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UçK: l'esercito di liberazione del Kosovo

Fare una tesi sull'Uçk é presentare il Kosovo attraverso un esercito sul quale si sono dette tante falsità e altrettante verità. Chiedersi chi sia stato questo esercito di liberazione significa che almeno una certezza, in questo caos balcanico, se si vuole c’è.

E come ben evidenzia con rabbia Roberto Saviano alla fine del suo libro Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra: “Sapere, capire diviene una necessità. L'unica possibile per considerarsi ancora uomini degni di respirare”.

Nel primo capitolo “ il Kosovo tra geografia e storia” si leggono due storie del Kosovo: quella albanese e quella serba. Gli albanesi si considerano gli eredi degli illiri, uno dei più antichi popoli che per prima hanno abitato in Kosovo, e ritengono il 1878, anno della Lega di Prizren, come la data simbolo della nascita del loro nazionalismo, per cui il Kosovo è ritenuto come la loro terra madre. Per i serbi il Kosovo è invece la terra sacra, la terra dove vi sono più monasteri ortodossi che in altre zone della Serbia, la terra dove nel 1389 subirono una pesante sconfitta da parte degli ottomani che determinò la fine del regno del principe Lazar e l'inizio dell'occupazione musulmana.

Il secondo capitolo “l’origine dell’Uçk” presenta l’Uçk attraverso quattro possibili cause che sono state determinati per la storia del Kosovo e per la nascita dell’esercito di liberazione: la politica del governo di Belgrado dal 1918 al 1989; la pace di Dayton e l'irrisolta questione del Kosovo da parte delle potenze europee; la politica della non violenza di Rugova negli anni novanta e il movimento
nazionalista albanese; e per finire l’Albania di Hoxha e la crisi economica del 1996 – 1997.

Il terzo capitolo “l’Uçk e la guerra” mostra l’evoluzione dell’Uçk che da un piccolo gruppo di guerriglieri si trasforma nell’esercito di terra della Nato.

A Ramboulliet si decise la guerra e non la pace. La Nato aveva già scelto come loro alleati l'esercito di liberazione del Kosovo. Il rapporto Nato e Uçk è al quanto particolare: prima i guerriglieri dell'esercito di liberazione erano stati accusati di essere dei terribili terroristi proprio dalla Nato, in seguito, sono visti come la loro fanteria, il loro esercito di terra.

La guerra dei 78 giorni contro i serbi di Milosevic inizia il 24 marzo 1999 e termina i primi di giugno dello stesso anno.
É l'Uçk il vero e l'unico vincitore di questa guerra, in quanto questo gruppo di guerriglieri che lottavano per la liberazione del Kosovo riuscì a conquistare la più grande e più forte organizzazione mondiale: la Nato.

Nel quarto capitolo “ che cos’è l’Uçk” si considerano così due aspetti dell’esercito di liberazione: il canale finanziario, come e da chi viene finanziato, e come albanesi, serbi e giornali internazionali considerano l'Uçk: terroristi o guerriglieri?

Il quinto e ultimo capitolo “ l’Uçk e il dopo guerra” è uno sguardo generale ai primi mesi di dopo guerra in Kosovo: la trasformazione e la vendetta dell'Uçk contro serbi e albanesi collaborazionisti.

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INTRODUZIONE “Voglio dire che in Kosovo, come del resto dei Balcani, è necessario astenersi da giudizi affrettati. Più che altrove bisogna studiare, cercare la storia dei luoghi e delle persone, cogliere i segni, annusare l’aria, sapere cosa c’era prima…Altrimenti, se ci si fida delle prime impressioni o di quello che appare in superficie, si rischia di non capire. Qui più che in altri luoghi la vita è complessa, difficile da ricostruire. Qui più che mai, bisogna diffidare delle spiegazioni troppo semplici, che spesso nascondono menzogne” 2 . La scelta di fare una tesi sul Kosovo, o meglio sull’esercito di liberazione del Kosovo, l'UçK, è nata da un mio viaggio nella regione come volontaria nell’estate del 2008 con l’ONG Ipsia. Giunti in Kosovo si coglie immediatamente quella euforia che mostrano gli albanesi per l'Uçk: monumenti, cimiteri e scritte sui muri raccontano la storia di questo esercito di liberazione che da un piccolo gruppo di guerriglieri si è trasformato in un mito storico per la maggioranza della popolazione kosovara. Adem Jasharj è l'icona di questo mito. La casa dove il guerrigliero visse prima di essere ucciso dalle milizie serbe, a Donji Prekaz, è un vero e proprio museo; una guida accompagna i visitatori tra le macerie rimaste. Conoscere e capire cos'è stato l'Uçk è diventato per me fondamentale per comprendere il Kosovo. Ho così iniziato a raccogliere materiale in Italia: libri che raccontavano la storia del Kosovo, quotidiani, riviste e siti internet. In seguito, ho ritenuto necessario ritornare una seconda volta in quella terra sfortunata. Nel febbraio del 2009 mi ritrovavo così ancora in Kosovo, precisamente a Prizren, una piccola città nella zona di Dugajini, nel sud del Kosovo. In due settimane dovevo accumulare un po' di materiale utile per la mia tesi. 6 2 Gentilini, Fernando, Infiniti Balcani. Viaggio sentimentale da Pristina a Bruxelles, Bologna, Pendragon, 2007, p. 24.

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Informazioni tesi

  Autore: Emma Riva
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia e documentazione storica
  Relatore: Luigi Bruti Liberati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 250

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