L’organizzazione del servizio di consulenza alle imprese: aspetti teorici e due casi di studio

INTRODUZIONE Le società di consulenza, fenomeno relativamente recente, sono state oggetto di diversi studi negli ultimi anni. Una di queste ricerche ha evidenziato come l’attività di direzione ed in particolare l’organizzazione delle risorse umane, nelle imprese di consulenza, risultino non adeguate allo sviluppo ed alla forte crescita che ha contraddistinto fino ad oggi il settore 1 . Le società che erogano servizi di consulenza vengono giudicate, da diversi Autori 2 : positivamente in quanto a capacità professionali e conoscenze tecniche sviluppate, ma carenti sul piano gestionale ed organizzativo. L’accresciuta dimensione, insieme a più complesse variabili ambientali e a nuove sfide competitive sono alcune delle principali cause dell’abbandono di un modello gestionale elementare, dove la “filosofia” organizzativa è quella del “controllo a vista” per un approccio più manageriale. Sembra però interessante e significativo concentrare l’attenzione sulla coerenza tra le forme organizzative adottate dalle imprese di consulenza e le caratteristiche dei servizi erogati. In questo modo viene superata la distinzione tra piccole realtà, caratterizzate da assetti organizzativi organici, scarsa formalizzazione dei ruoli, limitata specializzazione dei compiti e grandi imprese rigidamente gerarchiche, dotate di strutture organizzative articolate verticalmente e orizzontalmente secondo criteri più stabili. 1 Questa è la tesi sostenuta da Severino Salvemini in “Servizi professionali: successo perfezione e bisogno di management” in ECONOMIA & MANAGEMANT Vol. 1 Marzo 1988. e ripresa in “Gestire persone e idee nel terziario avanzato” di G. Piantoni e S. Salvemini, EGEA, 1991. 2 Tra gli altri: S. Salvemini , E. Sasson, G. Piantoni.