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L'esternalizzazione del servizio pubblico locale - Gli effetti delle scelte sui bilanci pubblici e le valutazione dei risultati

Dal 1990 la Pubblica Amministrazione ha iniziato un processo di riforma che ha avuto riflessi anche per gli Enti Locali. Tra i principali indirizzi di riforma ricopre un ruolo centrale quello della razionalizzazione organizzativa e dello snellimento delle strutture operative. L’obiettivo di costruire Enti Locali strutturalmente meno complessi è stato perseguito, durante gli anni, secondo precisi indirizzi normativi e l’orientamento della legislazione è stato decisivo con la Legge 23.12.1993, n. 537 per la riorganizzazione degli apparati amministrativi e poi successivamente con l’attuazione del federalismo amministrativo con le Leggi 15.03.1997n. 59, 15.05.1997 n. 127 e 06.07.2002 n. 137.
Una simile riforma ha comportato, in generale, soppressioni e sostituzioni di strutture e nel contempo la ricerca sistematica di partnership con soggetti privati, sia appartenenti al “for-profit” che al mondo del volontariato e del sociale, nell’ottica di un’amministrazione aperta, relazionale e che condivide obiettivi per il miglioramento dei bisogni della collettività.
In corrispondenza della crisi economica, iniziata in quegli anni, nei paesi maggiormente industrializzati era emersa la necessità, per le imprese e i grandi gruppi industriali, di mettere in atto scelte in grado di affrontare le forti turbolenze del mercato. Di fronte all’aumento della pressione concorrenziale e contestualmente alla crescita quantitativa e qualitativa dei bisogni e delle aspettative del cliente, per l’impresa diventava strategico saper interpretare e soddisfare la domanda espressa in nuove forme di mercato.
In questo quadro si colloca l’avvio delle scelte di esternalizzazione, ovvero della decisione di trasferire all’esterno dell’impresa parte dei processi produttivi o erogativi precedentemente svolti all’interno della stessa; una modalità operativa che è alla base di un processo che fa comprendere la situazione critica e difficile che si presentava nella struttura dell’Ente Locale in cui era obbligatorio un passaggio fondamentale in quel periodo.

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5 2. L’ESTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO PUBBLICO E LE SUE FONTI 2.1 L‟EVOLUZIONE NORMATIVA DAL 1990 AD OGGI La progressiva riduzione dell‟intervento pubblico nell‟economia è avvenuta attraverso un processo di dismissioni del patrimonio pubblico per rispondere all‟esigenza di ridurre la spesa pubblica e di realizzare un‟Amministrazione Pubblica più efficace ed efficiente riconoscendole un ruolo sempre più strategico. Con l‟attuazione del federalismo amministrativo all‟Ente Locale è stato imposto la ricerca di forme di privatizzazione che siano coerenti con le direttive comunitarie per ridurre il debito pubblico, individuando tre forme principali: 1. privatizzazione formale: esiste la modifica della personalità giuridica da pubblica a privata dell‟attività organizzativa non modificando la natura pubblica dell‟impresa che continua ad essere governata da un Ente pubblico, 2. privatizzazione sostanziale: in cui la trasformazione si realizza con la cessione totale o parziale della proprietà attraverso quote di capitale sociale a privati, 3. privatizzazione funzionale: l‟attribuzione a soggetti privati dello svolgimento di specifiche attività precedentemente di competenza dell‟Ente il quale continua a tutelare l‟interesse pubblico mediante forme di controllo e di regolamentazione. Sempre in quegli anni, lo Stato ha approvato le prime norme che contenevano principi altamente innovativi per gli Enti Locali, le Leggi 08.06.1990 n. 142 e 07.08.1990 n. 241, sia per quanto riguarda l‟autonomia territoriale che sul procedimento e sulla semplificazione amministrativa. L‟articolo 22 della legge 08.06.1990 n. 142 ora inserito nel titolo V dell‟attuale Decreto Legislativo 18.08.2000 n. 267 prevede le tre seguenti modalità per il conferimento dei servizi pubblici locali privi di rilevanza economica mediante: 1. Istituzioni, 2. Aziende speciali, anche consortili, 3. In economia quando, per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno precedere ad affidamento esterno.

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Informazioni tesi

  Autore: Monia Barbieri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Anna Francesca Pattaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

FAQ

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Parole chiave

bilanci pubblici
esternalizzazione
schelte
servizi pubblici locali
valutazioni

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