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Telerilevamento delle variazioni forestali in un'area dell'Appennino

L’obiettivo di questa tesi è di valutare qual’é il miglior metodo per monitorare i cambiamenti avvenuti in bosco in un'area dell'Appennino tra:
• Il confronto tra le classificazioni delle specie dominanti in bosco effettuate attraverso immagini satellitari degli anni 1985-1987 e 2007-08;
• le variazioni dell’NDVI tra le immagini satellitari dei vari anni;
• il confronto delle bande del vicino infrarosso normalizzate, sempre da immagini satellitari, con il metodo Ir-MAD
L’area utilizzata per lo studio è situata sull’Appennino tra le province di Modena e Bologna ed ha una superficie di 108412 ha (di cui aree forestali 32243 ha). Per realizzare questo studio sono state utilizzate diverse immagini del satellite LANDSAT 5 TM acquisiste tra il 1987 ed il 2008 e diverse ortofoto realizzate tra il 1976 ed il 2008.
Dei tre metodi analizzati la classificazione delle immagini satellitari ha dato risultati non soddisfacenti in quanto non permettere la distinzione tra i boschi di querce, carpino nero e castagno per via delle firme spettrali non separabili. Il confronto tra NDVI calcolato su immagini satellitari del 1987, 1993 e 2008 ha messo in risalto i cambiamenti, sia di crescita che di calo, della copertura vegetale. Il confronto tra le bande del vicino infrarosso normalizzate ha blandamente evidenziato le aree soggette ad aumento della copertura vegetale ma non ha evidenziato le aree di calo della copertura naturale. In conclusione, visti i risultati, il metodo del confronto tra NDVI ha dato i risultati migliori.

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1 Introduzione Il telerilevamento (in inglese remote sensing), nella sua accezione piø ampia, consiste in misure effettuate a distanza, sia che il sensore sia situato lontano dal punto da misurare, sia che la misura venga trasmessa lontano dal punto in cui viene effettuata (Ascani et al., 1984). Nell'uso comune generalmente si intende come telerilevamento il rilevamento via aereo o satellite, l'elaborazione dei dati acquisiti e trasmessi a terra da un qualsiasi vettore aereo o spaziale (Bagnaresi e Vianello, 1995); quest'ultima definizione risulta però poco rigorosa in quanto anche un'immagine fotografica, essendo ripresa da lontano, può considerarsi “telerilevata”. Una definizione piø precisa è quella di Brivio (Brivio et al., 2006), secondo cui il termine telerilevamento è usato per indicare una disciplina scientifica che permette di ricavare informazioni, qualitative e quantitative, su soggetti posti a distanza. Le informazioni, una volta rilevate dal sensore, vengono inviate a terra per essere successivamente elaborate ed interpretate. L'inizio del telerilevamento è storicamente collocabile con la nascita della fotografia, verso la fine degli anni '20 (Brivio et al., 1992; Ascani et al., 1984) ed ha avuto la sua evoluzione grazie alla scoperta dell'esistenza di radiazioni invisibili all'occhio umano, quali l'infrarosso e le microonde (Brivio et al., 1992). Il successivo passaggio per l'evoluzione di questa disciplina ha visto l'introduzione di nuovi tipi di pellicole, in grado di registrare l'emissione di queste lunghezze d'onda. Un ulteriore stimolo a questa disciplina si è avuto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale per esigenze belliche. Il successivo periodo di Guerra Fredda, in cui le potenze Usa e Urss si sono contrapposte anche nella corsa allo spazio, ha dato un grande impulso nello sviluppo delle tecniche di telerilevamento. Sul finire degli anni sessanta, a causa della necessità di conoscere meglio l'ambiente per un adeguato sfruttamento delle risorse sia rinnovabili che non, la NASA ha istituito il programma “Earth 3

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Rondini
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Federico Magnani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

telerilevamento
gis
landsat
variazioni forestali
selvicoltura
ecologia forestale
ndvi
copertura forestale

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