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Origine e dinamiche dei gruppi terapeutici in età evolutiva

La mia tesi si focalizza sui gruppi terapeutici in età evolutiva. Mi sono occupata di indagare se i gruppi possano essere un efficace mezzo terapeutico nella cura nell’età evolutiva, in tal senso, le mie ricerche hanno mirato a rintracciare all’interno di essi i fattori che possano avere validità terapeutica.
Affinché il gruppo abbia effetti terapeutici, prima della sua creazione, i terapeuti svolgono dei colloqui preliminari al fine di capire quali pazienti siano più adatti ad un determinato gruppo piuttosto che ad un altro, egli quindi effettua una valutazione psichica dei possibili membri che dovranno costituire un gruppo. La tecnica scelta varia in funzione dell’età e della patologia, è in base allo studio delle caratteristiche delle persone che il terapeuta potrà fare delle variazioni alle tecniche già note al fine di “personalizzare” la terapia per quel determinato gruppo di pazienti.
Il terapeuta nella creazione di un gruppo è influenzato dal suo quadro teorico di riferimento.
Ho studiato il filone americano, inglese e francese esistono differenze fra questi tre filoni.
In questa tesi sono stati trattati gruppi terapeutici per l’età evolutiva di psicodramma, gruppi che hanno adottato metodi di ergoterapia ed infine gruppi che hanno usato oggetti a mediazione.
Sia nella terapia basata sull’attività che nei gruppi di ergoterapia proiettiva gli oggetti ricoprono un ruolo fondamentale nel processo di cura; ecco perché li ho considerati alla stregua dei gruppi terapeutici con oggetto a mediazione.
Chouvier ha definito l’oggetto mediatore come un medium, che attraverso le sue caratteristiche tangibili di esistenza autonoma rispetto a chi lo vede, come forma, colore, spazio occupato; è un oggetto in grado di mobilizzare l’attività simbolica della psiche, quest’ultima crea una connessione fra l’oggetto materiale e l’idea dell’oggetto; proprio per questo funge d’appoggio alla creazione e alla comunicazione, facilitando anche l’accesso ai livelli emozionali profondi dei diversi soggetti, convogliando inoltre su di sé l’aggressività e l’odio, che sono immobilizzati dalla dimensione materiale dell’oggetto, che quindi ha la capacità di creare un legame positivo fra i diversi membri del gruppo senza che questi si attacchino gli uni con gli altri, essi usano l’oggetto come medium per comunicare i propri vissuti; secondo Kaes infatti il transfert nel gruppo subisce un effetto di diffrazione, in particolare nei gruppi con oggetto a mediazione ciascun soggetto ritrova una parte di se stesso nell’utilizzo che gli altri membri del gruppo fanno dell’oggetto.
È compito del terapeuta valutare, in base all’età, ai problemi psichici ed agli scopi che desidera ottenere quale oggetto mediatore sia più idoneo per un determinato gruppo di pazienti.
Vi sono terapeuti che preferiscono scegliere come oggetto a mediazione un oggetto che abbia già un valore a livello culturale, perché ritenuto di aiuto alla terapia come la fiaba scelta da Lafforgue, le letture scelte da Mery, la maschera scelta da Buchbinder, e terapeuti che reputano d’aiuto anche oggetti non culturali come il materiale da cancelleria scelto da Privat e Quelin-Souligoux che lo reputano un supporto all’espressività di bambini di età di latenza inibiti .
Come sinora illustrato, ciascun gruppo ha delle proprie caratteristiche terapeutiche, in più vi sono delle condizioni che contribuiscono alla terapeuticità di un gruppo come la scelta del posto, il terapeuta, infatti, deve scegliere con cura dove svolgere le sedute del gruppo, perché alcune caratteristiche fisiche della struttura facilitano il processo curativo come la dimensione che non deve essere né piccola e soffocante e neppure grande e dispersiva, ma deve essere un luogo accogliente.
Il gruppo come scelta terapeutica risponde ai bisogni dell’intera età evolutiva e consente di compiere un’elaborazione comune di temi e problematiche condivise dai membri del gruppo, che guidati dal terapeuta sono messi in condizione di agevolarsi gli uni con gli altri, accelerando il processo di guarigione.

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1 INTRODUZIONE A partire da Sigmund Freud la cura dei disturbi mentali ha interessato e occupato sempre più diverse generazioni di analisti e terapeuti, estendendo contemporaneamente anche il quadro delle persone curabili e delle modalità di terapia. Si è scelto di trattare come argomento di questa tesi l‟uso dei gruppi terapeutici a orientamento teorico psicodinamico in età evolutiva, che costituisce a tutt‟oggi un argomento relativamente poco trattato rispetto ad esempio a interventi gruppali in ambito clinico-istituzionale di tipo informativo oppure di sostegno e prevenzione, il focus di questa tesi non sarà quindi sui gruppi clinici, e neppure sui gruppi spontanei, sarà invece su quelli terapeutici. Scopo di questa tesi è dunque quello di rispondere alla domanda se i gruppi possano essere terapeutici ai fini della cura per l‟età evolutiva, rammentando, innanzitutto, che la terapia di gruppo è una forma di cura in cui l'intervento viene effettuato mediante un setting gruppale dove vi è un terapeuta che, con le sue competenze, è capace di accogliere e gestire le dinamiche del gruppo e renderle comprensibili a quest‟ultimo; e dove per età evolutiva si intende il periodo della vita di ciascun individuo che va dalla nascita all‟adolescenza. Il trattamento terapeutico deve essere pensato oltre che in funzione dei disturbi e dei bisogni individuali anche rispetto all‟età, poiché ogni fascia di età ha caratteristiche sue specifiche, infatti, si vedrà che i bambini di età prescolare presentano caratteristiche diverse da quelli in età di latenza e dagli adolescenti, ed inoltre tutta l‟età evolutiva presenta peculiarità diverse dal mondo degli adulti, quest‟ultimo proprio per questa ragione, non rientra nello studio effettuato in questa tesi. In una prima parte di questo lavoro di tesi si affrontano le origini e gli sviluppi della terapia psicoanalitica in età evolutiva, in particolare nel primo

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Sarno
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Giorgia Margherita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 247

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