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Una ricerca quantitativa sulla delinquenza minorile a Messina nell’ambito del : “the International Self-Reported Delinquency study II” (ISRD2). Analisi multivariata dei fattori di rischio e studio comparato dei risultati nazionali e internazionali

Nella presente tesi sono riferiti i risultati dello studio condotto a Messina nell’ambito del “The International Self Report Delinquency Study 2”, al quale ho personalmente partecipato curando la parte riguardante il campione di giovani della nostra città, insieme al gruppo di ricerca diretto dalla Prof.ssa Gaetana Russo presso la Cattedra di Criminologia dell’Università di Messina.
Nel presente lavoro non si è proceduto al confronto dei risultati tra la prima e la seconda edizione della ricerca, dal momento che i dati rilevati sono difficilmente comparabili per due importanti differenze metodologiche volute dai ricercatori:
• il questionario dell’ISRD2, elaborato dal gruppo internazionale di coordinamento, è stato modificato in alcune parti;
• il campione intervistato nell’ambito dell’ISRD2, oltre ad essere più ampio, appartiene a fasce di età diverse, in quanto comprende gli studenti delle ultime due classi delle scuole medie inferiori e delle prime due delle scuole superiori .
Nel primo capitolo della nostra ricerca, dopo alcune considerazioni di carattere metodologico sull’adozione del self-report in criminologia ed in particolare sull’uso del questionario autosomministrato, sono esposti i risultati comuni emersi nei Paesi partecipanti all’ISRD2, al fine di fornire una descrizione delle dinamiche della delinquenza giovanile in una prospettiva internazionale . I dati disponibili, opportunamente aggregati e rielaborati, sono stati presentati in tabelle di contingenza al fine di sintetizzare e confrontare le numerose informazioni raccolte dalle Unità di Ricerca dei singoli Paesi.
Il secondo capitolo è dedicato interamente alla partecipazione italiana all’ISRD2. Dopo la descrizione del percorso metodologico seguito a livello nazionale e dei risultati emersi, sono stati calcolati ed analizzati, in rapporto ai valori assoluti dei reati autodenunciati in ogni città, i quozienti territoriali della delinquenza giovanile autorivelata. Tali quozienti sono stati poi confrontati con quelli della delinquenza giovanile denunciata, elaborati attraverso i dati delle statistiche ufficiali forniti dall’ISTAT, al fine di evidenziare la rilevante differenza in termini quantitativi tra la delinquenza che appare dalle fonti ufficiali e quella che emerge dall’esperienza diretta dei giovani.
Nel terzo capitolo si è dato spazio esclusivamente alla partecipazione messinese all’ISRD2. La descrizione monovariata e bivariata della criminalità autoconfessata dagli studenti della città è stata ulteriormente approfondita con l’analisi multivariata (analisi fattoriale e regressione lineare) del fenomeno. Ponendo le condotte problematiche in relazione con le diverse variabili sociali e ambientali è stato elaborato un possibile modello esplicativo dei fattori di rischio più fortemente associati alle condotte delinquenziali diffuse tra gli adolescenti. I software utilizzati in questa fase di calcolo sono l’Excel ed il package statistico SPSS 15.0.

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~ 6 ~ INTRODUZIONE La ricerca criminologica ha da sempre messo in rilievo come vadano considerati con cautela i dati statistici ufficiali, i quali inevitabilmente ci rimandano un‟immagine parziale della criminalità reale. In base al principio di Sellin (1931), la veridicità delle descrizioni del fenomeno criminale decresce con l„aumentare della distanza dal “fatto commesso” e dunque con la moltiplicazione delle agenzie formali che registrano e filtrano i fatti. La rilevazione dei comportamenti criminosi è inevitabilmente condizionata dai meccanismi di funzionamento degli organi di controllo, i quali agiscono in modo differente a seconda dei contesti sociali in cui i reati vengono posti in essere e, talvolta, anche delle caratteristiche dei soggetti che ne sono autori. Inoltre, in una società caratterizzata da un‟alta incidenza di delitti è facile che si determini un abbassamento dello standard etico; l‟assenza di fiducia nelle azioni di controllo da parte delle autorità preposte all‟identificazione e alla persecuzione dei colpevoli induce i cittadini a denunciare più raramente i reati di cui sono vittime. Va rilevato, infine, che in contesti caratterizzati da carenza di strutture destinate alla prevenzione ed al recupero della devianza, molte forme di disagio

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Informazioni tesi

  Autore: Patrizia D'Arrigo
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Formazione di Esperti nell'Analisi di Problemi legati alla Criminalità e alla Devianza e nella predisposizione di Interventi socio-educativi di Prevenzione alla
Anno: 2011
Docente/Relatore: Gaetana Russo
Correlatore: GiovanniMorettiAntonellaValenti
Istituito da: Università degli Studi di Messina
Dipartimento: Pedagogia e Didattica/Scienze Forensi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 191

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Parole chiave

analisi multivariata
criminologia
questionario
devianza minorile
regressione
delinquenza minorile
self-report
numero oscuro

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