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La didattica della letteratura in una classe di Italiano L2

Oggetto del nostro studio è la didattica della letteratura in una classe di studenti stranieri apprendenti l’italiano come lingua seconda.
Particolare riguardo viene dato alle difficoltà linguistico-culturali che i giovani apprendenti possono incontrare durante la lettura dei classici della nostra tradizione.
La prima parte dell’elaborato ha una matrice teorica e si articola in due capitoli.
Il primo è caratterizzato da alcune digressioni iniziali sulla nozione stessa di letteratura, sui valori di cui essa si fa portatrice e sull’importanza di un valido insegnamento letterario nella scuola moderna.
Segue poi un excursus storico nel quale si analizzano i vari metodi didattici utilizzati negli ultimi centocinquant’anni dalla scuola italiana per l’insegnamento della letteratura, con il molteplice intento di far luce su alcune importanti discordanze, e a volte veri e propri errori commessi nel corso degli anni, e di valorizzare i traguardi raggiunti dalla più recente scienza glotto-didattica.
Il secondo capitolo entra più specificatamente nel tema della didattica della letteratura in una classe di studenti di italiano L2; vengono proposti alcuni esempi di moduli e unità di apprendimento sfruttabili a seconda della natura e durata del corso e soprattutto in base all’età dei discenti e illustrate le tecniche didattiche che permettono una lettura completa e costruttiva del testo; nell’ambito di quest’ultime si conferisce notevole importanza alla fase ermeneutica, fondamentale tappa nel percorso di studio, che induce ad una interiorizzazione dei brani e/o delle poesie analizzati e ad una crescita spirituale profonda dell’anima del discente, che può così sentirsi più vicino alla cultura del Paese di cui sta apprendendo l’idioma, e soprattutto consente l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità necessarie a collegare la sua cultura d’origine con quella del Paese ospitante.
La seconda parte del lavoro ha invece un risvolto pratico; nel terzo capitolo vengono presi in esame tre classici della tradizione italiana in edizione speciale per studenti stranieri, e sono analizzate nel dettaglio le note esplicative, i sinonimi, le metafore e i detti specifici della lingua italiana, al fine di evitare quei fraintendimenti peculiari dell’incontro di due culture assai diverse tra loro. Tale analisi è condotta mediante l’utilizzo di proposte didattiche, correlate di elementi paratestuali e di illustrazioni, essenziali per facilitare, soprattutto nelle fasi iniziali dell’apprendimento, la comprensione della trama e del lessico.
Tali proposte didattiche sono differenziate in base all’età e alla competenza linguistica degli studenti, definita, secondo lo schema proposto dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, in tre livelli generali di competenza, Elementare, Intermedio e Avanzato, i quali consentono di valutare il progresso dell’apprendente in ogni stadio del suo percorso.
Nel quarto e ultimo capitolo, infine, ci proponiamo un obiettivo alquanto particolare e, a nostro avviso, decisamente stimolante, sia per i discenti che per l’insegnante stesso.
Avanziamo infatti una proposta didattica che prende il via da un’analisi comparata della Divina Commedia e delle leggende islamiche riguardanti il viaggio ultraterreno di Maometto, focalizzandoci più sulla costruzione generale dell’opera che sull’analisi sistematica dei canti.
Come illustreremo, anche un autore tanto complesso come Dante, può in qualche modo essere reinventato in modo originale e proposto a ragazzi apprendenti l’italiano come L2. La metodologia utilizzata riteniamo possa risultare stimolante e potenzialmente fruibile in modo consapevole anche da discenti con scarse conoscenze culturali pregresse.
Inoltre, l’accostamento alla Commedia mediante un percorso di comparazione con le Leggende Islamiche del viaggio ultraterreno di Maometto, rende senza dubbio più stimolante la lettura.

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10 1.0. Premessa Il tema della didattica della letteratura nell‟ambito dell‟insegnamento dell‟italiano come lingua seconda implica tutta una serie di domande preliminari la cui ampiezza e complessità hanno dato a lungo risposte disparate e spesso in contrasto fra loro. Riteniamo, dunque, doveroso soffermarci inizialmente su alcuni principi all‟apparenza semplici ma in realtà piuttosto complessi e in qualche modo elusivi. Tali principi riguardano il «che cosa» si insegna, le «finalità» di tale insegnamento e le «modalità» con le quali esso avviene. Ne consegue, quindi, la necessità di riflettere sulla nozione stessa di «letteratura» (il che cosa dell‟insegnamento), sui valori di cui la letteratura è depositaria (il perché dell‟insegnamento) e sulle differenti metodologie didattiche adottate negli anni (il come dell‟insegnamento). L‟intento di questa speculazione non è ovviamente quello di procurare delle risposte definitive ad un tema così intricato, ma semplicemente quello di mettere in luce la discordanza tra le varie ipotesi fornite in materia e “invitare ad un atteggiamento prudente e privo di entusiasmi eccessivi nel valutare, nell‟ambito dell‟insegnamento letterario, le metodologie didattiche di volta in volta adottate” 1 . 1.1. Che cos‟è la letteratura? Alla domanda Che cos‟è la letteratura? si è risposto in molteplici modi, seguendo differenti ideologie, visioni del mondo, gusti, pregiudizi, prospettive politiche, filosofiche e scientifiche; tuttavia, osservando alcune di queste repliche, per lo più totalmente inconciliabili tra loro, ci si rende subito conto delle difficoltà e dell‟impossibilità di una definizione semplice e univoca della «letteratura». Procediamo con ordine e riflettiamo sull‟etimologia della parola. Il termine «letteratura» (dal latino littera, «lettera dell‟alfabeto») veniva utilizzato per indicare l‟atto stesso del tracciare le lettere, dello scrivere e solo nel I secolo d.C. iniziò ad indicare lo studio e l‟insegnamento della lingua, la grammatica (dal greco gramma, «lettera dell‟alfabeto», a cui littera direttamente corrisponde). L‟aggettivo litteratus (che in origine aveva il significato di «scritto con lettere») venne così ad indicare chi possedeva la scrittura e quindi più in generale chi era colto ed istruito. Il grande retore latino Quintiliano utilizzò le nozioni di letteratura e grammatica in un senso molto esteso, fino a comprendere in esse tutte le tecniche della scrittura 1 CAON P., Modulo didattica della letteratura, del cinema, della musica d‟ autore e dell‟ arte, modulo on line in www.unive.it/itals nell‟ambito del Master per formatori di docenti di italiano come lingua straniera, Università Ca‟ Foscari di Venezia, 2004, p. 2.

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Informazioni tesi

  Autore: alessandra korner
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature moderne euroamericane
  Relatore: Cristina Bosisio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 290

FAQ

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