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La decrescita serena

La decrescita è la sfida che la Terra ci chiama ad accettare, oggi stesso. Non abbiamo messo in conto i suoi limiti per troppo tempo e ora è il momento di cambiare rotta in modo deciso e definitivo. Quello proposto è un concetto rivoluzionario ma allo stesso tempo semplice, che vuole riportarci verso valori ed abitudini dimenticate: la lentezza, l'assenza di sprechi, il rispetto per la natura, l'acquisto solo del necessario, la convivialità, il gusto per il bello, l'artigianato, la scelta di ciò che è locale. Essa si contrappone alla crescita e allo spirito del capitalismo, il cui fine principale è l'aumento del PIL e l'uomo e la natura ne sono il mezzo. La decrescita vuole che l'essere umano, l'ambiente, ma soprattutto la salute e la felicità di entrambi siano sempre in primo piano. Tocca quindi ad ognuno di noi fare il primo passo, fatto di tanti piccoli ma importanti gesti quotidiani.

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INTRODUZIONE «La decrescita è elogio [...] della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio». Maurizio Pallante, www.decrescitafelice.it Questa breve tesi espone le caratteristiche principali del movimento della decrescita. Ho scelto di sviluppare questo argomento per diversi motivi. Il primo è che lo ritengo di importanza fondamentale per il futuro del nostro Pianeta e quindi di ognuno di noi. Secondariamente, si tratta di una teoria che non è stata trattata in alcun corso di studio, di cui non ho mai sentito parlare né tra le mura universitarie né ad incontri o dibattiti a cui ho partecipato all'esterno e ha da subito stimolato la mia curiosità. Inoltre in essa si incontrano diversi tipi di conoscenze, che, intersecandosi, si completano. In questo modo, documentandomi, ho anche potuto approfondire tematiche che riguardano discipline che mi piacciono molto come l'ecologia, la sociologia e la politica. «Dove andiamo? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta.» Latouche S., Breve trattato sulla decrescita serena Questa è una delle frasi che si trovano nell'introduzione di uno dei libri più importanti sull'argomento, che prenderò come punto di partenza per la mia analisi. Si analizzerà l'argomento suddividendolo in tre parti principali, o per meglio dire, tre tappe analitiche. Nella prima si cercherà di quantificare ciò che secondo questo filone di pensiero sta portando il mondo verso un declino inesorabile. Nella seconda si analizzerà la proposta alternativa alla società della crescita ovvero la cosiddetta utopia concreta della decrescita. Nella terza, si preciseranno gli strumenti per la sua realizzazione in un programma politico. PRIMA PARTE «Se la bellezza che la Terra deve alle cose venisse distrutta dall'aumento illimitato della ricchezza e della popolazione […] allora io spero sinceramente, per amore della posterità, che questa sarà contenta di rimanere stazionaria, molto tempo prima di esservi costretta dalla necessità.» John Stuart Mill In Occidente consumiamo, mangiamo troppo. Nel Sud del mondo, invece, milioni di persone muoiono di fame. Viviamo in una società la cui economia ha l'unica finalità della crescita fine a sé stessa. In questo contesto la decrescita è l'abbandono dell'obiettivo della crescita illimitata, abbandono del produttivismo, il cui unico obiettivo è quello del conseguimento del profitto, con conseguenze disastrose per l'ambiente e quindi per l'umanità. La ricerca del guadagno a tutti il costi si sviluppa attraverso l'espansione del binomio produzione-consumo e la compressione dei costi; i manager cosiddetti cost-killers sono contesi dalle società con contratti stratosferici. Lo 2

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Gandolfo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e commercio
  Relatore: Maria Cristina Martinengo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 16

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