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Città dei Bambini. Piani e politiche.

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9 Introduzione “Abitabilità” e “vivibilità” sono le parole chiave che permeano il nuovo corso delle politiche urbane e delle strategie di sviluppo e crescita delle città - dalla scala locale a quella territoriale. Le suggestioni che questi termini evocano si intrecciano oggigiorno in una idea di “qualità della vita” o, più in particolare, di “qualità dell’ambiente urba- no” che è risvolto dell’attuale dibattito sulle politiche, i piani urbanistici e i progetti architettonici. “Vivere bene in città” diviene qui sinonimo di una condizione dell’ambiente co- struito in cui il dispiegarsi delle nostre azioni quotidiane (abitare, lavorare e studiare, giocare, muoversi e respirare ecc.) sia più armonioso e venga annullata quella sensa- zione di fatica che tutti noi, prima o poi, abbiamo sperimentato. Il disagio diffuso che percepiamo produce una richiesta condivisa della necessità e urgenza del cambiamen- to che si traduce in azioni di riqualificazione degli spazi pubblici e trasformazione del- le periferie, restituzione ai cittadini del diritto fondamentale di potersi muovere privi- legiando le forme più semplici e sostenibili della pedonalità e della ciclabilità. Cresce nelle comunità l’attenzione nei confronti della qualità delle città in cui vi- viamo, della qualità dell’aria che respiriamo, degli spazi in cui abitiamo. Ma l’attenzione si spinge anche alle diverse componenti sociali e allo spazio che queste occupano nella sfera sociale e fisica della città. Paba parla di insurgent city o “città delle differenze”, in cui emergono i bisogni e le esigenze di nuovi e vecchi immigrati, la “città delle donne”, la “città dei bambini”. Queste popolazioni diminuite e difettive (Paba, 2003) divengono ora soggetti di nuovi approcci - del tipo partecipato - ai pro- blemi della pianificazione. I bambini sono un punto di osservazione “alt(r)o” sulla città, inusuale, che è stato talvolta assunto come mezzo per una rivisitazione dei modelli di organizzazione urba- na, ma che ancora resta escluso dal mondo degli adulti che progetta la città (Lorenzo, 2000): è il punto di vista del bambino. Se finora molto è stato fatto per assicurare al bambino protezione, salute e istruzione (si pensi principalmente ai paesi industrializ- zati), ancora incerti sono gli esiti dei passi intrapresi in campo ambientale e urbanisti- co in direzione di ambienti adatti ad accogliere i bambini e le loro famiglie. È un fatto recente nel tempo la crescente attenzione nei confronti del tema della re- lazione tra il bambino e l’ambiente che oggi è oggetto di studi e ricerche prodotte nell’ambito delle discipline sociali e urbanistiche, sulla mobilità e la sicurezza urbana, nei programmi internazionali di promozione di usi della strada alternativi e sostenibili. Le numerose esperienze nel dibattito hanno contribuito alla costruzione nel tempo di una letteratura sul tema e di una griglia di nuovi riferimenti per l’azione e di referenti sul territorio (esperti). La prima domanda di ricerca a cui si vuole rispondere è pertanto la seguente: in che modo è possibile includere il punto di vista del bambino nella pianificazione urbana? Ciò che si vuole qui chiarire è il contributo che una riflessione sull’infanzia, sulle sue esigenze di fruizione dello spazio e dei servizi urbani, può apportare al progetto di cit- tà. Vengono ricostruiti i momenti salienti del dibattito, alla ricerca degli spunti e delle intuizioni per la definizione di linee guida e la costruzione di azioni possibili per in- cludere il punto di vista del bambino. A partire dalla Convenzione ONU dei Diritti del Fanciullo (1989) fino all’Iniziativa Unicef Nove Passi per L’Azione (2006), passando per il Progetto delle Città Sostenibili delle Bambine e dei Bambini (1998) che ha dato vita a un fenomeno tutto italiano: un vero e proprio “movimento delle “città dei bam- bini” (Unicef, 2005). Tuttavia, più che parlare di una “città dei bambini” il punto di osservazione deve ricadere sulle condizioni che implica essere bambini “nella” città, con uno spostamen- to dell’orizzonte di attenzione ai temi di quella che ho definito come “dimensione

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Informazioni tesi

  Autore: Florinda Viviana Boschetti
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Luoghi e Tempi della Città e del Territorio
Anno: 2009
Docente/Relatore: Tondelli Simona
Correlatore: ZazziMichele
Istituito da: Università degli Studi di Brescia
Dipartimento: DICATA-Dipartimento di Ingegneria Civile
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 123

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Parole chiave

accessibilità
bambini
child
child friendly
città
città amiche dei bambini
famiglia
infanzia
mobilità
mobilità ciclistica
mobilità pedonale
percorsi
pianificazione urbana
prossimità
scuole
servizi
servizio
standard urbani
town planning
unicef
urban environment
urbanism
urbanistica
vicinato

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