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Biblioteca senza barriere: accessibilità per il disabile

Questa tesi nasce dal tirocinio universitario esterno - che ho svolto per cinque mesi, dal novembre 2003, presso una società cooperativa per la riabilitazione di portatori di handicap adulti - e dall’avvio di un progetto dal titolo Idee in Comune, che la stessa cooperativa aveva presentato al Comune di Roma per il XV Municipio, per adibire alcuni locali della mia zona, la Magliana, alla funzione di Biblioteca di Quartiere, che svolge svariate attività culturali, di recupero e integrazione per i portatori di handicap, e rappresenta un progetto innovativo per riqualificare un quartiere, la Magliana, spesso purtroppo al centro della cronaca nera romana.
Da qui è nato il progetto di una indagine che cercasse di analizzare come sono effettivamente strutturate le realtà bibliotecarie internazionali, nazionali e locali, e soprattutto se queste sono nelle condizioni di essere realmente accessibili a tutti i cittadini, in particolare modo i portatori di handicap.

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6 INTRODUZIONE L‟accessibilità è un argomento di cui si è iniziato a parlare recentemente e sta catturando sempre di più l‟attenzione dei media e degli organi dell‟informazione. Parlare di accessibilità, in questo contesto, ci si riferisce alla possibilità di accedere facilmente ai servizi e svolgere attività che caratterizzano una società e i suoi membri, in particolar modo per i portatori di handicap. Sembra infatti che proprio queste persone ancora stentino a farsi largo tra l‟indifferenza generale della società, una società che predica l‟integrazione ad alta voce, ma che poi sul piano pratico resta inerme di fronte alle situazioni di esclusione, invece di intervenire con forza e determinazione in difesa dei diritti del cittadino. Sebbene la realtà sembri dimostrare il contrario, il diversamente abile è un cittadino a pieno titolo, con i suoi diritti e doveri; la società tende comunque a dimenticarsene, perché egli non può usufruirne pienamente e farli valere come gli altri. L‟obiettivo di questo lavoro non è quello parlare direttamente di integrazione scolastica, sociale o lavorativa, sebbene alcuni di questi aspetti verranno, per forza di cose, toccati. L‟intento è piuttosto di capire se effettivamente le istituzioni e i servizi del territorio italiano sono in pratica realmente accessibili ai disabili. Accessibilità intesa non solo in senso fisico, quindi eliminazione delle famose barriere architettoniche (frase utilizzata per camuffare un rifiuto culturale e una paura inconscia per il “diverso”), ma anche accessibilità alle informazioni, alla cultura e ai servizi che ci permettono di ottenerle. Se si riflette bene, tra le istituzioni di tipo culturale, quella che per eccellenza si occupa di diffondere ai cittadini il suo vasto patrimonio documentario e di risorse informative, è la biblioteca. La Costituzione Italiana, sancisce all‟art. 9, che i cittadini hanno diritto all‟informazione, all‟istruzione, alla cultura, alla conoscenza, ed è compito dello Stato farsi garante di questi diritti. Il quesito che mi sono posta è se realmente questo diritto è elargito a tutti i cittadini o solo a quelli che possono accedervi normalmente; il mio dubbio, che si è poi trasformato in certezza, è che le biblioteche italiane non sono ancora pienamente attrezzate per accogliere il cittadino affetto da una o svariate tipologie

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Saccucci
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'Educazione
  Relatore: Luisa Marquardt
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 267

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Parole chiave

unione europea
accessibilità
cittadinanza attiva
diversamente abile
software per disabili
biblioteca
opac
barriere architettoniche

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