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Il concetto di Human Security

La fine della Guerra Fredda ha cambiato la percezione del significato di sicurezza. Da quel momento in poi la vita degli individui non è stata minacciata solamente da guerre e conflitti internazionali, ma anche da organizzazioni criminali, terrorismo, degrado ambientale, malattie infettive, povertà cronica e armi di distruzione di massa. Nuove guerre hanno luogo in PVS: si tratta di conflitti a “bassa intensità” che coinvolgono eserciti relativamente piccoli e non necessariamente regolari. Il risultato è che i civili diventano i principali bersagli in queste situazioni, così la violazione dei diritti umani e gli stupri diventano comuni forme di guerra. Un effetto è stato l’emergere del concetto di human security che dà un differente significato all’idea di sicurezza, provando a replicare al concetto tradizionale un nuovo paradigma che ci aiuta meglio a capire le vulnerabilità globali. Nel 1994 infatti, con l’Human Development Report dell’UNDP, l’Human Security venne prima introdotto come nuovo concetto distintivo, poi ottenne una più ampia popolarità. È un concetto incentrato sulle persone, aiuta a proteggere gli individui, espandendo la protezione ad una più ampia gamma di minacce, non solo quindi la difesa dello stato dalle aggressioni. Lo stato, inoltre, non è più l’unico soggetto che garantisce la sicurezza, ciò implica una più ampia partecipazione di differenti attori (organizzazioni regionali e internazionali, non governative e comunità locali). Ci sono inoltre differenti scuole di pensiero riguardo il significato, principalmente tre, mi soffermerò sulla terza, quella più espansiva che potrebbe essere definita “sviluppo umano sostenibile”, associata proprio con l’Human Development Report dell’UNDP del 1994 che definì l’human security in termini di sicurezza economica, alimentare, sanitaria, ambientale, personale, collettiva e politica. Il report ha offerto una prima sostanziale definizione di Human Security che può avere due aspetti principali. Il primo, la sicurezza dalle minacce croniche come la fame e le malattie detta freedom from want. Il secondo come la protezione da improvvisi e sanguinosi sconvolgimenti della vita quotidiana, freedom from fears. Il report ha dichiarato chiaramente che la minaccia della violenza fisica era solo un aspetto e non necessariamente il più significativo e dalla fine della Guerra Fredda le vere minacce nel nuovo secolo stavano venendo da malattie come l’AIDS, dal traffico di droga, dal terrorismo, dalla povertà globale e dai problemi ambientali. Questi problemi non erano locali ma globali e richiedono nuovi modi di pensare, nuove istituzioni e forme di cooperazione globale per affrontarli.

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5 INTRODUZIONE Grazie all‟opportunità di svolgere uno stage di sei mesi in Svezia e a una successiva borsa di studio per la tesi all‟estero ho avuto la duplice possibilità di fare ricerca presso lo Stockholm International Peace Research Institute; con il gentile supporto di alcuni suoi ricercatori ho potuto approfondire un argomento che in Italia è quasi praticamente assente. Il dibattito sull‟human security infatti è partito dal sistema onusiano ed ha catturato l‟attenzione di nazioni come Canada e Giappone, che hanno inserito questo concetto come parte integrante della propria politica estera, Norvegia, Svizzera e appunto Svezia che annualmente investono numerose risorse sia ministeriali che private, economiche e non, per promuovere un concetto che è ancora in fase di piena attuazione. La fine della Guerra Fredda ha cambiato la percezione del significato di sicurezza. Da quel momento in poi la vita degli individui non è stata minacciata solamente da guerre e conflitti internazionali, ma anche da organizzazioni criminali, terrorismo, degrado ambientale, malattie infettive, povertà cronica, armi di distruzione di massa e povertà economica. Il numero dei conflitti inter-statali è così diminuito, ma ora molte nuove guerre hanno luogo in paesi in via di sviluppo: si tratta di conflitti a „bassa intensità‟, che coinvolgono eserciti relativamente piccoli e non necessariamente regolari. Il risultato è che i civili diventano i principali bersagli in queste situazioni, così la violazione dei diritti umani e gli stupri diventano comuni forme di guerra. Una delle conseguenze quindi è stata l‟emergere del concetto di human security che da un differente significato dell‟idea di sicurezza, provando a replicare al tradizionale concetto di sicurezza statale e di sviluppo umano con un nuovo paradigma che ci aiuta meglio a capire le vulnerabilità globali. Questo concetto è basato su una visione della sicurezza dei popoli per assicurare la sicurezza necessaria per la stabilità nazionale, regionale e globale. L‟Human Security, differentemente dall‟idea tradizionale di sicurezza (basata sullo Stato) è incentrato sulle persone: aiuta a proteggere gli individui, espandendo la protezione ad una più ampia gamma di minacce, non solo quindi la difesa dello stato dalle aggressioni. Lo stato non è più l‟unico soggetto che garantisce la sicurezza, ma la realizzazione dell‟HS implica una più ampia partecipazione di differenti attori (organizzazioni regionali e internazionali, non governative e comunità locali) 1 . La Carta 1 L‟Human security aiuta anche ad emancipare le persone e le società come mezzo di sicurezza: le persone contribuiscono identificando e attuando soluzioni per risolvere l‟insicurezza.

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Cioccari
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Maria Luisa Maniscalco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 228

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