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Analisi dell'open source: punti di forza, criticità e potenzialità

Nel passato, l'uso di dispositivi basati su software era legato per lo più al mondo del lavoro, con funzioni ben precise e possibilità di utilizzo riservate a pochi tecnici specializzati. I primi meccanismi automatizzati erano ancora difficili da comprendere e da usare, anche per via di un linguaggio nuovo e sconosciuto ai più, ancorché necessario per interagire con i rivoluzionari- macchinari.
Oggi, nell’era digitale, sono molte le cose cambiate. E’ nato il concetto di rete (Vicari), ossia di sistemi collegati, intrecciati e coordinati grazie ad internet e la conoscenza si muove con velocità limitata solo dal nostro personal computer, che, intanto, è divenuto una necessità personale.
I dispositivi digitali, la cui definizione comprende tutti i meccanismi che elaborano informazioni codificate come combinazioni di cifre binarie (bit), ci circondano e ci accompagnano in quasi tutte le nostre azioni1. Le difficoltà di linguaggio sono state spazzate via da colorate e facili interfacce grafiche che rendono elementare e quasi istintivo il loro uso. Senza dubbio, la tecnologia digitale svolge un compito di primo piano nella nostra vita (oggi molto diversa da quella del passato); che poi questa sia migliorata o peggiorata in seguito alla diffusione di dispositivi digitali, è oggetto di riflessione e di dibattito. Tale dilemma evidenzia, in ogni modo, la nostra crescente dipendenza dalla tecnologia in questione.
E' chiaro, dunque, che se i dispositivi digitali sono così importanti per noi, anche le loro singole parti dovrebbero godere della stessa attenzione.
Questo breve studio prenderà in esame una delle singole parti dei sistemi digitali, il software. La nostra indagine si concentrerà sul movimento dell'open source, che indica un software offerto con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente2 è lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori o di chiunque capisca qualcosa in merito (Wikipedia).

L’analisi si concentrerà:

1. sul nuovo, o meglio, originale modo di intendere il software in maniera libera e le sue implicazioni a livello economico, mettendone in luce i pregi e le potenzialità, ma anche i difetti che tale approccio comporta;

2. sul caso aziendale della Baretta Srl, un'impresa impegnata nella realizzazione di un sistema ERP completamente libero, dove il fenomeno open source è costantemente utilizzato, studiato e sperimentato.

Queste brevi note si concluderanno con la formulazione di commenti e considerazioni che matureranno nel corso dell’analisi.
Il codice sorgente (spesso abbreviato a sorgente) è l'insieme dei comandi o istruzioni scritte nel linguaggio di programmazione che costituisce un software. Un algoritmo scritto in un particolare codice informatico fatto di simboli, lettere e cifre, che se disponibile, può essere letto e modificato. Oggi, la maggior parte dei software utilizzati è venduta sotto forma di pacchetti chiusi e preconfezionati, limitati dalle c.d. “licenze d'uso”. Attraverso tale tipologia di contratti, il titolare dei diritti di utilizzazione economica di un software, concede agli utenti la sola possibilità di fruire del programma in forma di file eseguibile. Regole fisse ed immodificabili disciplinano questa fattispecie contrattuale. Le condizioni imposte, infatti, costringono spesso gli utenti a dipendere dal produttore del software per aggiornamenti, assistenza e manutenzione, in quanto non offrono la possibilità di intervenire per modificare i prodotti acquistati, per migliorarli o adattarli alle proprie esigenze, quando queste cambino rispetto al momento dell'acquisto.
La tesi di chi scrive è che permettere l'accesso al codice sorgente consente di superare i limiti legati alle licenze d'uso classiche e consente la partecipazione degli utenti alla modifica o integrazione del software al fine di una gestione dello stesso più congrua ai propri bisogni. I programmi open, inoltre, in quanto connotati di maggiore affidabilità e di più forte efficienza3, comportano, ove implementati, un rafforzamento dell’economia aziendale. Tuttavia le imprese non possono cambiare radicalmente il sistema informatico sinora in uso passando repentinamente e senza gradualità dagli strumenti proprietari a quelli liberi, perché ciò comporta dei rischi che verranno posti in luce più avanti.
Inoltre, i programmi open presentano dei limiti (ai quali si accennerà nell’apposito paragrafo), accanto ai pregi appena accennati, che ostacolano ancor oggi la loro diffusione di massa.

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1. Introduzione e obiettivi dell'analisi Nel passato, l'uso di dispositivi basati su software era legato per lo più al mondo del lavoro, con funzioni ben precise e possibilità di utilizzo riservate a pochi tecnici specializzati. I primi meccanismi automatizzati erano ancora difficili da comprendere e da usare, anche per via di un linguaggio nuovo e sconosciuto ai più, ancorché necessario per interagire con i rivoluzionari- macchinari. Oggi, nell’era digitale, sono molte le cose cambiate. E’ nato il concetto di rete (Vicari), ossia di sistemi collegati, intrecciati e coordinati grazie ad internet e la conoscenza si muove con velocità limitata solo dal nostro personal computer, che, intanto, è divenuto una necessità personale. I dispositivi digitali, la cui definizione comprende tutti i meccanismi che elaborano informazioni codificate come combinazioni di cifre binarie (bit), ci circondano e ci accompagnano in quasi tutte le nostre azioni 1 . Le difficoltà di linguaggio sono state spazzate via da colorate e facili interfacce grafiche che rendono elementare e quasi istintivo il loro uso. Senza dubbio, la tecnologia digitale svolge un compito di primo piano nella nostra vita (oggi molto diversa da quella del passato); che poi questa sia migliorata o peggiorata in seguito alla diffusione di dispositivi digitali, è oggetto di riflessione e di dibattito. Tale dilemma evidenzia, in ogni modo, la nostra crescente dipendenza dalla tecnologia in questione. E' chiaro, dunque, che se i dispositivi digitali sono così importanti per noi, anche le loro 1 Basti pensare agli elettrodomestici di nuova generazione che, grazie a particolari software, sono in grado di modellarsi sulle esigenze di tutti noi, memorizzando dati e preferenze. 3

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Morelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Leonardo Caporarello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 34

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