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Comorbilità tra patologia borderline e tossicodipendenza

È possibile considerare i casi limite come delle astrutturazioni: si tratta di organizzazioni fluttuanti e imprecise che, pur raggiungendo un assestamento non ottengono mai quelle caratteristiche di stabilità che contraddistinguono organizzazioni veramente strutturate.
Secondo Bergeret, il bambino futuro borderline, nel periodo iniziale dell’Edipo, viene travolto da un fatto reale del contesto che corrisponde a un turbamento pulsionale intenso sopraggiunto in uno stadio troppo poco maturo per potervi far fronte (primo disorganizzatore): il bambino si troverà a far ricorso a meccanismi di difesa arcaici (Scissione e id. proiettiva) per fronteggiare tutto il materiale sessuale e aggressivo che non è stato accolto e signifificato.
Tale trauma è paragonabile all’inadeguatezza dell’oggetto che soddisfa e significa le tensioni legate ai bisogni del bambino, che si traduce nelle scorrette e poco contenitive risposte materne, nel fallimento delle funzioni di rispecchiamento e significazione, nell’incapacità da parte della madre di restituire al bambino elementi psichicamente adatti alla sua vita mentale, ed è responsabile dell’insorgere delle patologie al limite.
L’analisi della sintomatologia più tipica della patologia borderline e delle condotte tossicomaniche mi ha spinto a considerare l’esistenza di una eventuale comorbilità tra le due
Il consumo di sostanze si dimostra essere uno dei sintomi caratterizzanti la patologia borderline e inoltre l’analisi dei comportamenti tossicomanici ha permesso di evidenziare aspetti comuni alla patologia borderline, tanto da spingere diversi autori a parlare di doppia diagnosi…

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INTRODUZIONE “ Per droga psichica è da intendersi tutto ciò che, derivato da un’esperienza di completa soddisfazione, permette all’individuo da bambino l’illusoria convinzione di poter fare a meno delle cure materne e, da adulto, lo spinge vanamente alla conquista dell’immortalità ” (Scarnecchia, M., 1999, p. 17). Una stimolante esperienza di tirocinio svolta presso una comunità per il recupero dei tossicodipendenti ha sviluppato in me l’interesse per le dinamiche che caratterizzano i comportamenti di abuso. L’analisi della sintomatologia più tipica di tali condotte mi ha condotto a ipotizzare l’esistenza di un’eventuale comorbilità tra a patologia borderline e i comportamenti di addiction, e che quindi fosse possibile far rientrare questi ultimi a pieno titolo all’interno dell’ambito delle “ psicopatologie affrontabili o addirittura descrivibili con un’ottica psicoanalitica” (Scarnecchia, M., 1999, p. 18), dal momento che esse presentano tratti sintomatici riscontrabili anche nelle manifestazioni più tipiche dei casi limite. Il primo capitolo del mio lavoro offre una panoramica generale sul concetto di caso limite a partire da Freud (1915, 1937) con particolare riferimento alla teoria di Bergeret (1974): l’autore considera i casi limite delle astrutturazioni, intendendo con questo termine definire un’organizzazione fluttuante e imprecisa che, pur raggiungendo un assestamento, non ottiene mai quelle caratteristiche di solidità e di specificità definitiva che caratterizzano al contrario organizzazioni strutturate, quali nevrosi e psicosi. Si tratta di pazienti vittime di inadeguatezze da parte dell’oggetto dell’appoggio, le quali non hanno permesso la corretta significazione del bisogno del bambino e sono responsabili di un’” emorragia energetica ” (Conrotto, F., 2000, p. 178) e di una frammentazione dell’Io che impediscono sani investimenti sull’oggetto e determineranno l’instaurarsi di un regime economico egemonizzato dalle pulsioni di morte (Green, A., 1990, p. 68 sg.). Il secondo capitolo affronta il concetto di comorbilità tra patologia borderline e condotte tossicomaniche, partendo dalla constatazione che il consumo di sostanze rappresenta uno

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Informazioni tesi

  Autore: Camilla Servi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Cristina Esposito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

FAQ

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Parole chiave

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caso limite
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dipendenza
doppia diagnosi
introiezione
patologia
scissione
sensorialità
tossicodipendente
tossicodipendenza
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