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Progetto di recupero e riuso dell'archeologia industriale: una ''posada'' nella laveria di antracite di Seui

Oggetto del presente lavoro di tesi è il recupero e la rifunzionalizzazione, in chiave alberghiera, della laveria meccanica della miniera di antracite di Seui.
Obbiettivo primario dello studio è approfondire il tema del rapporto con la pre-esistenza nel progetto contemporaneo di architettura. La questione della compatibilità, tra la tutela dei valori storico – identitari dei beni architettonici e la dignità delle esigenze e delle posizioni culturali della contemporaneità è uno dei temi principali del dibattito architettonico, soprattutto per quanto riguarda il fenomeno della dismissione e riconversione dei siti industriali.
Il principale riferimento culturale sono state le Pousadas del Portogallo, una catena alberghiera prodotto di punta dell’offerta turistica lusitana. Il modello Pousadas insegna come sia possibile istituire un sistema turistico sostenibile molto redditizio puntando sulla tutela e la valorizzazione dei caratteri dei luoghi. Il contributo “architettonico” a questa modalità sostenibile di turismo si esplica con l’apertura di Pousadas in edifici dal valore identitario il cui progetto di restauro e rifunzionalizzazione viene affidato a grandi maestri contemporanei portoghesi. Alcune realizzazioni degli ultimi 30 anni come la Pousada di Santa Marinha o la Pousada di Santa Maria do Bouro rappresentano un riferimento internazionale nel dibattito sul rapporto tra antico e moderno in architettura.
Ogni fase del lavoro è stata preceduta da una sistematica ricerca e analisi di informazioni per inquadrare i problemi che di volta in volta si proponevano.
Punto di partenza dell’intero studio è stata la definizione puntuale delle modalità di fruizione del turista che pratica turismo sostenibile.
Successivamente è stato studiato il modello Pousadas, sia attraverso la storia sia tramite la visita e l’osservazione diretta di diverse opere. È stato anche esaminato il bando con cui la Regione Sardegna intendeva istituire una rete di attività ricettive ispirata, almeno nelle intenzioni iniziali, al modello portoghese.
Successivamente, una volta compresi i caratteri del “tipo” Pousadas, è stata svolta una ricognizione del patrimonio architettonico sardo per individuare un edificio potenzialmente adatto alla rifunzionalizzazione.
La scelta è ricaduta sulla laveria meccanica della miniera di antracite di Seui, pregevole testimonianza in stile liberty dell’esperienza mineraria che coinvolse per quasi 100 anni il piccolo paese dell’Ogliastra.
La fase progettuale vera e propria è iniziata con un accurato lavoro di raccolta e analisi di dati riguardanti l’edificio e la miniera nel suo complesso, attraverso ricerca d’archivio e bibliografica, rilievi di vario genere, analisi dei caratteri tipologici.
I diversi interventi, descritti nella parte conclusiva della tesi, sono stati orientati verso la mediazione critica tra le esigenze di un hotel di qualità e le esigenze di tutela e diffusione di un capitolo importante della storia industriale della Sardegna, valutando di volta in volta quali fossero le invarianti culturali e quali fossero le caratteristiche modificabili soprattutto sulla base dell’analisi tipologica.

