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Relazione Pay-Performance, proprietà e concorrenza: verifiche su un campione di imprese italiane quotate

Il mio lavoro si è basato su un'analisi, teorica ed empirica, delle soluzioni retributive incentivanti che gli imprenditori, e più in generale i proprietari di una società, possono adottare per allineare gli interessi dei managers con i loro e sul tentativo di evidenziare le conseguenze, non sempre positive, del ricorso a tali meccanismi.
L'interesse per l'argomento trattato è, a mio parere, strettamente connesso ad alcune questioni che sono state sollevate dai numerosi scandali finanziari a cui si è assistito negli ultimi anni. Il naturale conflitto di interesse che è alla base della teoria manageriale, i meccanismi di Corporate Governance e, tra questi, il ricorso a soluzioni incentivanti, ultimamente ahimè spesso distorti o sottovalutati, non dovrebbero meritare dunque una maggiore attenzione? Non dovrebbe essere sottolineata l'importanza di una condotta eticamente corretta, o quantomeno più corretta, soprattutto in un Paese come il nostro, caratterizzato da una legislazione troppo rigida e da meccanismi sfruttati per garantire un saldo mantenimento del controllo societario? Ebbene tutto ciò finisce spesso con l'essere a discapito dei piccoli investitori ed è per tale ragione che ritengo non sia insensato parlare di best practice in ambito manageriale con riferimento non solo a soluzioni e metodi utili a raggiungere risultati concreti, ma anche a questi aspetti, forse più sottili, personali e di certo difficilmente gestibili, che dovrebbero tuttavia riportare in mente quello che è il vero scopo di un manager, ovvero quello di agire nell'interesse e per conto dei proprietari di una società.

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Premessa 5 Premessa L’intento del presente lavoro è quello di condurre uno studio circa la composizione della struttura proprietaria e finanziaria di un campione di imprese italiane quotate, con particolare riguardo alla composizione della retribuzione manageriale nelle grandi società ed al ruolo degli incentivi monetari e non. Il problema dell’allineamento degli interessi di managers e azionisti nella gestione d’impresa è stato a lungo oggetto di studio di parte della letteratura economica e i principali contributi vengono fatti risalire a Jensen e Meckling (1976) i quali hanno individuato nei meccanismi incentivanti una possibile soluzione al problema ed ai costi di agenzia. In realtà la relazione Pay-Performance è stata oggetto di lunghi dibattiti e ha dato vita, anche alla luce dei recenti scandali finanziari, a opinioni spesso contrastanti, divise tra chi ritiene che tale relazione sia fin troppo debole e chi invece denuncia le retribuzioni manageriali considerandole eccessive. Ad ogni modo i contratti incentivanti sono solo uno dei tanti meccanismi di Corporate Governance che possono essere adottati con il fondamentale obiettivo di garantire la tutela dei piccoli investitori e che sono stati messi a dura prova negli ultimi anni, mostrando spesso le loro debolezze. Tra questi meccanismi un ruolo di rilievo spetta senz’altro all’insieme di norme e legislazioni vigenti nei singoli Stati, le quali sono in grado di influenzare l’assetto proprietario delle grandi società e la cui efficienza favorisce lo sviluppo dei mercati finanziari (Law and Finance). Si può pertanto parlare di un modello anglosassone, tipico del mercato statunitense e inglese, caratterizzato da un forte sviluppo del mercato dei capitali, da un elevato ricorso ai take-over e da una significativa dispersione dell’azionariato tra azionisti esterni di piccole dimensioni ed investitori istituzionali, contrapposto ai mercati dell’Europa continentale, tra cui quello italiano, dove la proprietà societaria è molto più concentrata nelle mani di un gruppo di maggioranza, spesso familiare, che svolge anche la funzione di gestione e controllo. Partendo proprio dalla definizione di Corporate Governance, il lavoro che segue presenta dapprima il problema derivante dalla separazione tra proprietà e controllo passando in rassegna le principali teorie dell’impresa e volgendo l’attenzione al problema e ai costi di agenzia che sono in

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Informazioni tesi

  Autore: Elizabeth Paradiso
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Laura Rondi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 191

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Parole chiave

corporate
governance
indicatori di performance
asimmetria informativa
conflitto di interesse
remunerazione
costi di agenzia
relazione pay-performance
analisi di un campione di società italiane quotate
comitato di remunerazione
rapporto tra benefici monetari e non monetari
dimensioni societarie
imprese manifatturiere e public utilities
importanza dei sistemi legali
strutture piramidali in italia

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