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Il protocollo IPv6 e progetto di una rete aziendale

Sono passati alcuni anni da quando il protocollo IPv6 è stato specificato. In questi anni l‟attuale versione del protocollo IP ha mostrato capacità di sopravvivenza inimmaginabili, pur tuttavia le ragioni per un nuovo protocollo non sono venute meno e l‟esaurimento degli indirizzi IP sta diventando una preoccupazione concreta per gli Internet Service Provider.
IPv6 offre uno spazio d‟indirizzamento davvero ampio e propone nuovi meccanismi per la configurazione automatica dei terminali; queste novità sono sufficienti a fare di IPv6 un protocollo incompatibile con IPv4 e quindi a rendere il problema della migrazione alquanto complesso.
I Service Provider stanno studiando le modalità più opportune per affiancare il trasporto di IPv6 a quello di IPv4 con i minimi impatti su tutte le componenti tecnologiche, infrastrutture di rete, piattaforme di controllo, servizio e gestione e terminali d‟utente.
Si prospetta all‟orizzonte uno scenario in cui i due protocolli coesisteranno a lungo e anche altri segnali fanno intravedere la prospettiva di una rete sempre più eterogenea. La nuova frontiera del networking potrebbe proprio essere quella di gestire secondo nuovi paradigmi questa realtà diversificata.

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Il protocollo IPv6 e progetto di una rete aziendale Pagina 6 1. Introduzione Sono passati alcuni anni da quando il protocollo IPv6 è stato specificato. In questi anni l‟attuale versione del protocollo IP ha mostrato capacità di sopravvivenza inimmaginabili, pur tuttavia le ragioni per un nuovo protocollo non sono venute meno e l‟esaurimento degli indirizzi IP sta diventando una preoccupazione concreta per gli Internet Service Provider. IPv6 offre uno spazio d‟indirizzamento davvero ampio e propone nuovi meccanismi per la configurazione automatica dei terminali; queste novità sono sufficienti a fare di IPv6 un protocollo incompatibile con IPv4 e quindi a rendere il problema della migrazione alquanto complesso. I Service Provider stanno studiando le modalità più opportune per affiancare il trasporto di IPv6 a quello di IPv4 con i minimi impatti su tutte le componenti tecnologiche, infrastrutture di rete, piattaforme di controllo, servizio e gestione e terminali d‟utente. Si prospetta all‟orizzonte uno scenario in cui i due protocolli coesisteranno a lungo e anche altri segnali fanno intravedere la prospettiva di una rete sempre più eterogenea. La nuova frontiera del networking potrebbe proprio essere quella di gestire secondo nuovi paradigmi questa realtà diversificata. 1.1. Cos’è IPv6 IPv6 è la nuova versione di IP che succede a IPv4, protocollo che è alla base di Internet, delle Intranet e di molte reti aziendali. Alla fine degli anni ‟70, quando fu definito il protocollo IPv4 ancora oggi in uso [1], un campo indirizzo di 32 bit, corrispondente ad uno spazio di 2^32 (circa 4,3 miliardi) di indirizzi, sembrò sufficiente a soddisfare ogni possibile espansione di Internet. Tuttavia, già nella metà degli anni ‟90, apparve chiaro che la limitazione dello spazio di indirizzamento, anche a causa delle soluzioni tecniche e delle politiche di assegnazione adottate, sarebbe diventato a breve un vincolo all‟espansione della rete. Furono quindi adottate soluzioni tecniche per contrastare l‟esaurimento degli indirizzi (principalmente CIDR e NAT [2]), e fu operata una prima revisione delle politiche di assegnazione. Le soluzioni tecniche introdotte e le nuove politiche di assegnazione hanno determinato, nella seconda metà degli anni ‟90, un evidente rallentamento nella corsa agli indirizzi, come evidente dall‟andamento della curva in figura.

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Informazioni tesi

  Autore: Irene Bontà
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria dell'informazione
  Relatore: Enzo Mingozzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 121

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Parole chiave

ipv6
rete aziendale
migrazione
protocollo dhcpv6
nat-pt

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