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Sintesi e caratterizzazione delle nanoparticelle di platino

Negli ultimi anni si stanno sempre più portando avanti ricerche riguardanti l’ambito delle nanotecnologie, la cui forma più rappresentativa sono i nanomateriali e le nanoparticelle. Grazie alle loro dimensioni (inferiori ai 100 nm), queste particelle presentano particolari proprietà chimiche e fisiche, che le rendono ottimali per il loro utilizzo in svariati campi.
Tra questi vi troviamo un’applicazione nell’ambito delle nanobiotecnologie. Le nanoparticelle vengono utilizzate nella terapia fotodinamica per la distruzione di cellule cancerose, come piccole sonde non invasive per lo studio delle cellule e delle proteine e, inoltre, vengono poste sulla superficie delle protesi ossee artificiali, andando ad ovviare al problema di eventuali rigetti.
Il lavoro sperimentale di questa tesi, svoltosi presso il laboratorio di chimica del Dipartimento di Scienze dell’Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara, ha riguardato la sintesi di nanoparticelle di platino usando metodi consoni ai principi della chimica verde.
Per sintetizzare e stabilizzare le nanoparticelle, anziché usare agenti chimici tradizionali, spesso pericolosi e tossici, sono state utilizzate due tipi di lignina (di calcio e d’ammonio), scarti della produzione cartiera. La preparazione è stata condotta in soluzione acquosa con acido platinico (H2PtCl6) a temperature non troppo elevate (80°C) e a pressione ambientale, andando così a lavorare con metodi totalmente green.
Per andare a confermare l’avvenuta formazione delle nanoparticelle di platino, si è effettuata una caratterizzazione con spettroscopie UV-Visibile e 1H e 195Pt NMR su campioni prelevati al tempo zero e al tempo finale.
Negli spettri di entrambe le tecniche si è notata la riduzione del Pt(IV) a Pt(0), nonché una degradazione/ossidazione della lignina, dovuta proprio alle azioni di riduzione e stabilizzazione effettuate sul platino.
Successivamente sono state analizzate le nanoparticelle di platino ottenute con entrambe le lignine con la diffrattometria XRD. In questo caso la riduzione e la cristallizzazione del platino viene confermata dalla presenza dei tipici picchi del metallo allo stato zero, cristallizzato con reticolo a facce cubiche centrate.

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2 CAPITOLO 1 : STRUTTURA E UTILIZZI DELLA LIGNINA 1.1 STRUTTURA E FONTI DELLA LIGNINA La lignina, insieme alla cellulosa, costituisce il materiale di struttura e di sostegno delle piante legnose. Generalmente si trova tra le cellule, ma anche al loro interno e nelle pareti cellulari, e ha la funzione di regolare il trasporto di liquidi nella pianta, di farla crescere e di fungere da meccanismo di smaltimento [1]. Una struttura ben definita della lignina non può essere determinata, essendo un polimero naturale molto complesso. In generale sono stati proposti dei modelli di rappresentazione approssimati di tale struttura, come quello in Fig.1. Fig.1: Struttura della lignina

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Informazioni tesi

  Autore: Simona Gabrielli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze geologiche
  Relatore: Nicola D'Alessandro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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Parole chiave

nmr
nanoparticelle
lignina
platino
chimica verde
xrd
sintesi nanoparticelle
spettroscopia uv
caratterizzazione nanoparticelle

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