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Politica monetaria e andamento dei mercati finanziari: il caso degli Stati Uniti

Introduzione
Il termine “politica monetaria”si riferisce alle azioni intraprese dalla Banca Centrale, ad esempio la Federal Reserve negli USA o la BCE in Europa, per influenzare la disponibilità di denaro e credito al fine di raggiungere determinati obiettivi stabiliti dalla politica economica dei paesi interessati.
L’obiettivo di questo studio è capire quali siano gli effetti della politica monetaria sull’economia reale e sui mercati finanziari. Si analizzano gli aspetti principali delle scelte di politica monetaria della Fed e i loro effetti sull’economia americana negli ultimi venti anni. Si cerca inoltre di capire se la FOMC utilizzi la regola di Taylor per definire le linee guida della politica monetaria e se sia opportuno considerare tra le variabili decisionali anche le variazioni degli indici azionari.
La prima parte dello studio riporta alcuni modelli teorici di Bernanke, Cecchetti e altri studiosi che hanno approfondito questo problema. Le conclusioni cui i vari ricercatori giungono sono espressione di due filoni di pensiero, le prime a favore della tesi di Bernanke e le seconde a favore di Cecchetti. I ricercatori concordano che l’intervento della politica monetaria debba essere deciso in base al tipo di shock cui è soggetta l’economia, ma, mentre Bernanke giunge alla conclusione che non risulta conveniente introdurre una variabile di controllo per gli indici azionari, Cecchetti sostiene che l’introduzione di tale variabile ridurrebbe la variabilità dell’economia reale.
La seconda parte dello studio analizza le serie storiche dei dati dell’economia americana dal 1990 a oggi. Si cerca di determinare gli effetti della politica monetaria sull’economia reale e sui mercati finanziari attraverso l’analisi delle correlazioni tra le variabili della regola di Taylor: federal funds rate, inflazione, output gap e variazione degli indici azionari. La regola di Taylor è studiata prima nella sua formulazione più semplice, come funzione di inflazione e output gap, poi anche con l’aggiunta di una variabile di controllo per l’indice S&P500. Seguono alcune considerazioni finali sugli effetti della politica monetaria sull’economia e sui mercati finanziari.

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4Antonio Moro Introduzione Il termine “ politica monetaria”si riferisce alle azioni intraprese dalla Banca Centrale, ad esempio la Federal Reserve negli USA o la BCE in Europa, per influenzare la disponibilità di denaro e credito al fine di raggiungere determinati obiettivi stabiliti dalla politica economica dei paesi interessati. L’ obiettivo di questo studio è capire quali siano gli effetti della politica monetaria sull’ economia reale e sui mercati finanziari. Si analizzano gli aspetti principali delle scelte di politica monetaria della Fed e i loro effetti sull’ economia americana negli ultimi venti anni.Si cerca inoltre di capire se la FOMC utilizzi la regola di Taylor per definire le linee guida della politica monetaria e se sia opportuno considerare tra le variabili decisionali anche le variazioni degli indici azionari. La prima parte dello studio riporta alcuni modelli teorici di Bernanke, Cecchetti e altri studiosi che hanno approfondito questo problema. Le conclusionicui i vari ricercatori giungono sono espressione di due filoni di pensiero, le prime a favore della tesi di Bernanke e le seconde a favore di Cecchetti. I ricercatori concordano che l’ intervento della politica monetaria debba essere deciso in base al tipo di shock cui è soggetta l’ economia, ma, mentre Bernanke giunge alla conclusione che non risulta conveniente introdurre una variabile di controllo per gli indici azionari, Cecchetti sostiene che l’ introduzione di tale variabile ridurrebbe la variabilità dell’ economia reale. La seconda parte dello studio analizza le serie storiche dei dati dell’ economia americana dal 1990 a oggi. Si cercadi determinare gli effetti della politica monetaria sull’ economia reale e sui mercati finanziari attraverso l’ analisi delle correlazioni tra le variabili della regola di Taylor: federal funds rate, inflazione, output gap e variazione degli indici azionari.La regola di Taylor è studiata prima nella sua formulazione più semplice, come funzione di inflazione e output gap, poi anche con l’ aggiunta di una variabile di controllo per l’ indice S&P500. Seguono alcune considerazioni finali sugli effetti della politica monetaria sull’ economia e sui mercati finanziari.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Moro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia bancaria
  Relatore: Giovanni Caggiano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 48

FAQ

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