Skip to content

La questione dei ''bambini soldato'' in Congo: uno sguardo antropologico

Il fenomeno dei bambini soldato è uno degli aspetti delle cosiddette “nuove guerre” che più ha colpito l’ opinione pubblica internazionale e attorno al quale si sono maggiormente mobilitate le organizzazioni umanitarie, sul piano sia istituzionale che non governativo. Probabilmente, il lato più inquietante del fenomeno è che in queste figure vittima e carnefice si confondono, mettendo in crisi la nostra concezione abituale dell’ infanzia. Questa “confusione” tra carnefici e vittime è particolarmente evidente in società come il Congo odierno, in cui la violenza è fortemente radicata nella quotidianità. Avvicinandosi a uno studio di contesti come questo è impossibile fermarsi ad una prospettiva vittimizzante e caritatevole: l’ antropologia, in virtù della metodologia che la caratterizza - l’ “approccio dal basso”, l’ “osservazione partecipante”, che si sforza di comprendere la prospettiva interna degli attori sociali - è in grado di rendere conto delle diversità dei vari contesti e dei rapporti sinergici tra dinamiche globali e locali. La prima parte del mio lavoro si concentra su una descrizione generale, a livello mondiale, del fenomeno dei bambini soldato, con l’ausilio delle stime della Coalition to Stop the Use of Child Soldiers. Tuttavia, per quanto il fenomeno dei bambini soldato sia cresciuto in modo esponenziale negli ultimi decenni, non ci troviamo di fronte a una novità assoluta: si può cercare di tracciare una breve panoramica storica del fenomeno. Segue una descrizione dell’ evoluzione del Diritto Internazionale in materia, che cerca al contempo di evidenziarne i limiti. Alcune critiche possono essere fatte in particolare riguardo alla posizione di straight-18 adottata dalle istituzioni internazionali e dalle associazioni internazionali: questa definizione universalistica dell’infanzia entra in contrasto con la riflessione antropologica, che considera l’infanzia non come un concetto rigido, ma determinato nei diversi contesti è determinata storici e culturali con modalità assai variabili. Gli scienziati sociali non sempre convergono riguardo alle cause di utilizzo dei bambini nei conflitti armati: riporto una casistica delle posizioni di operatori umanitari, politologi ed antropologi. Il reclutamento dei fanciulli può essere forzato, in particolare attraverso il rapimento, o volontario: i bambini possono decidere di arruolarsi per far fronte a problemi economici, di sopravvivenza, o anche perché attratti dagli aspetti simbolici della violenza. Proprio a questo riguardo è importante, per cercare di andare al di là di una prospettiva schiacciata sul semplice vittimismo, domandarsi quale sia il grado di consapevolezza e responsabilità di questi giovani combattenti. È importante vedere questi bambini come attori sociali, dotati di una sorta di “agency [capacità di agire] tattica”, concepita per far fronte alle concrete, immediate condizioni della loro vita per massimizzare le circostanze create dall’ ambiente militare e violento che li circonda.
La Repubblica Democratica del Congo è un caso emblematico dell’impiego dei bambini in guerra: nella seconda parte del mio lavoro cerco di tracciare una breve storia di questo paese, inserendola nell’ attuale contesto delle “Nuove Guerre” e dei conflitti cosiddetti “etnici”. Il contesto congolese si caratterizza, tra le altre cose, per un ampio impiego di bambini soldato, i cosiddetti kadogos, da parte di tutte le fazioni, regolari e non: proprio ai bambini soldato e ai giovani combattenti congolesi è dedicata la terza parte del mio lavoro. La crisi multidimensionale di cui sono vittima i giovani congolesi, inseribile in una crisi di portata più ampia che colpisce l’intera popolazione giovanile del continente africano, può portare a un ricorso alla violenza, interpretabile nella duplice funzione di mezzo per il riconoscimento sociale e strumento per la ricerca di benefici materiali. La regione del Kivu, nel Congo orientale, rappresenta l’ epicentro della crisi congolese; si tratta di una realtà assai complessa e cruenta, dove l’ esplosione di conflitti di diversa natura sembra non conoscere sosta e dove i giovani militari si affermano tra i protagonisti principali: tra i gruppi che maggiormente impiegano bambini spiccano i Mayi-Mayi, una milizia che durante gli ‘anni caldi’ della guerra e parzialmente tuttora, ha controllato buona parte delle aree rurali del Kivu.
La conclusione si concentra su uno dei problemi maggiori che il Congo odierno deve affrontare, comune a tutti i contesti caratterizzati dall’impiego in guerra di fanciulli: quello della smobilitazione e della reintegrazione dei giovani combattenti nella società, descrivendo i limiti dei programmi occidentali e le proposte in merito dell’antropologia.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
4 Introduzione Il fenomeno dei bambini soldato è uno degli aspetti delle cosiddette “nuove guerre” che più ha colpito l’ opinione pubblica internazionale e attorno al quale si sono maggiormente mobilitate le organizzazioni umanitarie, sul piano sia istituzionale che non governativo. L’ esistenza di bambini che combattono nelle guerre ha un forte impatto su noi occidentali perché il binomio bambino-soldato ci appare come una sorta di antitesi, in quanto difficilmente riusciamo a immaginare un fanciullo nei panni di un soldato. Il coinvolgimento di bambini in guerra sfida norme e valori stabiliti e generalmente accettati riguardo alle categorie fondamentali di infanzia ed età adulta: nelle moderne società occidentali, l’ infanzia è generalmente associata all’ innocenza, alla debolezza e a una dipendenza totale dagli adulti; i soldati, al contrario, sono associati alla forza, all’ aggressività e ad una supposta maturità necessaria per affrontare le proprie responsabilità. Probabilmente, il lato più inquietante del fenomeno è che in queste figure vittima e carnefice si confondono, mettendo in crisi la nostra concezione abituale dell’ infanzia. Questa “confusione” tra carnefici e vittime è particolarmente evidente in società come il Congo odierno, in cui la violenza è fortemente radicata nella quotidianità. Avvicinandosi a uno studio di contesti come questo è impossibile fermarsi ad una prospettiva vittimizzante e caritatevole: l’ antropologia, in virtù della metodologia che la caratterizza - l’ “approccio dal basso”, l’ “osservazione partecipante”, che si sforza di comprendere la prospettiva interna degli attori sociali - è in grado di rendere conto delle diversità dei vari contesti e dei rapporti sinergici

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Chiara Sganga
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: michela fusaschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

antropologia
africa
congo
bambini
giovani
agency
bambini soldato
kivu
kadogo
mayi-mayi
guerre etniche
nuove guerre
pillage

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi