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La discriminazione femminile nell'accesso al credito

Nell’epoca in cui viviamo, sempre più spesso si sente parlare dell’importanza di un aumento dell’occupazione femminile: ma cosa succede se il sogno di una donna di diventare datrice di lavoro di se stessa viene ostacolato dagli istituti di credito? L’obiettivo di questo lavoro è proprio quello di vedere se le imprenditrici incontrino o no maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’accedere ai finanziamenti e se le giustificazioni di una tale disparità di trattamento siano attribuibili a motivi di ordine economico-finanziario.
Partiremo spiegando l’importanza del lavoro e dell’imprenditoria femminile per l’economia, mettendo in luce il grande contributo che un aumento dell’occupazione femminile può portare in termini di crescita del Pil e di ricchezza del Paese. Durante la trattazione analizzeremo anche i risultati ottenuti dalle aziende a conduzione prevalentemente femminile, confrontandoli con quelli ottenuti dalle imprese gestite da uomini. Nel secondo capitolo presenteremo un breve excursus delle principali norme giuridiche, europee e nazionali, divulgate al fine di promuovere l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Il capitolo seguente traccerà un quadro generale sulla realtà dell’imprenditoria femminile in Italia, affrontando il tema anche dal punto di vista del desiderio di autorealizzazione della donna stessa. Con il quarto capitolo si entra nel vivo della questione, analizzando le problematiche relative all’accesso al credito per le imprenditrici. Avvalendosi di dati statistici, si cercherà di valutare e di comprendere, in maniera quantitativa, se e quanto si possa parlare di una vera e propria discriminazione, da parte degli istituti bancari, basata esclusivamente sul genere del richiedente il finanziamento. Termineremo il lavoro analizzando un’altra situazione di svantaggio nell’accesso al credito: quella delle imprese nel Mezzogiorno. Cercheremo di rilevare se, in questo caso, esista discriminazione o se le condizioni creditizie più stringenti siano attribuibili a fattori significativi da un punto di vista economico.

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RIASSUNTO Vista l’importanza che il lavoro femminile ha assunto nella società contemporanea, si è voluto analizzare il problema della discriminazione nell’accesso al credito per le imprenditrici. Nel corso del lavoro si è cercato di approfondire, partendo dall’analisi di ricerche effettuate sull’argomento, quanto gli stereotipi di genere influenzino e ostacolino le donne nell’attività imprenditoriale. Partendo da un’analisi generale della situazione esistente, si è proseguito scendendo nel dettaglio: così facendo è emerso, da una ricerca a livello nazionale, che trattamenti diversi dei clienti di una banca, non solo esistono, ma sono anche ingiustificati. Risultati parzialmente discordanti sono stati evidenziati da un’ulteriore ricerca, che ha però interessato solo alcune province marchigiane. Una possibile soluzione del problema è offerta, a mio avviso, da un incremento dell’attività svolta dai confidi, quali consorzi di garanzia che, abbassando il costo del denaro, soccorrono le imprese nell’ottenimento di prestiti. 2

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Informazioni tesi

  Autore: Arianna Sarchi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economiche
  Relatore: Francesca Bettio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

FAQ

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Parole chiave

accesso al credito
discriminazione femminile
discriminazione imprenditrici
imprenditoria femminile
imprese mezzogiorno
imprese sud
occupazione femminile
parità trattamento

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