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Il sovradosaggio dei Beta-2 agonisti nella pratica sportiva: il clembuterolo

Per raggiungere alti livelli di prestazione nella pratica agonistica si pensa che, a volte, l’utilizzo di alcune sostanze, cosiddette dopanti, sia possibile e che non vi siano degli effetti collaterali collegati alla loro assunzione.
In questo elaborato sono stati trattati i vari aspetti delle sostanze Beta-2 agoniste, molecole sintetiche classificate tra le sostanze stimolanti e perciò proibite per l’uso sportivo. Nella mia analisi verranno messe in luce le loro caratteristiche generali, nonché l’azione e gli effetti correlati ad esse. In particolare, poi, è stata presa in esame, tra i farmaci Beta-2 agonisti la molecola del Clenbuterolo di cui sono state evidenziate le caratteristiche, i metodi di somministrazione e soprattutto gli effetti dannosi che provoca una sua somministrazione continuata e dunque in caso di trattamento cronico.Nei primi anni ’80 si sono sviluppati una serie di studi sull’animale, tesi a verificare se la somministrazione dei farmaci Beta-2 agonisti fosse in grado di aumentare la massa muscolare e produrre quindi un effetto, cosiddetto, anabolizzante.
Più recentemente, diversi studi clinici, effettuati su atleti sani non asmatici, hanno dimostrato che non esiste alcun effetto sull’aumento della potenza e della massa muscolare.
Altri studi hanno riportato una riduzione significativa della resistenza a sforzi agonistici prolungati.
In questo elaborato viene riportato uno tra i vari studi su modello animale ed i relativi risultati emersi dalla sperimentazione.La sostanza in esame è classificata come Beta-2 agonista, inclusa nelle sostanze vietate durante la pratica sportiva dal codice anti-doping W.A.D.A. 2010 nelle modalità di somministrazione per via orale o intramuscolare.
Le caratteristiche del Clenbuterolo, verranno approfondite nei vari aspetti e corredate da immagini che ne espliciteranno il suo meccanismo d’azione.
Inoltre scopo di questo elaborato sarà quello di illustrare, nel modo più esauriente possibile, le modificazioni che avvengono all’interno delle cellule interessate in seguito all’interazione tra il beta2 agonista e il suo recettore.

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3 Introduzione Per raggiungere alti livelli di prestazione nella pratica agonistica si pensa che, a volte, l’utilizzo di alcune sostanze, cosiddette dopanti, sia possibile e che non vi siano degli effetti collaterali collegati alla loro assunzione. In questo elaborato sono stati trattati i vari aspetti delle sostanze Beta-2 agoniste, molecole sintetiche classificate tra le sostanze stimolanti e perciò proibite per l’uso sportivo. Nella mia analisi verranno messe in luce le loro caratteristiche generali, nonché l’azione e gli effetti correlati ad esse. In particolare, poi, è stata presa in esame, tra i farmaci Beta-2 agonisti la molecola del Clenbuterolo di cui sono state evidenziate le caratteristiche, i metodi di somministrazione e soprattutto gli effetti dannosi che provoca una sua somministrazione continuata e dunque in caso di trattamento cronico.

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Informazioni tesi

  Autore: Federico Fina
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Monica Pittaluga
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 49

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beta 2 agonisti
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