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I rischi dell'inattività fisica per la salute

Negli ultimi anni si è andata consolidando l’importanza dell’attività fisica per la salute, tanto che essa se potesse essere racchiusa in un farmaco sarebbe di certo quello più prescritto. È fondamentale quindi trasmettere le conoscenze degli effetti terapeutici dell’attività fisica sulla prevenzione primaria, secondaria e sul trattamento di patologie molto diffuse nei paesi industrializzati. È altresì importante, però, diffondere le informazioni riguardo alla sedentarietà, che, provoca rischi opposti a quelli che sono i benefici dell’attività motoria, riducendo l’aspettativa di vita e che incide negativamente sulla spesa sanitaria.
L’elaborato strutturato sull’osservazione dello stile di vita moderno mira ad analizzare la quantità di attività fisica, svolta mediamente dagli individui, i livelli di sedentarietà ed i problemi, che essa può portare alla salute. I dati raccolti da studi recenti (condotti da enti, quali, ad esempio, l’ISTAT) evidenziano che per la popolazione l’inattività può rappresentare un rischio, dal momento che essa può influire negativamente sia sulla salute psico-fisica, che sull’economia e sulla società.
La sedentarietà nell’epoca moderna risulta quasi una scelta obbligata, poiché il lavoro, il tempo libero, gli spostamenti da un luogo all’altro e le interazioni tra soggetti sono divenuti sempre più automatizzati e meccanizzati.
L’essere umano, per quanto sia stato destinato, sin dalla nascita, a muoversi, ha deciso, col passare degli anni, di dedicare poco spazio all’esercizio fisico, prediligendo uno stile di vita sedentario, che si struttura sulla scelta di svolgere attività, che richiedono il minimo dispendio di energie (come, ad esempio, guardare la TV o giocare ai videogames). Questo tipo di abitudine si riscontra soprattutto, nei giovani ed è spesso associata ad un’alimentazione ricca di calorie, che contribuisce all’aumento del peso corporeo e della massa grassa fino a determinare il problema del sovrappeso e in casi più gravi dell’obesità. L’assenza di attività motoria può portare altre patologie, quali il diabete di tipo2, l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari, i disturbi mentali, le dislipidemie, le malattie respiratorie e il cancro al colon e al seno.
È stato stimato dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) che la sedentarietà è una delle principali cause di morte e di malattia nei paesi in via di sviluppo ed in quelli industrializzati; per cui è stata promossa una serie di interventi, che favoriscono uno stile di vita sano e prevengono le malattie. Si tratta ad esempio di linee-guida finalizzate a predisporre l’individuo e la collettività all’attività fisica, evitando le conseguenze della vita sedentaria. Numerosi studi e indagini recenti attestano che in Italia nel duemiladieci la percentuale di sedentarietà era scesa sotto il trentanove per cento rispetto all’anno precedente; e nel duemilanove si è registrato un aumento dell’attività fisica del 3% nella fascia di età da 6 a 10 anni. Questo è un dato confortante, perché apre un percorso da seguire, che consentirà alle nuove generazioni di salvaguardare la salute, praticando con continuità l’attività fisica. Essa favorisce il bilanciamento calorico, aiuta a ridurre il sovrappeso, incrementa l’efficienza del sistema cardiovascolare e sviluppa una sensazione di benessere psicologico.
Nel corso della storia l’uomo ha sempre ricercato comodità, interpretando la riduzione delle attività motrici come motivo di progresso. La sedentarietà, infatti, è stata erroneamente considerata una conseguenza logica dello sviluppo della civiltà umana, poiché l’introduzione di nuove tecnologie comporta solitamente una minore necessità di compiere sforzi. Ma, citando un detto di Pitagora, si può dire che gli uomini “ soffrono per mali, che essi stessi si procurano; infelici, essi che, avendo vicini i beni, non li vedono e non li odono.”
Nel corso della Tesi verranno poi presentati i quadri, relativi all’attività fisica e alla sedentarietà in Italia, secondo i dati del CONI e dell’ISTAT e si parlerà infine di come i professionisti di scienze motorie possono sensibilizzare gli individui all’attività fisica, la quale non deve essere considerata come un’imposizione, ma deve essere percepita come una risorsa vantaggiosa che procura pregi e benefici.

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5 Premessa. Negli ultimi anni si è andata consolidando l‟importanza dell‟attività fisica per la salute, tanto che essa se potesse essere racchiusa in un farmaco sarebbe di certo quello più prescritto. È fondamentale quindi trasmettere le conoscenze degli effetti terapeutici dell‟attività fisica sulla prevenzione primaria, seconda- ria e sul trattamento di patologie molto diffuse nei paesi industrializzati. È al- tresì importante, però, diffondere le informazioni riguardo alla sedentarietà, che, provoca rischi opposti a quelli che sono i benefici dell‟attività motoria, ri- ducendo l‟aspettativa di vita e che incide negativamente sulla spesa sanitaria. L‟elaborato strutturato sull‟osservazione dello stile di vita moderno mira ad analizzare la quantità di attività fisica, svolta mediamente dagli individui, i li- velli di sedentarietà ed i problemi, che essa può portare alla salute. I dati rac- colti da studi recenti (condotti da enti, quali, ad esempio, l‟ISTAT) evidenzia- no che per la popolazione l‟inattività può rappresentare un rischio, dal momen- to che essa può influire negativamente sia sulla salute psico-fisica, che sull‟economia e sulla società. La sedentarietà nell‟epoca moderna risulta quasi una scelta obbligata, poiché il lavoro, il tempo libero, gli spostamenti da un luogo all‟altro e le interazioni tra soggetti sono divenuti sempre più automatizzati e meccanizzati. L‟essere umano, per quanto sia stato destinato, sin dalla nascita, a muoversi, ha deciso, col passare degli anni, di dedicare poco spazio all‟esercizio fisico, prediligendo uno stile di vita sedentario, che si struttura sulla scelta di svolgere attività, che richiedono il minimo dispendio di energie (come, ad esempio, guardare la TV o giocare ai videogames). Questo tipo di abitudine si riscontra soprattutto, nei giovani ed è spesso associata ad un‟alimentazione ricca di ca- lorie, che contribuisce all‟aumento del peso corporeo e della massa grassa fino a determinare il problema del sovrappeso e in casi più gravi dell‟obesità. L‟assenza di attività motoria può portare altre patologie, quali il diabete di ti-

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Informazioni tesi

  Autore: SIMONE VITOLO
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Giorgio Liguori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 63

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Parole chiave

salute
rischi
sedentarietà
attvita' fisica

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