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Anomalie di Radon in Grotta Gigante

Molteplici studi svolti negli ultimi 20-25 anni in grotte calcaree di tutto il mondo hanno rilevato concentrazioni di radon particolarmente elevate. Questo, rappresentando un potenziale pericolo sia per i visitatori sia e soprattutto per i lavoratori, rende di particolare interesse lo studio delle variazioni spazio-temporali della concentrazione del gas anche in relazione agli agenti ambientali, meteorologici e climatici che si possono supporre alla base di tali variazioni.
Nel contesto della Grotta Gigante, uno studio preliminare svolto mediante elettreti (sistema e-perm) nel corso del 2008 ha escluso l'esistenza di un pericolo tanto per i numerosi visitatori, quanto per le guide impiegate stabilmente presso la grotta.
Un ulteriore studio, svolto sia con elettreti sia con l'ausilio di uno strumento attivo a registrazione continua, è stato avviato nel luglio 2009 ed è tuttora in corso. Oltre a una spiccata stagionalità, i dati così ottenuti hanno evidenziato forti differenze di concentrazione da punto a punto nella grotta, con valori elevati all'interno di diramazioni e tunnel secondari non raggiungibili dal percorso turistico. In particolare, in questa seconda fase di studio si è focalizzata l'attenzione su una diramazione laterale della grotta (Galleria Nuova), con accesso in prossimità del percorso turistico e concentrazioni che nel periodo estivo superano i 32kBq/m3 per scendere stabilmente sotto i 150Bq/m3 durante l’inverno. La presenza di una moderna stazione geofisico-sismologica all’interno della Grotta Gigante e di più stazioni meteorologiche entro un breve raggio dall’omonimo borgo ha permesso di cercare una correlazione delle oscillazioni annuali, multidiurne e diurne del radon con i gradienti termico e barometrico tra l’interno della grotta e l’ambiente esterno, oltre che con i valori assoluti di temperatura e pressione, la piovosità e il vento in superficie, l’umidità dell’aria, le maree terrestri e le relative deformazioni indotte sulla struttura della grotta, le variazioni del tilt della cavità dovute alle piene del fiume Timavo e a eventuali flussi d’aria indotti dalle variazioni della portata del fiume stesso.

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Anomalie di radon in Grotta Gigante Finalità del lavoro 3 Finalità del lavoro Studi svolti negli ultimi decenni hanno rilevato concentrazioni di radon particolarmente elevate in svariate grotte calcaree del mondo. Questo, oltre a rappresentare un potenziale pericolo soprattutto per i lavoratori, offre l'opportunità di studiare le variazioni spazio-temporali della concentrazione del gas anche in relazione agli agenti ambientali, meteorologici e climatici che si possono supporre alla base di tali variazioni. Nel contesto della Grotta Gigante, uno studio preliminare svolto mediante elettreti (sistema e-perm) nel corso del 2008 ha escluso l'esistenza di un pericolo tanto per i numerosi visitatori, quanto per le guide impiegate stabilmente presso la grotta, mostrando valori medi annui dell’ordine dei 350Bq/m 3 e quindi inferiori ai 500Bq/m 3 previsti come soglia dalla normativa italiana vigente. Questo studio ha considerato esclusivamente quelle zone della grotta in prossimità del percorso turistico, e in particolare i punti di sosta previsti dal percorso stesso. Nel corso dell’anno seguente un ulteriore studio, svolto sia con un elevato numero di elettreti posti anche a distanza dal percorso turistico, sia con l'ausilio di uno strumento attivo a registrazione continua (Rad7) con campionamento orario, ha evidenziato: a. forti differenze di concentrazione da punto a punto nella grotta, con valori più elevati (anche di più ordini di grandezza) all'interno di diramazioni e tunnel secondari, non raggiunti dal percorso turistico, rispetto a quanto misurato nella cavità centrale; b. una spiccata stagionalità, soprattutto nelle zone a maggiore concentrazione indicate al punto precedente, con valori registrati di oltre 30kBq/m 3 di picco durante l'estate e mediamente attorno a 100Bq/m 3 in buona parte della stagione fredda; c. nelle zone e nei periodi in cui sono state misurate le concentrazioni maggiori, la presenza di repentine forti oscillazioni dei valori forniti dal Rad7. In particolare, sono state riscontrate diminuzioni dell'ordine di 10-15kBq/m 3 in 4-6 ore, seguite da altrettanto rapidi incrementi tali da ripristinare in un tempo analogo le condizioni iniziali. Il presente lavoro riguarda una terza fase dello studio, naturale continuazione delle precedenti, per la quale si è focalizzata l'attenzione su una diramazione laterale della grotta (Galleria Nuova), con accesso in prossimità del percorso turistico. Si tratta di un tunnel fittamente concrezionato, la cui porzione raggiungibile si estende per circa 40 metri, ma di cui rimane ignota sia l'esatta estensione (a causa del progressivo restringimento della sezione) sia l'eventuale collegamento con altri tunnel e/o con l'ambiente esterno, anche attraverso la fratturazione della roccia. Le misure prese in considerazione nel presente lavoro si riferiscono al periodo luglio 2009 - maggio 2011, sebbene con alcune interruzioni per motivi tecnici e/o strumentali. Gli strumenti utilizzati per la misura del radon sono stati ancora una volta elettreti (posizionati anche esternamente alla Galleria Nuova, per monitorare l'uniformità della distribuzione del gas entro la cavità) e il Rad7, mantenuto

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Informazioni tesi

  Autore: Federico Del Maschio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Fisica
  Relatore: Concettina Giovani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 175

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