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Cerimonie religiose e gruppi cerimoniali a Striano

La ricerca antropologica alla base di questo elaborato, è stata realizzata in un vecchio paese agricolo, di nome Striano, sito nella Valle del Sarno. Lo studio affronta il tema delle cerimonie religiose che vi si svolgono, alla luce dei gruppi cerimoniali, che nel corso del tempo, le hanno attuate e preservate.
Si evince come i suoi abitanti, detti strianesi, fanno del radicamento al passato qualcosa che li caratterizza attraverso un forte senso di identità popolare. Spaziando nel tempo incontriamo storia, arte, religione, caratteri antropologici di natura religiosa che ricostruiscono il loro sentimento di appartenenza al territorio.
Lo studio ruota intorno a tre fattori di grande interesse che sono alla base delle modalità della partecipazione liturgica :
I. una parte della popolazione segue un percorso di fede comunitario.
II. La maggior parte della popolazione segue un percorso di fede individuale, con la partecipazione alla vita comunitaria della parrocchia, salvo casi di non partecipazione, o partecipazione non costante, non presi in esame in questo contesto di ricerca.
III. un ultimo punto non meno importante, ovvero quello di una parte minima di popolazione, perlopiù anziana, che cerca di tutelare, non senza aver incontrato difficoltà nel tempo, una processione penitenziale secolare un tempo attuata dall’estinta Confraternita del luogo, in lotta con il parroco locale che non la ritiene appartenente ad una liturgia canonica.
La ricostruzione si basa su fonti di archivio parrocchiale ritrovate e custodite, soprattutto grazie all’amore per le tradizioni del passato da parte di studiosi locali. Tutta la vita comunitaria ruota intorno all’unica chiesa parrocchiale, intitolata a San Giovanni Battista, elevata a parrocchia nel 1739. Questa, insieme alla Congrega del SS. Crocifisso, risalente al XVII sec. ed ex sede dell’omonima confraternita ormai estinta, custodisce notevoli opere pittoriche e scultoree di grande valore che nel tempo sono state oggetto di numerosi furti.
Si è respirata l’aria degli archivi alla ricerca di ogni minimo particolare, per attuare una precisa ricostruzione storica; si sono incontrate persone in cui la memoria del passato è ancora viva, quasi in attesa di un ritorno, e ricostruiti accuratamente i loro ideali, i loro punti di vista. I veri valori presenti in questo paese sono trasmessi proprio dai semplici, dagli anziani, da persone poco istruite che hanno fatto della fede un qualcosa di inscindibile dalla loro vita. E allora ci rendiamo conto di come queste persone non comprendano il cambiamento societario che inevitabilmente ha portato con sé la perdita di alcune tradizioni a discapito di altre. Purtroppo è sempre difficile affrontare il cambiamento di certi valori, certe credenze quando i rappresentanti del popolo strianese, si sono sempre basati su di essi. Poi vi è il cambiamento liturgico, un’arma a doppio taglio verso ogni forma religiosa che si discosta da quelle ufficiali. A Striano sono presenti queste tematiche che si intrecciano con altri aspetti della vita comunitaria: liturgia ufficiale con le sue rappresentazioni che coinvolge una buona parte del popolo e nuove forme evangeliche che racchiudono una minoranza di persone intorno alla figura del parroco. Con la riscoperta degli archivi, dei documenti, di foto o filmati, rivivono anche coloro che non ci sono più, attraverso espressioni fotografiche e i ricordi di chi racconta. Si è cercato di mettere in luce aspetti locali comparandoli con quelli di altri luoghi, per poter così creare una sorta di dibattito generale sulla religione, sul folklore, ma ancor più importante sugli aspetti della pietà popolare, nelle sue varie manifestazioni. Ho voluto dare un contributo a delle cerimonie che spesso osservandole da semplici spettatori, non sono colte nella loro vera essenza.

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2 Introduzione La ricerca antropologica alla base di questo elaborato, è stata realizzata in un vecchio paese agricolo, di nome Striano, sito nella Valle del Sarno. Lo studio affronta il tema delle cerimonie religiose che vi si svolgono, alla luce dei gruppi cerimoniali, che nel corso del tempo, le hanno attuate e preservate. Si evince come i suoi abitanti, detti strianesi, fanno del radicamento al passato qualcosa che li caratterizza attraverso un forte senso di identità popolare. Spaziando nel tempo incontriamo storia, arte, religione, caratteri antropologici di natura religiosa che ricostruiscono il loro sentimento di appartenenza al territorio. Il nostro studio ruota intorno a tre fattori di grande interesse che sono alla base delle modalità della partecipazione liturgica : I. una parte della popolazione segue un percorso di fede comunitario. II. La maggior parte della popolazione segue un percorso di fede individuale, con la partecipazione alla vita comunitaria della parrocchia, salvo casi di non partecipazione, o partecipazione non costante, non presi in esame in questo contesto di ricerca. III. un ultimo punto non meno importante, ovvero quello di una parte minima di popolazione, perlopiø anziana, che cerca di tutelare, non senza aver incontrato difficoltà nel tempo, una processione penitenziale secolare un tempo attuata dall’estinta Confraternita del luogo, in lotta con il parroco locale che non la ritiene appartenente ad una liturgia canonica. Citando uno studio realizzato da Palumbo (2003) nel paese di Catalfaro in

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Prota
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Flavia Cuturi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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Parole chiave

antropologia culturale
cammino neocatecumenale
corpus domini
festività religiose
antropologia religiosa
processione degli incappucciati

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