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Per l'unità della giurisdizione

Il riconoscimento della TRANSLATIO IUDICII nelle sentenze delle Sez. un. 4109/2007 e della Corte costituzionale 77/2007; analisi dell'art. 59 l. 69/2009 che introduce normativamente l'istituto.
Confronto tra le tecniche processuali della rimessione in termini per errore scusabile e della TRANSLATIO IUDICII.
Formazione del giudicato interno implicito sulla questione di giurisdizione (commento alla sentenza delle Sez. un. 24884/2008).
Il principio di concentrazione delle tutele espresso nella pronuncia 4636/2007 delle Sez. un.; possibilità di una configurazione di una connessione di cause trans-giurisdizionale; evoluzione della giurisdizione esclusiva del G.A.: dalla competenza per materia a quella per connessione.
Analisi del fenomeno della circolazione probatoria (esegesi dell'art. 310, comma 3, c.p.c. e art. 238, comma 2, c.p.p.).

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INTRODUZIONE Con la sentenza n. 77/2007 la Corte costituzionale ha chiarito che la nostra Carta fondamentale “ha, fin dalle origini, assegnato con l’art. 24 (ribadendolo con l’art. 111) all’intero sistema giurisdizionale la tutela, attraverso il giudizio, dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi”. Anche se da un punto di vista strutturale, il sistema si presenta articolato in una pluralità di vie giudiziarie, ciò è perché ognuna di esse possa, sulla base di distinte competenze, assicurare la miglior realizzazione della funzione giurisdizionale che però, nel suo complesso, resta unitaria. Il principio di effettività della tutela giurisdizionale esige, peraltro, che tale pluralità di Giudici non si risolva in un pregiudizio della possibilità stessa di un esame nel merito della domanda di tutela giurisdizionale. Ed è proprio per scongiurare la possibilità di tale pregiudizio che la Corte costituzionale, con la suddetta pronuncia, ha dato ingresso nell’ordinamento al meccanismo della trasmigrazione delle cause anche nei rapporti tra giudici appartenenti ad ordini diversi. Viene, pertanto, espunto dall’ordinamento il principio, “non formulato espressamente in una o più disposizioni di legge ma presupposto dall’intero sistema dei rapporti tra giudice ordinario e giudici speciali e tra giudici speciali”, secondo cui la sentenza declinatoria di giurisdizione “comporta l’esigenza di instaurare ex novo il giudizio senza che gli effetti sostanziali e processuali prodotti dalla domanda originariamente proposta si conservino nel nuovo giudizio”. Dopo la pronuncia n. 77/2007 la sentenza declinatoria di giurisdizione è divenuta, quindi, una sentenza non definitiva resa entro il medesimo rapporto processuale destinato, perciò, a proseguire identico presso il giudice dichiarato munito di giurisdizione. 6

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Di Michele
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Cesare Cavallini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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116 c.p.c.
238 c.p.p.
24884/2008
2945 c.c.
310 c.p.c.
362 c.p.c.
367 c.p.c.
37 c.p.c.
382 c.p.c.
41 c.p.c.
4109/2007
4636/2007
77/2007
circolazione probatoria
connessione di cause
decadenza
errore scusabile
giudicato interno implicito
giurisdizione
oggetto del processo
prescrizione
ragionevole durata del processo
riassunzione
translatio iudicii

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