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Natura e disciplina del Legato in sostituzione di legittima

L’istituto del legato in sostituzione di legittima è disciplinato all’ art. 551 del codice civile del 1942.
Le parole se prese singolarmente portano con sé un seguito non indifferente di regole, tratto dalla normativa generale, che di per sé sono capaci di ingenerare situazioni autonome e complesse, ma che nel caso di specie, interagendo, i vari istituti tra loro possono creare una tertius species di successione.
In effetti è questa l’ eidos, l’ essenza, dell’ istituto. Il legato in sostituzione di legittima costituisce una fattispecie di disposizioni a titolo particolare, che ha ricevuto una propria autonoma disciplina solo nell’attuale codice civile. Era utilizzato anche sotto il regno dell’ abrogato codice civile, pur non essendo menzionato, al fine di conservare l’intero patrimonio ad uno solo degli eredi, lasciando agli altri legittimari una somma di denaro a titolo di definitiva liquidazione della quota.
Adesso con l’influenza di altre norme la funzione è lievemente differente in quanto si cerca, inversamente, di disporre dell’ intero asse ereditario in favore di altri. Ciò che qualifica l’ istituto nel complesso è la volontà del de cuius ad escludere il legittimario dall’ eredità, come remota dottrina impropriamente affermava, “diseredando” il legittimario.
La funzione nella sostanza che, come si vedrà, costituisce forse la più pura espressione della autonomia testamentaria stante nella valorizzazione di interessi soggettivi, nei confronti del legittimario, e oggettivi, quale evitare un eccessivo frazionamento del patrimonio e l’esenzione dai debiti ereditari.
Oltre all’ interesse che può suscitare questo istituto, ai più sconosciuto nella teoria ma forse inconsapevolmente utilizzato, che può portare ad uno studio approfondito, c’ è la presenza di varie problematiche che incita all’ indagine scientifica.
Come al solito sarà la prassi, sempre in evoluzione, a stabilire se il fine di preservare l’unità del bene frutto dell’eredità, evitando la frammentazione dovuta alla successione sia ancora raggiungibile.
Non resta che assistere al dibattito dottrinale e giurisprudenziale per capire se ulteriori apporti possano essere dati e stabilire quanto questo istituto può ancora dare di innovativo nell’ ordinamento.

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6 2. L’ ISTITUZIONE DEL LEGATO IN SOSTITUZIONE DI LEGITTIMA COME “ALTERNATIVA” AL SISTEMA LEGALE DELLA RISERVA: la fattispecie legale e funzione Il legato in sostituzione di legittima costituisce una fattispecie di disposizione a titolo particolare che ha ricevuto una propria autonoma disciplina solo nell’ attuale codice civile. Tuttavia benché la legislazione previgente non lo contemplasse in maniera espressa, il legato, detto anche tacitativo, era conosciuto e utilizzato anche sotto l’ impero del codice abrogato, spesso al fine conservare l’ intero patrimonio ad uno solo degli eredi, lasciando agli altri legittimari una somma di denaro a titolo di definitiva liquidazione della loro quota. In base alla considerazione che il legato tacitativo era conosciuto dalla giurisprudenza e dalla dottrina sotto il vigore del codice civile abrogato, si ritiene che l’ art. 551 cod. civ. che oggi lo prevede, costituisca una disposizione avente natura interpretativa e non innovativa. Sotto il vigore del codice del 1865,il quale non contemplava espressamente la figura, il legato tacitativo veniva configurato come attribuzione particolare sospensivamente condizionata all’ adesione

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Informazioni tesi

  Autore: Ruggiero Cavalliere
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Magistrale in Giurisprudenza
  Relatore: Michele Costantino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 72

FAQ

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Parole chiave

aspetti qualitativi
aspetti quqntitativi
legato
legato al coniuge
legato in sostituzione di legittima
quota disponibile
quota indisponibile
riserva
sistema legale della riserva
successione
successione al coniuge
successione legittima
successione necessaria
sussessione testamentaria

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