Skip to content

Il valore pedagogico del gioco. Riflessioni storico-teoriche e tracce operative.


Parlare di gioco nel terzo millennio, riferendosi a qualcosa di diverso dal virtuale, farebbe sorridere molti giovani. Per loro, infatti, l’orsacchiotto di pezza è cosa ormai superato, che non soddisfa le loro esigenze ludiche.
La società attuale è all’insegna del virtuale, di tutto ciò che non è tangibile e concreto, nell’ottica di un mondo sempre più impersonale e povero di relazioni.
Attraverso il mio lavoro di tesi, ho cercato di recuperare l’autentico valore pedagogico del gioco, ormai perduto da tempo. Questo, nella prospettiva di proporre una nuova pedagogia del gioco ricca di indicazioni educative e contributi propositivi. In questo senso, un ruolo importante è sostenuto dall’educatore, e con ciò intendo genitori, insegnanti e tutti coloro che sono impiegati nell’educazione del bambino. Quest’ultimo è spesso indifeso di fronte alla diffusione massiccia del male insito nella nuova tecnologia. Perciò la presenza costante di un adulto, che possa intervenire in situazione malsane, è vitale.
Nel primo capitolo, attraverso uno sguardo nel passato, ho descritto la storia del gioco e del giocattolo. Una storia lunga e versatile in base ai cambiamenti culturali e societari nel tempo. Si è partiti, infatti, dal gioco nelle società primitive, passando poi per l’antichità classica, l’età di mezzo, l’età moderna, per giungere all’età contemporanea. Da questo excursus storico è emerso come tanto è cambiato, soprattutto se si fa un confronto diretto tra l’età moderna, ad esempio, e l’era tecnologica. Quindi tra il gioco fatto con le bambole o il trenino e il videogame.
Nel secondo capitolo, attraverso una divagazione storica, ho considerato il punto di vista e il pensiero di molti pedagogisti. Rousseau, Pestalozzi, Froebel, Herbart, Montessori, le sorelle Agazzi, Dewey, Decroly, Claprede, Hessen e Freinet hanno contribuito in maniera rilevante a costruire il significato e il valore pedagogico del gioco. È un percorso cronologico che comincia nella seconda metà del 700 con Rousseau, per concludersi all’inizio del 900 con Freinet. È bene precisare che tanti altri personaggi illustri si sono dedicati al tema del gioco. Malgrado ciò, la mia è un’analisi prettamente storico-pedagogica, lungi da me un’interpretazione psicologica o sociologica.
Comunque, le conquiste dei nostri pedagogisti, hanno gettato le basi per costruire una pedagogia del gioco. Questa non è ancora una scienza autonoma ma si sta lavorando in questo senso, per renderla tale.
Una volta chiarito il percorso storico, nel terzo capitolo, ho sottolineato quale sia il valore pedagogico ed educativo del gioco oggi. Quindi, quali siano le sue funzioni formative: gioco come attività socializzante, con valenze linguistiche, creative e nell’ottica dell’acquisizione dell’autonomia. Questo discorso getta le basi per il costruirsi di una pedagogia del gioco, di non facile attuazione ma ricca di presupposti per realizzarla.
Nel quarto capitolo, dopo aver disegnato un quadro della società attuale, governata e sopraffatta dalla tecnologia, ho descritto quali sono le implicazioni negative a cui va incontro la ludicità. Infatti si è passati molto velocemente dall’orsacchiotto di pezza alla consolle e ai videogiochi. Questi ultimi, puramente virtuali, sopprimono la personalità del giovane e lo rendono omologato e conforme al gioco che va di moda. Tutto ciò è reso possibile, dai computer, ovviamente, ma anche dalla televisione, dai media in generale, da Internet e da tutto ciò che ne scaturisce. Anche per questa disquisizione sono esposti alcuni contributi propositivi, che possono permettere di recuperare il senso educativo della ludicità, superando l’aspetto virtuale.
Infine, nell’ultimo capitolo, ho deciso di raccontare la mia esperienza nella danza. Infatti la letteratura moderna della danza ha fatto grandi conquiste: una molto importante è il Giocodanza®, ovvero una didattica messa a punto da Marinella Santini, che avvicina la danza al gioco. È una forma di educazione realizzata soprattutto per i bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, che serve a rendere la lezione meno rigida. Questa forma di gioco può essere utilizzata in molte tipologie di sport, i quali si stanno orientando in quest’ottica. Infatti una conquista recente è la pedagogia dello sport, anche questa non considerata ancora come scienza autonoma, che cerca di unire il gioco alle attività motorie. Per concludere, la danza-gioco ha sicuramente delle finalità educative, rivolte soprattutto ai più piccoli, che possono essere aggiunte alla mia lista di indicazioni operative per rendere esecutivo il recupero del valore pedagogico del gioco.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE Parlare di gioco nel terzo millennio, riferendosi a qualcosa di diverso dal virtuale, farebbe sorridere molti giovani. Per loro, infatti, l’orsacchiotto di pezza è cosa ormai superato, che non soddisfa le loro esigenze ludiche. La società attuale è all’insegna del virtuale, di tutto ciò che non è tangibile e concreto, nell’ottica di un mondo sempre più impersonale e povero di relazioni. Attraverso il mio lavoro di tesi, ho cercato di recuperare l’autentico valore pedagogico del gioco, ormai perduto da tempo. Questo, nella prospettiva di proporre una nuova pedagogia del gioco ricca di indicazioni educative e contributi propositivi. In questo senso, un ruolo importante è sostenuto dall’educatore, e con ciò intendo genitori, insegnanti e tutti coloro che sono impiegati nell’educazione del bambino. Quest’ultimo è spesso indifeso di fronte alla diffusione massiccia del male insito nella nuova tecnologia. Perciò la presenza costante di un adulto, che possa intervenire in situazione malsane, è vitale. Nel primo capitolo, attraverso uno sguardo nel passato, ho descritto la storia del gioco e del giocattolo. Una storia lunga e versatile in base ai cambiamenti culturali e societari nel tempo. Si è partiti, infatti, dal gioco nelle società primitive, passando poi per l’antichità classica, l’età di mezzo, l’età moderna, per giungere all’età contemporanea. Da questo excursus storico è emerso come tanto è cambiato, soprattutto se si fa un confronto diretto tra l’età moderna, ad esempio, e l’era 4   

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Alessia Lattarulo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Franca Pesare
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 155

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

danza
giocattolo
giochi pedagogia
gioco
modernità
pedagogia
pedagogia gioco
pedagogisti
storia giocattolo

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi