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Le bolle speculative

Il mercato finanziario sta prendendo sempre più spazio all’interno del mondo di tutti i giorni: ogni giorno sempre più persone hanno a che fare con questa realtà “virtuale” ed ovunque si può sentir parlare di borsa e di andamenti azionari.
Se da un lato questo ha portato al suo sviluppo e quindi a tutti gli aspetti positivi che un mercato finanziario può dare come supporto all’attività reale, dall’altro può portare a situazioni “drammatiche” in seguito a dure crisi e a comportamenti non del tutto razionali da parte di molti possessori di titoli.
A causa della loro inesperienza o perché trascinati dall’entusiasmo o dal terrore che ruota attorno al mercato finanziario o ancora a causa di ciò che i vari media mettono in evidenza possono essere spinti a compiere azioni irrazionali.
Questi comportamenti uniti spesso anche a motivi di natura reale possono portare ad una delle situazioni più pericolose, se non previste, ed estremamente redditizie se fiutate, che possono verificarsi nel mercato finanziario: le bolle speculative.
Con il termine bolla speculativa si intende un forte aumento del prezzo dei titoli, relativi ad una determinato settore, che non è possibile ricollegare ad una effettiva variazione dei valori fondamentali, quali l’aumento della domanda o la riduzione dell’offerta, che sottostanno al prezzo reale di un titolo.
L’aumento in questione può essere invece trascinato dall’euforia degli investitori che vedendo aumentare il prezzo di un’azione sono spinti da fini speculativi a comprare anch’essi l’azione in oggetto creando una sorta di circolo vizioso che porta all’aumento vertiginoso dei corsi dei titoli.
Fino a che i prezzi continuano ad aumentare non ci sono problemi, ma nel momento in cui il rialzo di questi prezzi si blocca o addirittura si iniziano ad avere variazioni negative scoppia la bolla e si presentano ampie perdite per tutti coloro che possiedono quelle determinate azioni nel loro portafoglio.
Nel corso della storia si sono verificati diversi casi di bolle speculative, da quella dei tulipani olandesi del 1630 a quella del giovedì nero americano del 1929 per arrivare poi ai giorni nostri con le bolle della new economy relative alle “dot com” nei primi anni del 2000, la bolla immobiliare del 2007 ed infine la bolla del petrolio.
Ma come si presenta una bolla speculativa e quali sono le cause che portano alla loro creazione ed alla loro espansione, ed ancora, è possibile prevederle prima del loro scoppio?
Inizierò partendo da una prima spiegazione di cosa siano le bolle speculative e di quali siano i fattori chiave che possono portare alla loro creazione, anche attraverso esempi di bolle avvenute nella storia passata, per arrivare poi ad analizzare in particolare le bolle più recenti come quella di internet e quella del mercato immobiliare.
Cercherò, infine, di effettuare una stima econometrica con lo scopo di trovare se esiste una correlazione tra le bolle speculative ed il rapporto prezzi/utili che possa essere riscontrato nelle diverse occasioni in cui si sono presentate delle bolle nel corso della storia economica recente, proseguendo il percorso iniziato da Robert Shiller nel suo libro “Euforia irrazionale” riguardante i dati precedenti all’anno 2000, anno in cui si temeva per la presenza della bolla relativa ai settore internet.

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1 Introduzione Il mercato finanziario sta prendendo sempre più spazio all’interno del mondo di tutti i giorni: ogni giorno sempre più persone hanno a che fare con questa realtà “virtuale” ed ovunque si può sentir parlare di borsa e di andamenti azionari. Se da un lato questo ha portato al suo sviluppo e quindi a tutti gli aspetti positivi che un mercato finanziario può dare come supporto all’attività reale, dall’altro può portare a situazioni “drammatiche” in seguito a dure crisi e a comportamenti non del tutto razionali da parte di molti possessori di titoli. A causa della loro inesperienza o perché trascinati dall’entusiasmo o dal terrore che ruota attorno al mercato finanziario o ancora a causa di ciò che i vari media mettono in evidenza possono essere spinti a compiere azioni irrazionali. Questi comportamenti uniti spesso anche a motivi di natura reale possono portare ad una delle situazioni più pericolose, se non previste, ed estremamente redditizie se fiutate, che possono verificarsi nel mercato finanziario: le bolle speculative. Con il termine bolla speculativa si intende un forte aumento del prezzo dei titoli, relativi ad una determinato settore, che non è possibile ricollegare ad una effettiva variazione dei valori fondamentali, quali l’aumento della domanda o la riduzione dell’offerta, che sottostanno al prezzo reale di un titolo. L’aumento in questione può essere invece trascinato dall’euforia degli investitori che vedendo aumentare il prezzo di un’azione sono spinti da fini speculativi a comprare anch’essi l’azione in oggetto creando una sorta di circolo vizioso che porta all’aumento vertiginoso dei corsi dei titoli. Fino a che i prezzi continuano ad aumentare non ci sono problemi, ma nel momento in cui il rialzo di questi prezzi si blocca o addirittura si iniziano ad avere variazioni negative scoppia la bolla e si presentano ampie perdite per tutti coloro che possiedono quelle determinate azioni nel loro portafoglio. Nel corso della storia si sono verificati diversi casi di bolle speculative, da quella dei tulipani olandesi del 1630 a quella del giovedì nero americano del 1929 per arrivare poi ai giorni nostri con le bolle della new economy relative alle “dot com” nei primi anni del 2000, la bolla immobiliare del 2007 ed infine la bolla del petrolio.

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Cascione
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Andrea Monticini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

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Parole chiave

bolla
econometrica
euforia irrazionale
immobiliare
internet
petrolio
rapporto prezzo utili
regressione
speculativa
tassi della fed
tulipani

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