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L'acclarata illegittimità dell'aggravante di clandestinità

La ricerca qui pubblicata è il frutto di un lavoro svolto grazie al contributo di una borsa di studio post lauream offerta dalla Fondazione Panarello agli studenti particolarmente meritevoli, laureatisi presso l’Università di Messina con una tesi in diritto costituzionale.
Com’è noto, negli ultimi mesi si sono registrati numerosi interventi della Corte costituzionale (l’ultimo, non potuto prendere in considerazione ratione temporis, proprio con sentenza n. 359 del 17 dicembre 2010) in tema di trattamento penale del fenomeno dell’immigrazione clandestina, volti a verificare la compatibilità ai principi costituzionali del quadro normativo italiano in materia, soprattutto alla luce delle disposizioni introdotte dal legislatore nel corso dell’attuale XVI legislatura.
La ricerca trae spunto dalla sentenza della Corte costituzionale n. 249/2010, con la quale il giudice delle leggi ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art.61, numero 11-bis, c.p., introdotto dall’art. 1, lettera f), del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92. Si tratta di una pronunzia, qui adesivamente commentata a contestualizzata, con la quale la Corte ha riaffermato il primato dei principi costituzionali in tema di diritti fondamentali dell’uomo a fronte di una soluzione normativa offerta dal legislatore senza aver adeguatamente ponderato i diversi valori costituzionali in emersione.
Le osservazioni critiche, sempre suffragata dall’attenta lettura del dato normativo e dei principi ricavabili dalla giurisprudenza costituzionale già maturata in materia, offrono elementi di riflessione utili per la comprensione della giurisprudenza costituzionale che (come la sentenza n. 359 del 2010 dimostra) ha ancora tanto da dire su questa tormentata materia, alla ricerca di un difficile punto di equilibrio tra le esigenze della sicurezza e quelle della tutela, anche in una dimensione sovranazionale, dei diritti fondamentali dell’uomo.

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VII NOTAZIONI PRELIMINARI Il presente lavoro si propone d analizzare le direttrici della piø recente politica normativa in materia di gestione dei flussi migratori, con specifico riguardo ad alcune disposizioni penali introdotte nel corso della XVI legislatura. Gi dal titolo della ricerca, il lettore Ł invitato a contestualizzare le scrutinate scelte legislative nel quadro dei valori costituzionali di riferimento, nella consapevolezza dell ossequio dovuto dal tessuto normativo primario ai princ pi cardinali che ispirano l ordinamento. La disamina si confronta, cos , con le numerose occasioni d attrito provocate dall incontro dei precetti superprimari (e delle fonti sovranazionali) con le scelte di Parlamento e Governo, talvolta eccedenti i limiti coessenziali ad un esercizio costituzionalmente sostenibile del potere di predisposizione normativa. Affrontando non senza le dovute digressioni comparatistiche, l articolata e trasversale materia del governo delle migrazioni la ricerca ripercorre l iter parlamentare d approvazione delle disposizioni considerate, per giungere all enucleazione delle pertinenti censure di costituzionalit , formulate dalla dottrina, recepite dalla magistratura ordinaria chiamata all applicazione

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Informazioni tesi

  Autore: Ilario Nasso
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Ricerca effettuata con il contributo di una borsa di studio intitolata alla memoria del dott. Alessandro Panarello
Anno: 2010
Docente/Relatore: Antonio Saitta
Istituito da: Università degli Studi di Messina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 184

FAQ

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Parole chiave

circostanza aggravante
clandestinità
diritti umani
diritto dell'immigrazione
diritto penale
frontiere
immigrazione
sicurezza

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