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L'Algherese - Il Catalano del XIV secolo oggi

L'elaborato, come già si evince dalla prima parte, presenta l’algherese, variante linguistica del catalano parlata ad Alghero e testimonianza della dominazione catalana del XIV secolo. Molti autori, data la distanza dalla madrepatria, considerano questa conservazione un miracolo linguistico, ma in realtà, è solo il frutto dell’analfabetismo e della carente edilizia scolastica che a lungo caratterizzarono la realtà locale.
Il degrado di tale realtà viene mostrato nella seconda parte per mezzo di registri scolatici e altro materiale. L'algherese, sotto influssi sardi e italiani, si è inoltre allontanato dalla lingua madre impoverendosi, ad esempio, nel lessico e andando verso una probabile estinzione.
Come si osserva nella terza parte, la sua conservazione cominciò a essere volontaria solo dalla metà del 1800 quando ripresero i rapporti in precedenza interrotti con la Catalogna e l’interesse per il recupero linguistico iniziò a manifestarsi con la Prima Renaixença e tramite correnti o associazioni.
Tuttora, nonostante i vari strumenti per promuovere l’idioma, i suoi spazi d’uso sono sempre più ristretti come confermano le ricerche utilizzate nella quarta parte, dalle quali emerge anche il processo di transizione da un bilinguismo iniziale (o trilinguismo se si considera anche il sardo) a un sostanziale monolinguismo che vedrà l’italiano come unica lingua funzionale all’assetto socioeconomico attuale.
Grazie all’interpretazione di tali indagini si prova, infine, a delineare il futuro della lingua esponendo la mia personale posizione e, grazie ad alcuni periodici online, gli aspetti più controversi del dibattito esistente in merito. A tal fine si cercano di individuare possibili strumenti di politica linguistica come, ad esempio, un nuovo approccio didattico.

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Introduzione «Davvero non mi trovo più in Sardegna, ho la piena illusione della Catalogna: stessi visi, stesse strade e case, stesso accento, stesso idioma. Vedo delle manolas con il tirabaci provocante, i capelli di un nero corvino con riflessi blu, l’occhio carico di scintille, con un garofano rosso appuntato al corpetto; e, pure, vecchie sdentate, autentici tipi della vecchia irritante. Passano alcuni uomini, d’aspetto un po’ altezzoso, la mano sull’anca come per tenere un pomolo di spadone. Mi rivolgo a questa gente nella loro lingua, il catalano; e tutti mi comprendono ed io capisco tutti» 1 . Nonostante il fulcro di questa tesi verterà su un aspetto più linguistico che culturale, si è scelto di aprire questo lavoro citando le parole con cui il disegnatore francese Gaston Vuillier trasferì su carta le sue impressioni di viaggio perché, in fondo, la lingua è ciò che forse più di ogni altra cosa riflette la cultura, la lingua è cultura e, inoltre, perché ritengo che niente meglio di questo breve estratto possa aiutare a cogliere la sensazione che chiunque proverebbe qualora, per caso o per scelta, dovesse trovarsi ad Alghero, cittadina in provincia di Sassari situata sulla costa nord-occidentale della Sardegna, che presenta un fenomeno linguistico particolare: oltre all’italiano e al sardo, si parla il catalano, così come più o meno lo si parlava settecento anni fa. Ci troviamo, infatti, di fronte a una situazione molto particolare: la lingua parlata ad Alghero, l’algherese, come si chiarirà in seguito, nient’altro è che il catalano parlato in Sardegna nel XIV secolo che, conservato quasi intatto per oltre settecento anni, è giunto fino a oggi rendendo Alghero un’isola linguistica e offrendoci, per questo, una realtà che alcuni vedono come un miracolo, ma che altri spiegano come un’ovvia conseguenza di un analfabetismo radicato e duraturo. Si tratta insomma, per citare la definizione che Luca Scala ne da in Lingua algherese, da Cagliari solo indifferenza, di una «minoranza al quadrato» 2 , ma l’immagine che meglio può aiutare a cogliere questa particolarità è forse quella di cui si serve Marinella Lörinczi, impegnata nella Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Cagliari. Nel suo intervento del 6 1 G. Vuillier, Le isole dimenticate. La Sardegna, Ilisso, Nuoro 2002, p. 106. 2 Luca Scala, Lingua algherese, da Cagliari solo indifferenza, «Alguer.it», 12.04.04, consultabile all’indirizzo www.alguer.it. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Marika Gambini
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e Culture Europee
  Relatore: Marco Cipolloni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 73

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Parole chiave

sardegna
bilinguismo
catalogna
sassari
trilinguismo
minoranze linguistiche
politica linguistica
sardo
alghero
xiv secolo
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idioma minoritario
lingua funzionale
approccio didattico
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