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Didattica multimediale e insegnamento delle lingue

Obiettivo di questo lavoro è una riflessione sul rapporto che si può stabilire tra il computer e le scienze dell’educazione linguistica, ed in particolare l’insegnamento di una seconda lingua. Questo è un nuovo settore d’indagine chiamato “CALL”, mutuando un acronimo inglese che sta per “Computer Assisted Language Learining”.
Accostare all’insegnamento e apprendimento di una lingua, materna o straniera, macchine e strumenti tecnici e tecnologici può sembrare strano a prima vista. Il mondo della tecnica e quello umanistico, di cui le lingue fanno parte, sono stati sempre concepiti come antitetici e inconciliabili. Gli strumenti tecnici e i sussidi tecnologici sono stati troppo spesso percepiti come un’inutile zavorra nel campo della didattica. Ma in realtà, le idee e le scoperte degli uomini si sono diffusi proprio grazie a strumenti che ne permettevano la moltiplicazione e la trasmissione come le tavolette d’argilla, i rotoli di papiro o i moderni computer.
“Sapere” e “saper fare”, conoscenza e strumenti per acquisirla e diffonderla sono un binomio inscindibile in cui i due fattori devono procedere in perfetto equilibrio. Solo così ci può anche essere quel rispetto della personalità del discente e del docente, nella loro complessità e varietà, che è condizione irrinunciabile per un reale processo di apprendimento.
Strumenti e mezzi tecnologici, soprattutto nell’ultimo secolo, sono diventati parte integrante della didattica linguistica ma non è ancora presente una chiara coscienza delle valenze pedagogiche e formative determinate dell’impiego di questi strumenti.
I progressi e gli sviluppi avutisi nel campo delle nuove tecnologie della comunicazione hanno imposto anche alla scuola la necessità di adeguarsi ai nuovi scenari e alle nuove possibilità.
Nella relazione apprendimento-insegnamento viene così a modificarsi la competenza dell’insegnante che sempre di più potrà utilizzare la tecnologia come media del linguaggio. Ma cambia anche il modo di apprendere degli studenti stessi che, inseriti in un mondo ormai totalmente medializzato e multimediale, si trovano a contatto con le nuove tecnologie anche e scuola, rendendosi conto che è possibile utilizzare il computer non solo per i videogiochi o per le chat ma anche nell’apprendimento in modo ludico ed efficace, integrando il suo utilizzo con i tradizionali libri di testo.
Secondo alcuni studiosi le nuove tecnologie sarebbero responsabili di forme di sapere che stiamo perdendo, ma in realtà esse possono essere, se correttamente usate e se inserite all’interno di una cornice di senso, dispensatrici di un notevole valore aggiunto non solo nel processo di insegnamento-apprendimento, ma anche nell’insieme delle molteplici domande e dei nuovi bisogni posti dalla nostra società e dal vivere quotidiano. L’interscambio tra codici verbali e non verbali è oggi sempre più forte, la contaminazione di mezzi e di linguaggi più frequente, le specificità celebrali degli emisferi vengono sollecitate e coinvolte con maggiore forza: in breve, il soggetto dell’apprendimento è cambiato.
Il mio lavoro di tesi si articola in quattro capitoli: in un primo capito si chiariscono il concetto di “didattica multimediale” e il suo rapporto con la scuola italiana; in un secondo capitolo s’illustra come e in che modo le nuove tecnologie multimediali, e in particolar modo il computer, s’inseriscono a scuola e quali vantaggi possono apportare; nel terzo capitolo si focalizza l’attenzione sulla didattica dell’italiano L2 e sui benefici che possono apportare in questo campo le nuove tecnologie; nel quarto invece si inserisce un breve excursus sull’insegnamento dell’italiano L2 per poi passare alla mia esperienza personale.

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1 Introduzione. Obiettivo di questo lavoro è una riflessione sul rapporto che si può stabilire tra il computer e le scienze dell‟educazione linguistica, ed in particolare l‟insegnamento di una seconda lingua. Questo è un nuovo settore d‟indagine chiamato “CALL”, mutuando un acronimo inglese che sta per “Computer Assisted Language Learining”. Accostare all‟insegnamento e apprendimento di una lingua, materna o straniera, macchine e strumenti tecnici e tecnologici può sembrare strano a prima vista. Il mondo della tecnica e quello umanistico, di cui le lingue fanno parte, sono stati sempre concepiti come antitetici e inconciliabili. Gli strumenti tecnici e i sussidi tecnologici sono stati troppo spesso percepiti come un‟inutile zavorra nel campo della didattica. Ma in realtà, le idee e le scoperte degli uomini si sono diffusi proprio grazie a strumenti che ne permettevano la moltiplicazione e la trasmissione come le tavolette d‟argilla, i rotoli di papiro o i moderni computer. “Sapere” e “saper fare”, conoscenza e strumenti per acquisirla e diffonderla sono un binomio inscindibile in cui i due fattori devono procedere in perfetto equilibrio. Solo così ci può anche essere quel rispetto della personalità del discente e del docente, nella loro complessità e varietà, che è condizione irrinunciabile per un reale processo di apprendimento. Strumenti e mezzi tecnologici, soprattutto nell‟ultimo secolo, sono diventati parte integrante della didattica linguistica ma non è ancora presente una chiara coscienza delle valenze pedagogiche e formative determinate dell‟impiego di questi strumenti.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Piampiano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Luisa Amenta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

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