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“L’obiettivo generale della politica turistica della Sardegna […] è supportare un modello di sviluppo turistico che porti maggiore prosperità al territorio e al sistema economico sardo nel suo complesso in un’ottica di sostenibilità” 1 . Così recita il Piano di Marketing 2008 – 2009, lo strumento legislativo che la Regione Sardegna ha promulgato per indirizzare l’andamento futuro del turismo regionale. La sostenibilità si definisce come la capacità di far sviluppare un’economia, attraverso lo sfruttamento delle risorse territoriali (paesaggistiche, culturali, ecc), in modo tale che siano in grado di generare in futuro almeno tanto reddito quanto sono capaci di generarne oggi. L’Associazione Italiana Turismo Responsabile definisce il turismo sostenibile attraverso le seguenti caratteristiche: “DUREVOLE: non si basa sulla crescita a breve termine della domanda ma sugli effetti a medio-lungo termine del modello turistico adottato, cercando di mettere in armonia la crescita economica e la conservazione dell’ambiente e dell’identità locale, fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo turistico nel tempo. DIMENSIONATO E RISPETTOSO DELL’AMBIENTE: dimensionato nel tempo, per ridurre gli effetti legati alla stagionalità, e nello spazio, individuando la capacità d’accoglienza del territorio e limitando l’affluenza dei turisti in funzione delle caratteristiche fisiche dei luoghi. Si definisce così una soglia dei visitatori atta a garantire la conservazione degli spazi e la qualità dell’esperienza turistica. INTEGRATO E DIVERSIFICATO: l’offerta turistica deve essere il risultato naturale delle risorse locali: il patrimonio architettonico, le feste tradizionali, la 1 Piano di marketing 2008 – 2009 SINTESI gastronomia, i rapporti con il mare, con il deserto… il turismo non può essere un elemento estraneo all’identità del luogo ma un elemento integrato alla ricchezza culturale ed economica dello stesso. In questo senso la “monocultura turistica” deve essere sostituita con dei modelli diversificati in cui il turismo occupi una parte importante della struttura economica. Inoltre, il modello turistico sostenibile è aperto al territorio circostante in modo che gli spazi naturali delle località vicine facciano parte della medesima offerta turistica. La diversità urbana, paesaggistica e naturale dell’insieme rafforza, infatti, l’attrattiva dell’offerta. PIANIFICATO: implica un’analisi attenta delle condizioni presenti e delle prospettive future, unite alla presa in considerazione al momento della decisione, delle diverse variabili che intervengono nel processo turistico. ECONOMICAMENTE VITALE: si propone quale modello alternativo che non rinuncia alla vitalità economica e alla ricerca del benessere della comunità locale. Non si pone come priorità la crescita rapida dei redditi turistici, ma la natura e la vitalità nel tempo degli investimenti. PARTECIPATO: in quanto tutti i soggetti devono essere coinvolti nei processi decisionali riguardanti lo sviluppo del territorio e collaborare alla realizzazione” 2 . Il problema principale dell’industria turistica in Sardegna è il regime di quasi monopolio del turismo balneare e di conseguenza la stagionalizzazione della domanda e dell’offerta. Dalle caratteristiche sopracitate si evince come il solo turismo balneare non corrisponda ai requisiti del turismo sostenibile essendo molto limitante dal punto di vista economico 2 http://www.aitr.org (sia dal punto di vista territoriale che dal punto di vista settoriale) e impattante per il carico antropico a cui sono sottoposte le coste. La Sardegna possiede invece caratteristiche fisiche, climatiche, storico – culturali, enogastronomiche, tali da poter diversificare i prodotti turistici, affiancandoli a quello balneare e potenziando l’industria turistica con modalità sostenibili. Dalle analisi di mercato emerge infatti che il turista interessato a questi aspetti della Sardegna corrisponde al ritratto del turista sostenibile, perché identificabile con una persona che dimostra: un’alta propensione alla frequentazione  turistica fuori dai periodi di alta stagione; una tendenza verso forme di soggiorno non  stanziali all’interno della regione, favorendo l’integrazione territoriale; una forte sensibilità verso le caratteristiche  autentiche dei luoghi e a tipologie di offerta legate al patrimonio culturale e alle tradizioni, favorendo la conservazione dell’identità locale nelle sue svariate manifestazioni; un grande interesse per la scoperta dei  prodotti enogastronomici, contribuendo allo sviluppo del carattere intersettoriale del turismo; una passione di stampo ecologista per la  conoscenza dell’ecosistema e delle bellezze naturalistiche, attraverso escursioni a basso impatto inquinante (trekking, arrampicate, mountain bike). STRATEGIA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE IN SARDEGNA: IL CASO DEL TURISMO 6

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Medda
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria edile - Percorso restauro
  Relatore: Antonello Sanna
Coautore: Leonardo G.F. Cannas
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 95

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