista, da uomo rettoe imperturbabile quale era si lascerà convincere a confidare in un arma arrivando addirittura a ferire un ladruncolo che voleva rubare la sua auto.
D’altro canto anche le relazioni umane si indeboliscono: L’Entfremdung si allarga coinvolgendo tutti. La troppa importanza data ai beni materiali va a discapito delle relazioni interpersonali. Bernd così come tutti gli altri personaggi è fondamentalmente solo nonostante abbia una moglie e un fratello.

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CAPITOLO TERZO WILLENBROCK: UN BILDUNGSROMAN ALLA ROVESCIA [...] 2. La Wende: svolta solo positiva per l’Est? Il Romanzo mette indirettamente in rilievo fatti storici del dopoguerra, indispensabili per comprendere a fondo la sottile ironia heiniana. La ripartizione della Germania in due grandi blocchi ha sviluppato nel tempo una grande divisione anche nella popolazione: più che di un Muro materialmente costruito si è soliti parlare, infatti, di una “Mauer im Kopf” 1 ovvero di un allontanamento progressivo delle due parti. La diversificazione ovviamente non è stata solo fisica, ma ha coinvolto in larga misura anche la politica, l’economia, gli aspetti sociali e la vita in genere. La parte orientale ha assistito impotente all’avvento del comunismo che voleva porsi come diretto avversario del Nazismo rispecchiando la politica e gli interventi economici importati dalla Russia. 2 1 Philip S. McKnight, Understanding Christoph Hein, Hardback, University of South Carolina Press, 1995. 2 cfr. F. Bertini – A. Missiroli, La Germania divisa (1945 – 1990) § 2 La Germania occupata e 3. Firenze, Giunti Gruppo editoriale, 1994. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Tomasina
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale A.Avogadro
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Giulio Schiavoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 147

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Parole chiave

9 novembre 1989
alexanderplatz
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christoph
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dopoguerra tedesco
entfremdung
hilf dir selbst
malavita dell'est
muro di berlino
razzismo
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