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Hundertwasser e l'Italia 1955 - 1980. Testimonianze di una relazione.

Mi sono posto l’obiettivo ulteriore di indagare sul rapporto tra Hundertwasser e la cultura italiana, ricercando le testimonianze delle occasioni d’incontro realizzatesi durante la sua vita: ciò a partire dalla prima mostra personale presso la Galleria del Naviglio a Milano, nel 1955, che fece conoscere l’Artista – allora trentaseienne – al pubblico italiano, fino alla mostra del 1980 a Palazzo Reale di Milano (precedentemente a Palazzo Barberini a Roma). Sulla base di queste testimonianze propongo delle considerazioni conclusive, necessariamente provvisorie, per le ragioni che esporrò a suo tempo.La scarsa attenzione della critica italiana nei confronti di un personaggio, la cui vita e la cui attività artistica si sono svolte in modo spesso clamoroso, la cui produzione artistica ha raggiunto numeri notevoli ed è diffusa in molti Paesi, pone interrogativi cui si tenterà di dare una risposta.

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INTRODUZIONE Il mio interesse per Hundertwasser fu destato da una visita alla casa da lui realizzata a Vienna, nella Löwengasse, comunemente chiamata “Hundertwasser Haus”, che colpì la mia immaginazione per le sue forme curiose ed i colori squillanti; ricordandomene, dopo molti anni, ho voluto concludere il mio percorso universitario soddisfacendo il bisogno di meglio conoscere l’opera e le idee dell’Artista. Nella mia ricerca ho attinto alle fonti critiche e documentarie che ho potuto reperire 1 , ricavandone informazioni e valutazioni che mi hanno permesso sia di riferire sulla sua singolare vicenda artistica ed umana, sia di formarmi un’idea della sua personalità e della sua concezione dell’opera artistica: ho potuto approfondire la conoscenza delle sue idee sul rapporto tra l’uomo e la natura, apprezzandone l’ingenua freschezza, conservatasi negli anni anche grazie all’appassionata predicazione che Hundertwasser ne volle fare; ho avvertito la simpatia che il personaggio riusciva a suscitare, nonostante la bizzarria ostentata nei suoi comportamenti, perché mi è parso che in definitiva egli abbia sempre perseguito con sincera convinzione la ricerca di un felice rapporto tra uomo e natura, attribuendo all’arte il ruolo di taumaturgico mediatore. Mi sono posto l’obiettivo ulteriore di indagare sul rapporto tra Hundertwasser e la cultura italiana, ricercando le testimonianze delle occasioni d’incontro realizzatesi durante la sua vita: ciò a partire dalla prima mostra personale presso la Galleria del Naviglio a Milano, nel 1955, che fece conoscere l’Artista – allora trentaseienne – al pubblico italiano, 1 Oltre ai testi a stampa indicati nella bibliografia, ho potuto prendere visione dei cataloghi delle mostre considerate nel capitolo terzo: in particolare, ho potuto ottenere copia del catalogo dell’esposizione presso la Galleria del Naviglio dalla galleria stessa; copia di quella presso la Galleria d’Arte La Bussola dalla Biblioteca della G.A.M. di Torino. Ho invece reperito copia del catalogo della mostra alla Galleria La Medusa e copia dell’opuscolo “Giulio Macchi propone una sollecitazione del pittore Hundertwasser: Inquilino Albero” presso la Biblioteca Comunale di Trezzo s/Adda, donazione di A. e M. De Micheli. Ho consultato il Catalogo della Biennale di Venezia presso la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani a Milano, quello della manifestazione “Contatto arte/città” presso la Biblioteca del Palazzo dell’Arte di Milano e quello della mostra di Palazzo Reale presso la Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.

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Informazioni tesi

  Autore: Federico Pontiroli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Paolo Campiglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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carlo cardazzo
friedensreich hundertwasser
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manifesto dell’ammuffimento
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palazzo reale di milano 1980
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xv triennale di milano
xxxi biennale internazionale d’arte di venezia

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